Da “La
scoperta dell’America” di Umberto Eco (1968), tratto da “Diario minimo”, prima edizione Oscar
narrativa Mondadori (ottobre 1988), pagg. 130-137: Telmon. - Buonasera. Sono le ore
19 dell'11 ottobre 1492 e iniziamo il nostro collegamento in diretta con la
nave ammiraglia della spedizione Colombo che entro le ore sette di domattina,
12 ottobre 1492, dovrebbe portare il primo talattonauta europeo a porre il
piede su una terra nuova, un nuovo pianeta, se mi è permessa la metafora,
quella Terra Incognita vagheggiata da tanti astronomi, geografi, cartografi e
viaggiatori, che alcuni dicono essere le Indie, raggiunte da Ponente anziché da
Levante, e altri suggeriscono essere addirittura un nuovo continente, enorme e
inesplorato. Da questo momento la Radiotelevisione si manterrà in collegamento
permanente per 25 ore consecutive. Saremo collegati sia con la telecamera posta
sulla ammiraglia, la Santa Maria, sia con la stazione delle Canarie, nonché col
centro televisivo sforzesco di Milano, l'università di Salamanca, l'università
di Wittenberg. Al mio fianco ho il professor Leonardo da Vinci, un eminente
scienziato e futurologo che ci fornirà via via le spiegazioni necessarie per
comprendere i particolari tecnici di questa straordinaria impresa. A te Stagno
-.
Stagno. - Come sapete non si potrà avere un
collegamento video se non al momento dello sbarco. La telecamera è stata
fissata alla polena di prua della caravella ma l'antenna, posta sulla coffa
dell'albero maestro, non potrà entrare in azione che quando il gabbiere avrà
terminato l'avvistamento e le vele saranno raccolte. A che punto è l'epico
viaggio delle tre caravelle? È col cuore sospeso che seguiamo la più grande impresa
della storia dell'uomo, l'inizio di un'era nuova che già qualcuno ha proposto
di chiamare Evo Moderno. L'uomo esce dal Medio Evo e compie un nuovo passo
nella propria evoluzione spirituale. La stessa nostra emozione pervade
evidentemente anche i tecnici di Capo Canarie... Ma a questo proposito vorremmo
sentire Ruggiero Orlando, che ha appositamente lasciato Montecitorio per venire
a fare questa storica telecronaca. A te Orlando, mi senti? -.
Orlando. - Sì? Ti sento. Mi senti?-.
Stagno. - Ruggiero?-.
Orlando. - Sì? Mi senti?-.
Stagno. - Mi senti Ruggiero?-.
Orlando. - Come dicevo, appunto ti sento.
Momenti di tensione qui a Capo Canarie. La posizione delle tre galeazze di
Cristoforo Colombo...-.
Stagno. - Scusa Orlando, mi pare che non
siano galeazze...-.
Stagno. - Scusa Ruggiero, qui in audio sento
dire "caravelle"...-.
Orlando. - Come? Non si sente... qui c'è una
grande confusione... Ah, ecco, in effetti come dicevo si tratta di tre caravelle,
la Nina, la Pent... no... la Pinta e la Santa Radegonda...-.
Stagno. - Scusa Ruggiero, qui c'è il
comunicato Ansa che dice Santa Maria...-.
Orlando. - In effetti, qualcuno anche qui mi
suggerisce Santa Maria, ci sono due tesi in proposito... La caravella, in ogni
caso, è una tipica imbarcazione di cui qui mi sono fatto fare il modellino...
L'abito che indosso è la divisa da mozzo della marina spagnola... le
caravelle...-.
Telmon. - Scusa, Ruggiero, se ti interrompo,
ma qui abbiamo il professor Vinci che potrà dirci qualcosa sulle caravelle dal
punto di vista della propulsione...-.
Leonardo. - icvf ha davcid co cocodpf H
cpa...-.
