"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

lunedì 20 maggio 2019

Sullaprimaoggi. 81 «La Lega cresce perché lui è in onda».


Tratto da “Salvini, è la stampa bellezza!”  di Furio Colombo, pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 14 di gennaio dell’anno 2015: Ciò che c'è da dire su Salvini è già stato detto, se non altro riportando negli anni le sue incedibili dichiarazioni da parlamentare europeo. È stato a lungo considerato  un personaggio minore della banda della lega, persino minore di Belsito (ricordate, il tesoriere della Lega che investiva in Tanzania?) . Improvvisamente è assurto a dimensioni nazionali  non a causa di una sua speciale svolta di vita e di attività politica. Ma per una ricerca affannosa delle televisioni, dei talk show, e della parte spiritosa (e crescente) dei commentatori di quotidiani che avevano disperatamente bisogno di qualcuno disposto a dire le cose che dice Salvini. Però la improvvisa e forte esposizione  del ragazzo Salvini gli ha giovato, e la Lega, nel vuoto in cui viviamo, con la saldatura sinistra- destra, l'invasione dei renziani (escluso, finora, solo il bollettino meteorologico) e dominatori della scena come Angelino Alfano,  ha cominciato a crescere. Infatti Salvini è sempre in onda, facendo credere che lo è perché, la Lega cresce. Ma la Lega cresce perché lui è in onda. E non perché l’ha fatta  risorgere la  formidabile guida di Salvini. C'è chi  ci cascherà anche al momento del voto, data a ferrea disciplina del Pd che resta strenuamente fedele a Berlusconi . E così il vero beneficiario del pasticcio che ha fatto fuori il partito dei lavoratori finisce per essere la peggiore aggregazione politica che l'Italia abbia conosciuto dal 1945, manipoli di fascistoidi che tentano di spingere l'Italia a compiere  due delitti: affogare i migranti (ci hanno già provato in grandi numeri, quando si utilizzavano per il respingimento in mare  motovedette italiane affidate al comando di gente di Gheddafi).
E dichiarare guerra agli islamici, trasformando alcuni nuclei di nemici pericolosi in un universo (in Italia e nel mondo)  di umiliati e offesi che diventano nemici per forza. Ecco spiegato il fenomeno Salvini. Finisce per  apparire autorevole grazie a stampa e TV (del resto ricordate quando i quotidiani più seri trattavano  il povero Bossi come il fatto nuovo della vita italiana?)  e da l'impressione a molti italiani abbandonati o disorientati, che sia nato un nuovo leader. È triste, ma ancora una volta bisogna ripetere (però  con tristezza) la famosa frase di Humphrey Bogart, ricordata da Eco nel suo ultimo  romanzo “Numero Zero": "È la stampa, bellezza. E tu non puoi farci niente”.

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