Tratto da “Inseguendo
una stella”, racconto di Paulo Coelho pubblicato sul quotidiano “la
Repubblica” del 24 di dicembre dell’anno 2020: Narra la leggenda che una giovane
falena – dal corpo fragile e l’animo sensibile – mentre volava seguendo il
vento vide una stella molto brillante e se ne innamorò. Eccitatissima, tornò
immediatamente a casa, non vedendo l’ora di raccontare a sua madre che aveva
scoperto cosa fosse l’amore. «Che sciocchezza!» – fu la fredda risposta che
udì. «Le stelle non sono state create perché le falene vi possano volare
intorno. Cerca un lampione o una lampada, e innamorati di qualcosa così. Per
questo siamo state create». Delusa, la falena decise semplicemente di ignorare
il commento della madre, e di nuovo si lasciò pervadere dalla gioia di quella
scoperta. «Che meraviglia poter sognare!» pensava. La notte seguente, la stella
era ancora lì, e la falena decise che sarebbe salita fino in cielo e avrebbe
volato intorno a quella luce radiosa dimostrandole così il suo amore. Fu assai
difficile spingersi oltre l’altitudine a cui era abituata, ma la falena riuscì
a salire qualche metro più su del suo solito volo. E pensò che, se avesse fatto
ogni giorno un piccolo passo avanti, alla fine avrebbe raggiunto la stella. Si
armò di pazienza e iniziò il suo tentativo di vincere la distanza che la
separava dall’amore. Attendeva con ansia l’arrivo della notte, e quando vedeva
i primi raggi della stella agitava freneticamente le ali in direzione del
firmamento. Sua madre era sempre più infuriata: «Sono molto delusa da mia
figlia – diceva. – Tutte le sue sorelle, le cugine e le nipoti hanno già delle
belle bruciature sulle ali, provocate dalle lampade! Solo il calore di una
lampadina può scaldare il cuore di una falena. Dovresti abbandonare questi
sogni inutili e cercare un amore che sia raggiungibile». La giovane falena,
irritata perché nessuno mostrava rispetto per i suoi sentimenti, decise di
andare via da casa. Ma, in fondo – come peraltro succede sempre – era rimasta
colpita dalle parole della madre e pensò che avesse ragione. Per qualche tempo
tentò di non pensare più alla stella cercando di innamorarsi della luce degli
abajour di case lussuose, delle illuminazioni che svelavano i colori di quadri
magnifici, della fiammella delle candele che ardevano nelle più belle
cattedrali del mondo. Ma in cuor suo non riusciva a dimenticarla e così, sempre
più convinta che la vita senza il vero amore non aveva alcun significato,
decise di riprendere il suo cammino verso il cielo. Notte dopo notte, si
spingeva a volare il più alto possibile, ma quando spuntava il mattino aveva il
corpo gelato e l’animo pervaso di tristezza. Nel frattempo, via via che si
faceva adulta, iniziò a volgere la sua attenzione a tutto ciò che vedeva
intorno a sé. Dall’alto riusciva a scorgere le città punteggiate di luci, dove
probabilmente le sue cugine, le sue sorelle e le sue nipoti avevano già trovato
un amore. Ammirava le montagne ricoperte di ghiacci, gli oceani dalle onde
gigantesche, le nuvole che cambiavano forma un minuto dopo l’altro. La falena
sentì che il suo amore verso la stella era sempre più intenso, perché era lei
che la spingeva a scoprire un mondo tanto ricco e bello. Passò del tempo e, un
bel giorno, la falena decise di fare ritorno a casa. Solo allora apprese dai
vicini che la madre, le sorelle, le cugine e le nipoti, insieme a tutte le
falene che aveva conosciuto erano morte bruciate dalle lampade e dalle fiamme
delle candele, distrutte da quell’amore che credevano facile. La falena, pur
non riuscendo mai a raggiungere la sua stella, visse ancora tanti anni,
scoprendo ogni notte cose diverse e interessanti. E comprendendo che, a volte,
gli amori impossibili arrecano tante più gioie e tanti più vantaggi di quelli
che si pensa di avere a portata di mano.
"La grandezza non contempla mai la facilità".(Anonimo). "Attraverso le asperità si giunge alle stelle".(Seneca). "Senza difficoltà non c'è nulla che abbia valore".(Ovidio). "Sono le difficoltà che fanno nascere i miracoli".(William F.Sharpe)."Nel mezzo delle difficoltà nascono le vere opportunità".(Albert Einstein). "Non è il cammino che è difficile, è la difficoltà che è il vero cammino".(S.Kierkegaard).Carissimo Aldo, grazie per questo post così incisivo, commovente e denso di importantissimi significati sottesi! Buona continuazione e buona giornata.
RispondiElimina"Ciò che è difficile attrae, l'impossibile seduce, ciò che è complicato spaventa, ciò che è estremamente complicato innamora". (Paulo Coelho).
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