Telmon. - Un momento, sala controllo di via
Teulada... Il prof. Vinci ha la strana abitudine di parlare da destra a
sinistra, bisognerebbe fare una inversione dell'ampex; vi ricordate che proprio
per questo motivo avevamo predisposto uno scarto di nove secondi tra la ripresa
effettiva e la messa in onda. Pronto? Ampex, mi sentite? Bene via!-.
Leonardo.- Havvi un grande augello che porta nome...-.
Telmon. - Scusi, professor Vinci... Abbiamo
di fronte a noi venti milioni di telespettatori... Forse sarebbe opportuno
esprimersi in modo più dimesso...-.
Leonardo. - Va bene, mi scusi. Ecco, la
caravella sfrutta il sistema di propulsione detto "wind and veil" e
si mantiene a galla secondo il principio di Archimede per cui un corpo immerso
in un liquido riceve una spinta verso l'alto pari al peso del volume d'acqua
spostato. La vela, elemento fondamentale della propulsione, si articola lungo
tre antenne, maestro, mezzana e trinchetto. Una funzione particolare ha il
bompresso, su cui si innervano fiocco e controfiocco, mentre il pappafico e la
randa hanno funzione di orientamento -.
Telmon. - Ma la talattonave parte e arriva
integra o durante il tragitto si distaccano alcuni stadi?-.
Leonardo. - Le dirò: c'è un processo di
depauperazione della talattonave detto abitualmente "kill and drawn".
Quando cioè un marinaio si comporta scorrettamente con l'ammiraglio riceve un
colpo in testa e viene gettato in mare. È il momento dello "mutiny
show-down". Nel caso della Santa Maria ci sono state tre fasi di
"kill and drawn che sono esattamente quelli che hanno permesso
all'ammiraglio Colombo di riprendere il controllo della talattonave con quello
che potremmo definire un comando manuale o manesco... In questi casi
l'ammiraglio deve stare molto attento e intervenire al momento esatto...-.
Telmon. - Altrimenti perde il controllo
dello scafo, comprendo. E mi dica, quale è la funzione tecnica del mozzo?-.
Leonardo. - Importantissima. È detta una
funzione di "feeding back". Per il pubblico potremmo tradurre "valvola
di scarico". È un problema tecnico di cui mi sono occupato a lungo e se
vuole le mostro alcuni miei disegni anatomici...-.
Telmon. - Grazie, professor Vinci. Ma mi
pare che sia giunto il momento di collegarci con lo studio di Salamanca. A te
Bongiorno!-.
Bongiorno. - Allegria! Eccoci qui nello
studio di Salamanca 1, per intervistare alcuni cervelloni che si dice oggi
vadano per la maggiore. Rivolgiamo ora una domanda al Magnifico Rettore
dell'università di Salamanca – prego, stia nel punto segnato col gesso. Ci
dica, signor Rettore di Salamanca, cosa dovrebbe essere questa America di cui
si parla tanto?-.
Rettore. - Fumo, ecco cos'è, fumo!-.
Bongiorno. - Mi scusi, signor Rettore di
Salamanca, ma qui gli esperti hanno scritto... “con...continente"...-.
Rettore. - No, no, guardi, mi dispiace per i
suoi esperti. Io avevo fissato come testo base l'Almagesto di Tolomeo.
Controlli e vedrà che le possibilità di trovare qualcosa sono minime.
L'ammiraglio Colombo presume di poter "buscar el levante por el
ponente", ma il progetto è destituito di qualsiasi fondamento. Non è
infatti ignoto ai più che la Terra finisce oltre le colonne d'Ercole e che la
sopravvivenza delle tre caravelle dopo questo limite è effetto di una semplice
illusione televisiva dovuta a intervento demoniaco. Il caso Colombo è chiaro
risultato della debolezza delle autorità competenti verso la contestazione
studentesca e al proposito sto preparando appunto un libro per l'editore
Rusconi. D'altra parte, se anche il viaggio fosse possibile, verrebbe a mancare
alle talattonavi autonomia sufficiente, a causa di una carenza di combustibile
angelico. Vede, come insegnano vari concilii, il problema è di sapere quanti
angeli possano stare sulla cima di un ago, ma negli atti conciliari non vi è
traccia dell'idea che gli angeli possano stare sulla cima di un albero di
trinchetto. Questi sarebbero piuttosto fuochi di sant'Elmo, e dunque
manifestazioni diaboliche inadatte a spingere una caravella verso una terra promessa
o incognita che dir si voglia -.
