"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

domenica 30 aprile 2023

ItalianGothic. 43 Susanna Turco: «Perché Meloni non riesce a fare il passo decisivo per archiviare la storia da quale viene?».

Ha scritto Filippo Ceccarelli in “Io so’ io e voi…” pubblicato sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 28 di aprile 2023: (…). …riscuote oggi il maggiore successo una battuta pronunciata dal Marchese del Grillo nell'omonimo film di Mario Monicelli (1981).

sabato 29 aprile 2023

ItalianGothic. 42 Francesco Merlo: «Sul muro-taccuino della "città scritta" il futuro che ci minaccia: "La disperazione è fascista"».


Ha scritto Francesco Merlo in “Cosa raccontano i muri-taccuino delle nostre città” pubblicato sul mensile “d-Lui” del quotidiano “la Repubblica” del 22 di aprile 2023: (…). Io credo che oggi la disperazione sia tornata i muri d'Italia che, nonostante soffrano maledettamente la concorrenza degli sfogatoi social, esprimono ancora benissimo il malessere dell'intelligenza: "Odio tutti", "Sono senza peccato e faccio una vita di merda", "Se incontrate un'ombra sono io, mi sono perso".

giovedì 27 aprile 2023

Piccolegrandistorie. 45 Luis Sepùlveda: «Mio nonno diceva che uno è di dove si sente meglio».


StoriadiTinaOlgaInes”. “C’erano una volta…” di Concita De Gregorio pubblicato sul settimanale “d” del quotidiano “la Repubblica” del 22 di aprile 2023:

mercoledì 26 aprile 2023

Dell’essere. 83 Lorenzo Milani: «Cari ragazzi, ho voluto più bene a voi che a Dio. Ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto».

 

Ha scritto Enzo Bianchi – fondatore e già priore della Comunità Monastica di Bose – in “Salviamo il Sapere”, pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” del lunedì 24 di aprile 2023: (…). Insegnare significa (…) “fare segno”, e designa il compito di persone che si fanno portatori, datori e trasmettitori di segni.

martedì 25 aprile 2023

Memoriae. 50 “Storie di Liberazione”.



"Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, perché lì è nata la nostra Costituzione”. Piero Calamandrei agli studenti milanesi (1955).

lunedì 24 aprile 2023

ItalianGothic. 41 Ezio Mauro: «Non è quindi una difficoltà storica che ha impedito a Gorgia Meloni una condanna del fascismo, ma è una scelta un atto politico che segna una cultura e fissa la natura di questo governo».


25 di aprile: Festa di Liberazione”. Ha scritto Stefano Massini in “Trucchi mediatici e slogan ripetuti così il centro destra mina l’antifascismo” pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” di ieri, domenica 23 di aprile 2023: 

domenica 23 aprile 2023

Dell’essere. 82 Seneca: «Una sola cosa so: tutte le opere dei mortali sono condannate alla mortalità: viviamo tra cose periture».

         Sopra. Fotogramma da "Il settimo sigillo" di Ingmar Bergman (1957).

“(…). Chi potrebbe affermare che i morti siano veramente sotterra? Una volta gettata l’ultima palata sulla loro fossa, essi si alzano e si allontanano vacillando pei sentieri oscuri, quali verso i cieli, quali verso i mari, quali verso le verdi profondità del globo, e Dio solo sa dove andranno e quale forma rivestiranno, e se non ci fissano ogni giorno, assorti, sotto forma di un povero animale o di un fiore. Questa Vita è talmente indipendente dal nostro pensiero limitato, che tutto, dico tutto, ogni più nobile cosa può accadere: e lo sa chi, capace di ricordare e osservare, prova continuamente davanti a essa un sentimento di rispetto e terrore”. (Anna Maria Ortese, in “Vita di Dea”).

sabato 22 aprile 2023

ItalianGothic. 40 Corrado Augias: «La follia nazifascista ha meritato la condanna non dei vincitori ma della storia».

"Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, perché lì è nata la nostra Costituzione”. Piero Calamandrei agli studenti milanesi (1955).

giovedì 20 aprile 2023

Piccolegrandistorie. 44 Concita De Gregorio: «Non c'è niente come un abbraccio, niente».

