"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

lunedì 19 agosto 2024

Doveravatetutti. 26 Lettere a Natalia Aspesi.

 


Caro Michele, non conoscendo l’indirizzo della signora Marina Berlusconi, scrivo a Lei. Vorrei sommessamente chiarire alla suddetta signora, (…), che la televisione mutandata dell’Italietta democristiana era di gran lunga più digeribile di quella tette & culi imposta dalle tre reti del defunto Berlusconi Malpensa(nte). In ogni caso le colpe della buonanima – parlandone da vivo – non erano tanto quelle di aver provveduto largamente ai fatti suoi, entrando in politica e distorcendola con ogni mezzo, qualcuno legale altri un po’ meno, quanto piuttosto quella di avere corrotto, in modo subdolo e giocando sulla dabbenaggine/indifferenza di molti, il costume del Paese, assecondandone e promuovendone le velleità di “pancia”; quelle che già infastidivano profeti disarmati come Dante e Machiavelli. Fra l’altro il defunto ha riportato il fascismoagli onori del mondo ed è stato il padre spirituale del/della nostro/nostra presidente/presidentessa del Consiglio. D. L. (“Lettera” a Michele Serra pubblicata sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 9 di agosto 2024).

Cara Natalia, ci voleva una giovinetta, pura di cuore, per scrivere la tua sentenza che nessuna Corte potrà mai cassare: «Lo ripeterò in due parole: Berlusconi è stato un mascalzone». Mi scrive da Palermo un amico: «Ci rivedremo a Milano fra qualche giorno, ma verrò in treno, non in aereo». «Per via degli scioperi?». «No: mi rifiuto di partire dall’aeroporto Falcone e Borsellino per arrivare a quello intitolato a Silvio Berlusconi». Grazie, cara Natalia, un abbraccio da un vecchione che spera ancora in voi giovani. L. F.

Cara, Natalia, le scrivo per complimentarla per la pubblicazione della bellissima lettera della signora L. che ha saputo dare un esatto quadro dei guasti provocati dal mafioso di Arcore a un Paese smidollato, indolente e senza memoria, e soprattutto senza dignità. È grazie a figure come Craxi, Amato, D’Alema e Prodi con la loro nullaggine che hanno permesso a questo individuo malavitoso di comprarsi l’Italia già di per sé in vendita. Per inciso nel 1994 alla vittoria di Berlusconi ero finito in analisi avendo già intuito i danni che questo uomo avrebbe procurato a un Paese strutturalmente fragile, che, non dimentichiamolo, rimane sempre il volgo disperso, ed oggi differenziato, che volto non ha. Bisogna prendere atto che questo è il nostro Dna. I francesi hanno in pochissimo tempo reso inoffensivo il Berlusconi locale, Bernard Tapie, noi invece gli dedichiamo un aeroporto facendo fremere di sdegno Falcone e Borsellino, anche loro intestatari di un aeroporto. Il mio è solo un amaro sfogo di una persona, mi permetta, perbene, che ha visto svanire tutte le speranze di miglioramento destate, e poi svanite nel nulla. Se può, se vuole, le sarei grato se girasse queste righe alla signora L. alla quale esprimo tutta la mia compiacenza stima e affetto per il suo pensiero che, al pari del mio, è minoritario. La Rai ha soppresso Noos di Alberto Angela battuto da Temptation Island. Ho detto tutto. L. C.

Gentile Natalia,con la presente voglio solo aggiungere anche i miei complimenti a quelli che riceve da anni. Io la ricordo quando assisteva con attenzione alle udienze del Processo Tangentopoli. Mi consenta anche solo di aggiungere che condivido e sottoscrivo quanto dice la lettrice F. L. di Genova sulle soperchierie consumate da Berluska e che hanno condotto questo disgraziato Paese in questa triste situazione. Cordialmente, M. S.

Egregia signora Natalia, ho letto le lettere pubblicate nella sua rubrica nel Venerdì del 26 luglio. Tutte si rifanno alle sue opinioni su Berlusconi e tutte potrei averle scritte io per come mi sento oggi avvilita e sfiduciata. Ha ragione il signor B. quando dice di aver provato soddisfazione per quanto ha detto di quell’uomo. Ho 73 anni e ricordo con esattezza le lacrime che ho versato quel lontano 1994. Uno zio di mio marito, allora ottantenne e che aveva fatto la guerra, diceva, parlando di Berlusconi e company, che avevano sdoganato i fascisti. E, più lungimirante di me, mi disse che non sarebbe stato facile liberarci di loro. Come aveva ragione! Come italiana ed ex insegnante che ha cercato di trasmettere sempre ai propri allievi principi di uguaglianza, di solidarietà, di correttezza, di giustizia, di onestà che sempre ripaga e chi più ne ha, più ne metta, mi sono offesa per i funerali di Stato e mi sono offesa per l’aeroporto intestato a lui. Ha ragione, il male è cominciato lì. Ed è vero, come ha detto in una intervista al Venerdì lo scrittore e critico Franco Cordelli, che «Berlusconi fa più danni oggi di ieri. Ha inquinato, inflazionato e tolto valore alle parole...». La saluto cordialmente e con un cuore pesante pensando al futuro dei miei nipoti. L. C.

Le scrivo per ringraziarla e siccome leggo che attualmente la infastidiscono le chiacchiere inutili sarò breve: sono d’accordissimo con lei su Berlusconi (non si diventa simpatici eroi solo perché defunti). Spero che il suo film preferito sia ancora Barry Lyndon, ma se così non fosse la potrei perdonare per tutto quello che ci dà in termini di intelligenza, acume e humour! S. M.

Siete tutti in vacanza e io no? E io qui a lavorare? Mi è venuto un po’ di nervoso e mi sono detta: chissà se, Berlusconi morto, e l’Italia morta con lui, verrà voglia di fare la rivoluzione, cosa che non credo? Poi gli hanno intitolato l’aeroporto, chissà perché, e persino suo figlio Pier Silvio non è stato contento, per ragioni sue. Chissà, forse lui voleva fare, ma non so, una gran cerimonia, con banda e tutto quanto. Poi ecco, si scopre che con Berlusconi ce l’hanno ancora in tanti. Queste sono le tante lettere, una piccola parte, che ho ricevuto, tutte, non una di troppo, molto arrabbiate. Certe furibonde. Io intanto guardo sempre il bel Metropolis condotto da Gerardo Greco, che di gran lunga supera tutti i noiosissimi incontri televisivi, perché evita la telemeloni e altre scempiaggini ormai inguardabili. Così, almeno una settimana, me ne starò anche io, come si dice, in panciolle.

N. d. r. Le “lettere” a Natalia Aspesi sopra riportate sono state pubblicate sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 9 di agosto 2024 col titolo “Tutti contro Berlusconi”.

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