Bongiorno. - Certo queste sono cose molto
complicate e io proprio non saprei cosa dirle. Vedremo cosa decidono i nostri
esperti, e buona fortuna con Rischiatutto! Sentiamo ora invece un esperto molto
importante che oggi va per la maggiore, il Decano della Reale Società
Cartografica del Portogallo. Ci dica, signor Decano della Reale Società
Cartografica del Portogallo, lei crede che Colombo stia veramente navigando verso
le Indie?-.
Decano. - Il problema non è facile e il
torto di Colombo è di volervi rispondere per via empirica anziché procedere a
una definizione del problema per essenza. Vede, non sunt multiplicanda entia
sine necessitate, e questo ci indurrebbe a postulare l'esistenza di una e una
sola India. In tal caso Colombo dovrebbe approdare da levante sulla punta
estrema della terra asiatica, e precisamente alla foce del fiume Ussuri. Se così
fosse la spedizione non avrebbe alcun interesse, data la totale irrilevanza
politica e geografica di questo lembo di terra. Oppure potrebbe approdare al
lembo est dell'isola di Gipango, nel qual caso l'economia mediterranea potrebbe
subire un fiero contraccolpo negativo. Essendo maliziosa specialità di quelle
genti l'imitare in forma transistorizzata le invenzioni meccaniche altrui, il
mercato delle repubbliche marinare verrebbe invaso da migliaia di caravelle
perfettamente imitate e a prezzi inferiori. Si avrebbe in tal caso il crollo
economico della repubblica di Venezia, a meno che le autorità dogali non
prevedano la costruzione di nuovi cantieri a Porto Marghera, però con
conseguenze disastrose per l'equilibrio lagunare...-.
Bongiorno. - Capisco. Ma abbiamo qui anche
il Decano della Facoltà di Diritto di Granada, il quale ci dirà qualcosa sulle
conseguenze giuridiche di questa scoperta. Molte persone si domandano a chi
apparterranno le nuove terre. A chi apparterrà la parte di oceano attraversata
da Colombo?-.
Decano. - Il problema di diritto
internazionale è assai grave. Anzitutto abbiamo il problema di una spartizione tra
Spagna e Portogallo e non credo di anticipare sui tempi dicendo che dovremo
convocare una conferenza, che so, a Tordesillas, per tracciare una ideale linea
di demarcazione tra le sfere di influenza...-.
Elio Sparano. - Scusa, Bongiorno... Qui lo
studio sforzesco di Milano. C'è qui un gruppo di eminenti giuristi milanesi che
non sono d'accordo. Sostengono che il problema è assurdo. Di questo passo, dato
che bisogna anche tener conto di un'altra potenza marinara, l'Inghilterra, si
arriverebbe a pensare che un giorno le nuove terre sarebbero divise tra sfere
di influenza anglosassone, spagnola e portoghese... Questa è fantascienza!
C'era il prof. Trimarchi che voleva dire qualcosa in proposito. Professore!
Dov'è? Un momento. Pronto? Ah, mi dicono che il professore è rimasto bloccato
all'università da un banale incidente. Bene, passo la linea allo studio di
Wittenberg. A te Pippo Baudo -.
Baudo. - Qui lo studio di Wittenberg.
Vorremmo rivolgere una questione a un giovane ma agguerrito teologo
agostiniano, di Wittenberg, una delle speranze della nostra Santa Chiesa
Cattolica. Ci dica, dottor Lutero, crede che questo sbarco costituisca una vera
e duratura rivoluzione per la storia dell'uomo?-.
Lutero. - Sa, non ci sono solo le
rivoluzioni tecnologiche. Ci sono le riforme interiori che possono avere esiti
ben più grandi, e drammatici, ed esaltanti...-.