StoriediDonne”. 1“Che cosa sei diventato?” di Concita De Gregorio pubblicata sul settimanale “d” del quotidiano “la Repubblica” del 15 di aprile 2023: (…). …cosa c'è di più importante? Il sole, gli amici. E invece no, invece una persona a cui volevo bene è morta l'altra notte, aveva qualcosa più di cinquant'anni e le avevo scritto il giorno prima: che dici, usciamo? Andiamo a bere in quel baretto? Ma non ha risposto, certo che non ha risposto. Non mi offendo mai quando le persone non rispondono, anche io spesso non rispondo: a volte non si può, altre non si vuole, altre ancora si è in una stanza d'ospedale a far finta che tutto quel dolore passerà, sia già passato. Quello attorno, intendo.

mercoledì 19 aprile 2023

Memoriae. 49 Giovanni (Nanni Moretti): «Nella vita due o tre princìpi bisogna averli».

LaMagiadelCinema”. Da domani “Il sol dell’avvenir” di Nanni Moretti sarà nelle sale cinematografiche d’Italia. Ha scritto Alberto Crespi in “Ecce Nanni! Politica e amore nel film-sogno che vale una vita” di Alberto Crespi pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” di oggi, mercoledì 19 di aprile 2023: Il sole dell'avvenire, (…), ha un difetto: dura solo 95 minuti, e se ne vorrebbe di più. Perché non è solo "un film di Nanni Moretti". È "il cinema di Nanni Moretti"· C'è una bella differenza. (…). …il film, che pure è percorso da rimpianti per il passato, paure del presente e pulsioni autodistruttive, si chiude con una festa di adorabile leggerezza, e con Nanni che nell'ultima inquadratura fa "ciao" con la mano, e non sembra davvero un addio, semmai un arrivederci a presto. Perché come dice il suo alter-ego Giovanni nel film, "non va bene che faccio un film ogni cinque anni, qui bisogna accelerare, bisogna stringere". Giovanni (Nanni Moretti) è un regista. (…).

martedì 18 aprile 2023

Memoriae. 48 Curzio Maltese: «Ora sapevo da che parte stare, sarei stato sempre un antifascista».


Ha lasciato (a 63 anni, il 26 di febbraio 2023) Curzio Maltese alla nostra memoria – ed in forma scritta – il “pezzo” “Siate realisti, chiedete l’impossibile: in passato ha funzionato”, pubblicato sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del primo di luglio dell’anno 2016:

venerdì 14 aprile 2023

ItalianGothic. 38 Michele Serra: «Non c’è niente di più antipopolare che accreditare l’ignoranza».

A lato. "Veranda in fiore", acquerello (2022) di Anna Fiore.

Fede&Credulità”. Ha scritto Michele Serra in “Il miracolo di Bruno Vespa” pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” di ieri, 13 di aprile 2023: Perdendo la sua flemma curiale, Bruno Vespa si è molto spazientito perché un ospite di Porta a porta si è permesso di apparentare, come fenomeni di credulità popolare, una Madonna molto illustre, quella di Lourdes, alla maldestra debuttante di Trevignano. Vespa si rassegni – la rassegnazione essendo una virtù cristiana, nonché un dovere del servizio pubblico.

mercoledì 12 aprile 2023

Piccolegrandistorie. 43 Concita De Gregorio: «Una tragedia del nostro tempo».

Ci ha lasciato per iscritto a perenne memoria Kahlil Gibran in “Il Profeta”: “E una donna che stringeva un bimbo al seno chiese: parlaci dei figli. Ed egli disse: i vostri figli non sono i vostri figli. Essi sono i figli e le figlie della smania della Vita per sé stessa. Vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benché stiano con voi, tuttavia non vi appartengono.

martedì 11 aprile 2023

Dell’essere. 80 Stefano Massini: «In fondo il potere fa così, usa la morte come una gomma da cancellare».

                Sopra. "Il Polittico Averoldi" di  Tiziano Vecellio (1490-1576).

