"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

venerdì 18 febbraio 2022

Dell'essere. 31 «È l'altro che ci modifica facendoci conoscere l'altra parte di noi stessi».

 

Tratto da “Il single per scelta è un esteta dell'amore” di Umberto Galimberti, pubblicato sul settimanale “D” del quotidiano “la Repubblica” del 18 di febbraio dell’anno 2017: Passare di relazione in relazione vuol dire evitare di farsi cambiare dall'altro e scoprirsi diversi. Se è vero, come scriveva (…) Sabina Minardi, che «Un nucleo su tre è formato da una persona sola», questo fenomeno determina non solo una significativa mutazione sociale, ma anche una non trascurabile mutazione psicologica che merita di essere considerata. Il diffondersi della condizione di single segnala la fuoriuscita da un'economia di sussistenza, dove la povertà dei più trovava nell'amore una sorta di garanzia, perché l'unione di due famiglie o gruppi parentali assicurava maggior sicurezza economica e forza lavoro per l'impresa familiare, mentre per i privilegiati la relazione amorosa, per lo più combinata, consentiva di ampliare il patrimonio e il prestigio. Quindi, sia per poveri sia per ricchi, la famiglia era funzionale al benessere economico, naturalmente in misura sproporzionatamente diversa, ma in ogni caso per entrambi vantaggiosa. In una società se non proprio opulenta, comunque del maggior benessere, l'amore può sganciarsi dalla necessità economica. E se prima la famiglia era sostenuta proprio da questa condizione, ora il suo costituirsi perde attrazione rispetto ai vantaggi di una vita da single, dove uno ha da provvedere solo a se stesso, ed è nella condizione di concedersi a tutti gli amori che incontra senza dover giustificarsi o mentire. Non so dire quali possono essere nel bene o nel male le conseguenze a livello di organizzazione e struttura sociale. Provo a considerare quali possono essere le conseguenze dal punto di vista psicologico, soprattutto in ordine alla natura del sentimento che (a differenza della passione e dell'emozione - processi naturali che il soggetto avverte in una condizione di passività) è un evento culturale che il soggetto apprende, elabora, modifica, incrementa, affina, grazie alla relazione con l'altro. Perché è l'altro che ci modifica facendoci conoscere l'altra parte di noi stessi, a cui noi possiamo accedere grazie alla fiducia che abbiamo riposto nell'altro. Anche il single incontra l'altro, anzi non di rado molti altri, spesso su base passionale ed emotiva, raramente su base sentimentale, perché per accedere al sentimento è necessario che l'altro che si incontra non lo si percepisca come funzionale al proprio io proteso alla tutela di sé, alla propria gratificazione narcisistica o al proprio riscatto dall'anonimato sociale. Perché in questi casi non si esce dalla propria solitudine e tanto meno dalla propria impermeabilità, che non concede al single di mettere in gioco la sua autosufficienza e di aprire un varco o anche una ferita alla sua identità protetta, in una sorta di rottura di sé perché l'altro lo possa raggiungere. Il single, tendenzialmente, vive l'amore in quella modalità che Roland Barthes ha così ben descritto: «Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio». Il single vive l'estetica dell'amore, come ci ricorda Kierkegaard nel Diario del seduttore. Ma l'estetica (termine che deriva dal greco aisthanomai, che significa "sensazione", così come "anestesia" significa "non avvertire più nulla con i sensi"), sfiora il sentimento, ma non lo alimenta, non lo fa crescere, non lo affina. Innanzitutto perché il single tende a concepire la libertà come revocabilità di tutte le scelte e, passando da fiore in fiore, non si concede il tempo di essere attraversato dall'altro, e quindi di provare la vertigine di uscire in qualche modo da sé, attratto da quella trascendenza, da quella eccedenza, da quell'ulteriorità che consente di avvertire, oltre se stesso, l'altro da sé. Questo infatti è possibile solo se l'altro mi altera, mi modifica, mi sottrae a quell'impianto di difese al cui interno si è arroccato il nostro io, terrorizzato di consegnarsi a un'alterità che incrina la sua identità. Condizione, questa, necessaria per aprirsi a ciò che noi non siamo, a quel nulla di noi, che è poi la scoperta del mondo, a cui il sentimento ci accompagna quando non si rattrappisce in uno sterile amore di sé. Il teologo ortodosso Christos Yannaras scrive: «Se esci dal tuo io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio e perché corri dietro di Lui». Ma per accorgersi degli occhi belli di una zingara bisogna essere già usciti dal proprio io. E questa è la cosa che al single risulta più difficile, proprio per effetto della sua condizione, quando è scelta.

1 commento:

  1. "Amore è l'espropriazione della soggettività, l'essere trascinato del soggetto oltre la sua identità, e il suo concedersi a questo trascinamento, perché solo l'altro può liberarci dal peso della soggettività che non sa che fare di se stessa. Amore è violazione dell'integrità degli individui,la sola cosa capace di aprirci all'altro". (U. Galimberti). Galimberti mette in risalto anche l'importanza di cambiare noi stessi nell'amore per l'altro. Fromm sostiene che "la condizione essenziale per la conquista dell'amore è il superamento del proprio narcisismo". "La vita è imparare ad amare". (Abbe' Pierre). "Temere l'amore è temere la vita, e chi ha paura della vita è già morto per tre quarti". (Bertrand Russell). "Chiunque abbia mai amato porta una cicatrice". (Alfred De Musset). "Abbi fede nell'amore,anche quando ti fa soffrire. Non chiudere il tuo cuore". (Rabindranath Tagore). "Il vero amore non ha mai conosciuto misura".(Sesto Properzio). "Se ami veramente qualcuno,non lo perderai mai del tutto". (Ernest Hemingway). "L'amore è un frammento mortale di immortalità". (Fernando Pessoa). "L'amore, quello vero, non finisce nemmeno se tu stesso ti imponi di farlo finire". (Anonimo). Grazie per questo stupendo post e buona continuazione.

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