Baudo. - Molto brillante... Ma non vorrà
dire che potranno in futuro verificarsi riforme interiori che facciano più
rumore di questo grande fatto scientifico...-.
Lutero. - Non creda, non creda...-.
Baudo. - Ah ah! Molto sibillino. Ma sa,
scherzando naturalmente, io invece sono disposto a crederci. Il mio motto è
«credi fermamente e pecca fortemente!» Ah ah!-.
Lutero. - Bella frase. Bisogna che me la
annoti -.
Stagno. - Un momento, scusate. Ci arrivano
delle voci via audio... Pare che la terra sia stata avvistata... Ecco, si sente
distintamente: gridano «Terra terra!». Senti anche tu, Orlando?-.
Orlando. - Veramente qui non si sente
niente. Un momento che chiedo informazioni alla stazione delle Azzorre...-.
Stagno. - Ecco, è stata effettivamente
avvistata la terra... La nave attracca... Sono sbarcati!!! Oggi dodici ottobre
1492 l'uomo ha messo piede per la prima volta nel Nuovo Mondo. Orlando, che
dicono laggiù?-.
Orlando. - Dunque... Pare dalle ultime
notizie che lo sbarco sia stato rimandato di un mese e che la terra avvistata
fossero le isole Lipari...-.
Stagno. - Eh no, Orlando. Ho sentito
distintamente!-.
Telmon. - Pronto?? Sì? Ecco. Hanno ragione
sia Stagno che Orlando. La nave ha effettivamente gettato l'ancora come diceva
Stagno, ma non si tratta ancora della terraferma bensì di San Salvador.
Un'isoletta nell'arcipelago detto dei Caraibi, che qualche geografo ha anche
deciso di denominare Mare della Tranquillità. Ma ecco che entra in azione la
telecamera posta sulla polena dell'ammiraglia. Ecco che Cristoforo Colombo pone
piede sulla spiaggia per piantare il vessillo di Sua Maestà Cattolica! Lo
spettacolo è grandioso. Tra i palmizi una folla di individui piumati si fa
incontro ai talattonauti. Ecco che stiamo per ascoltare le prime parole
pronunciate dall'uomo nel Nuovo Mondo. Le sta per dire un marinaio che precede
il gruppo, il nostromo Baciccin Parodi...-.
Parodi. - Belin ammiraglio, ma sono nude!-.
Stagno. - Come ha detto, Orlando?-.
Orlando. - Non si è sentito bene, ma non
erano queste le parole concordate. Qualcuno mi suggerisce qui che deve
trattarsi di un fenomeno di intercettazione delle comunicazioni. Pare che
accada sovente nel Nuovo Mondo. Ma ecco!... L'Ammiraglio Colombo sta per
parlare!-.
Colombo. - È un piccolo passo per un
marinaio ma è un grande passo per Sua Maestà Cattolica... Belin, ma che cosa
hanno al collo? Belandi figieu! Ma quello è oro! Oro!-.
Orlando. - Lo spettacolo che ci invia la
telecamera è veramente grandioso! I marinai si stanno lanciando verso gli
indigeni con ampi balzi, balzi enormi, i primi balzi dell'uomo nel Nuovo
Mondo... Stanno raccogliendo dal collo degli indigeni i campioni del minerale
del Nuovo Mondo e li mettono in grandi sacchi di plastica... Ora anche gli
indigeni fanno ampi balzi cercando di sfuggire, la mancanza di gravità li
farebbe volare via se i marinai non li assicurassero a terra con pesanti
catene... Ora gli indigeni sono tutti incolonnati in modo civile e ordinato
mentre i marinai si avviano verso le navi coi pesanti sacchi pieni del minerale
locale. Sono sacchi pesantissimi ed è costato molta fatica sia a raccoglierli
che a portarli...-.
Stagno. - È il fardello dell'uomo bianco!
Uno spettacolo che non dimenticheremo mai. Il vicepresidente De Feo ha già
inviato un telegramma di felicitazioni. Oggi inizia una nuova fase della
civiltà!-.
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