«Che cosa possiamo sperare in un mondo così piagato da guerre e violenze? Continuiamo ad avere negli occhi le terribili immagini che ci arrivano dalla martoriata Ucraina, ma troppo spesso non ci ricordiamo di altri conflitti dimenticati, di altri focolai di violenza, dei tanti “pezzi” della Terza Guerra Mondiale che purtroppo stiamo vivendo. Oggi è Pasqua, oggi per noi cristiani risorge il Principe della Pace, quel Gesù di Nazaret che entrando nel Cenacolo dov’erano riuniti i suoi apostoli ancora impauriti per averlo visto morire in croce ha detto loro: «Pace a voi!». Pace a voi è l’augurio che ci scambiamo in questo giorno. Per dire veramente “no” alla guerra e alla violenza, non basta soltanto far tacere le armi e fermare gli aggressori. È necessario estirpare le radici delle guerre e delle violenze, che sono il rancore, l’invidia, l’avidità. Mi piace che in questi giorni ci siano dei media, come il vostro settimanale, che decidono di dare spazio e voce agli operatori di pace. Perché bisogna avere il coraggio di “disarmare” i cuori, di “smilitarizzarli”, di togliere il veleno e il risentimento. E bisogna anche avere il coraggio di dire “no” al riarmo al quale stiamo purtroppo assistendo, perché la vera pace non può nascere dalla paura. Ciò che serve è quello che sessant’anni fa san Giovanni XXIII, nell’enciclica Pacem in terris, chiamava «disarmo integrale»: al criterio dell’assenza di guerra che si regge sull’equilibrio degli armamenti dobbiamo sostituire il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia. Capisco che a qualche orecchio queste parole possano sembrare utopistiche, specialmente in questo momento. Ma non è utopia, è sano realismo: solo fermando la corsa agli armamenti, che sottrae risorse da impiegare per combattere la fame e la sete e per garantire cure mediche a chi non ne ha, potremo scongiurare l’auto-distruzione della nostra umanità. È per questo che insieme agli auguri di Buona Pasqua ripeto, con le parole del Nazareno Risorto: pace a voi!». Appello alla “Pace” di Jorge Mario Bergoglio (Papa Francesco) riportato sul settimanale “L’Espresso” – “Il disarmo integrale non è un’utopia” – del 9 di aprile 2023.

giovedì 6 aprile 2023

ItalianGothic. 37 Concita De Gregorio: «Denigrare la funzione del sapere: trasformare i cittadini in sudditi».

Ha scritto Alessandro Robecchi in «Scandalo. I giovani non conoscono il “made in Italy” e dicono “fuck you”» pubblicato su “il Fatto Quotidiano” di ieri, 5 di aprile 2023:(…). Da quel che si capisce, il liceo del Made in Italy dovrebbe insegnare ai nostri ragazzi cosa è italiano e cosa no, difenderci dalle contraffazioni cinesi, assaggiare vini, stagionare il Parmigiano, servire a tavola e sorridere al momento della mancia, unico welfare rimasto.

mercoledì 5 aprile 2023

Dell’essere. 75 Stefano Massini: «Ponzio Pilato è semplicemente ovunque».


Ha scritto Stefano Massini in “Quell’eterno vizio di girarsi dall’altra parte” pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” di oggi, mercoledì 5 di aprile 2023:

lunedì 3 aprile 2023

Memoriae. 46 Ezio Mauro: «Il fascismo è l’offesa capitale della democrazia, e per questo va respinto».

                        Sopra. Teresa Vergalli, la partigiana Annuska.  

Ha scritto Ezio Mauro in “Il peccato originale” pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” di oggi, lunedì 3 di aprile 2023:

domenica 2 aprile 2023

Memoriae. 45 Sebastiao Salgado: «Quel che ci importa veramente è conservare il nostro livello di vita e di consumi. E questo ci rende aggressivi, siamo animali duri».

“Omaggio a Sebastiao Salgado”. Tratto da “Chiudere il cerchio”, intervista di Michele Smargiassi a Sebastiao Salgado pubblicata sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 31 di marzo 2023: