"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

giovedì 26 novembre 2020

Cosedaleggere. 84 «Confondiamo la “libertà” con l’“indeterminatezza” della natura umana».

Tratto da “L’illusione della libertà” di Umberto Galimberti, pubblicato sul settimanale “D” del quotidiano “la Repubblica” del 7 di novembre 2020: Un'idea utilissima alla convivenza, ma che non ha alcun fondamento. La libertà non esiste, esiste, però esiste l’idea di libertà. E le idee fanno più storia di quanto non ne facciano gli accadimenti. Qui capiamo cosa significa pensare: sottoporre a verifica le nostre idee che, per ragioni biografiche, culturali o di propaganda, sono così radicate da non tollerare alcuna critica, perché facilitano il giudizio, ci rassicurano, e perciò vengono scambiate per verità, quando non sono altro che abitudini mentali che non abbiamo mai messo in discussione, perché tranquillizzano le nostre coscienze che non amano l’inquietudine dell’interrogazione. Noi confondiamo la “libertà” con l’“indeterminatezza” della natura umana che, a differenza di quella animale, è sprovvista di istinti che sono risposte “rigide” agli stimoli. Privi di istinti, abbiamo pulsioni a meta indeterminata per cui, per esempio, di fronte a una pulsione sessuale possiamo dedicarci a tutte le perversioni, cosa che non sembra sia concessa agli animali, così come possiamo esprimerci nella scrittura, nella poesia o nell’arte, come ci insegna Freud quando parla di sublimazione. A compensazione della mancanza di istinti sono nati i riti nelle tribù primitive, i precetti e i comandamenti con le religioni, le leggi con le società civili per garantire un ordine sociale. Per far funzionare quest’ordine era necessario persuadere che l’uomo, a differenza dell’animale, gode della “libertà” da cui discende la “responsabilità” delle sue azioni e di conseguenza la sua “punibilità” nel caso di trasgressioni dei precetti, dei comandamenti o delle leggi. Il vantaggio sociale è innegabile, perché se tutti osserviamo le leggi e i trasgressori vengono puniti, siamo garantiti nella nostra sicurezza, per ottenere la quale, come ci ricorda Freud ne Il disagio della civiltà, «l’uomo ha barattato una parte una parte della sua possibilità di felicità (che consiste nella piena soddisfazione delle pulsioni) per un po’ di sicurezza». Percorso inevitabile per diventare civili. Anzi, Freud ne parla come di un «esperimento terapeutico che ha consentito di raggiungere ciò che finora non fu raggiunto attraverso nessun’altra opera di civiltà». L’equivoco consiste nel ritenere che le leggi limitino la libertà dell’uomo, mentre limitano l’indeterminatezza del suo agire pulsionale, che ne renderebbe imprevedibile il comportamento. Nocciolo della questione è che la “liberà” confligge con la nostra “identità”, che è alla base della fiducia sociale. Io mi fido di te perché conosco la tua identità che, se non sei come il dottor Jekill e mister Hyde (doppia personalità), mi consente di prevedere il tuo comportamento. Mi spiego con un esempio: un giorno Sartre finì in ospedale dopo avere fatto un’escursione in montagna senza una guida. Alla domanda del suo amico Merleau-Ponty che gli chiedeva se non potesse andare in montagna con una guida, Sartre rispose: «Secondo te, io sono uno che va in montagna con una guida?». La natura di Sartre, la sua identità sono tali da non consentirgli la libertà di andare in montagna con una guida. Sartre è fatto così, e la libertà di scegliere è puramente teorica. Tralascio i riferimenti alla genetica dove è iscritto il nostro modo di vivere, di ammalarci e di morire, per non parlare dell’ambiente in cui siamo nati e cresciuti, che non è meno vincolante della genetica.

1 commento:

  1. "Se non capiamo le immagini dell'inconscio o rifiutiamo la responsabilità morale che abbiamo nei loro confronti, vivremo una vita dolorosa".(Carl Gustav Jung). "La libertà, come l'amore, si fonda su tre elementi. Questi sono :la premura(o cura), il rispetto, la responsabilità e la conoscenza".(Erich Fromm). "Nessuno è libero se non è padrone di sé stesso".(Epitteto). "La prova basilare della libertà non è tanto ciò che siamo liberi di fare quanto in ciò che siamo liberi di non fare.(Eric Hoffer)." Essere liberi è fondamentale per la propria espressione di essere, ma anche il rispetto e la coscienza hanno lo stesso diritto e dovere di esistere senza essere calpestati dalla libertà".(Anna Maria D'Alo'). Grazie per questo interessantissimo post e buona continuazione.

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