La risposta. Se la religione cristiana si attenesse a quanto dicono San Paolo e San Tommaso, il cui pensiero è alla base della sua teologia, il conflitto tra scienza e fede non si porrebbe, per la semplice ragione che essi dicono esplicitamente che la fede, a differenza della scienza, non è promossa dal ragionamento, ma dalla volontà. E a quanti mi hanno obiettato, taluni in malo modo, che la fede non è promossa dalla volontà di credere, perché è un dono di Dio, riporto integralmente l’argomentazione di Tommaso d’Aquino nel De fide (art. 1): «La fede non è determinata dal ragionamento, ma dalla volontà. Non è promossa dall’evidenza del contenuto, ma da un fattore esterno: la volontà. Per questo, a differenza della scienza espressa dalla ragione umana, la fede imprigiona l’intelletto trattenuto da termini estranei e non propri. E come dice San Paolo, la fede “riduce in schiavitù ogni intelletto che si sente in uno stato di infermità e di grande timore e tremore”». Se la Chiesa rifiuta la teologia che è a fondamento della fede che propone, i conti li deve fare non con la scienza, ma con sé stessa. Se la Chiesa si attenesse ai fatti dimostrati dalla scienza, che per altro non sono di sua competenza, potrebbe evitare di scusarsi, come ha fatto dopo 300 anni, per la condanna inflitta a Galileo, e tra 300 anni, spero meno, con la tesi evoluzionista di Darwin. Le religioni, tutte le religioni, sono nate non per spiegare l’origine del mondo, ma per soccorrere la condizione precaria della nostra esistenza, dischiudendo un orizzonte di senso in grado di giustificarla, non solo nei momenti di disperazione, ma anche quando questo senso non lo si reperisce più, come accade oggi, dove ciascuno di noi si sente semplice funzionario di apparati, dove il profitto sembra essere l’unico generatore simbolico di tutti i valori. Il cristianesimo crollerà non per effetto della laicizzazione del mondo, ma per l’impossibilità di reperire un senso che non è garantito dai dogmi smentiti dalla scienza. Rinunciando a questi dogmi, sarebbe possibile anche a voi essere ad un tempo cristiani e scienziati. Ma per questo, il primo passo deve farlo la religione cristiana, per non obbligare a una scelta atea quanti dedicano la propria vita alla scienza.
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