Ha scritto Marco Travaglio in “Bavagli intermittenti” pubblicato su “il Fatto Quotidiano” di oggi domenica 22 di gennaio 2023:
Che è successo? - L’arresto di Messina Denaro dà un’impressione di totale squallore; è una vicenda avvolta da retorica e da strafottenza mediatica -.
Si parla anche di strafottenza da parte della borghesia e della popolazione che ha taciuto la presenza del boss? - Qual è la novità? Da sempre la borghesia palermitana è connivente, da sempre i medici e le cliniche hanno curato certi personaggi; negli anni 80 la cosiddetta borghesia frequentava la tenuta di Michele Greco (detto il Papa) e alcuni si dilettavano di caccia -.
Solo la borghesia? - (…). Noooo, anche il clero e l’aristocrazia. Tutti presenti -.
E adesso cosa è successo? - Che le persone si sono riconosciute in Matteo Messina Denaro, nel suo abbigliamento, nell’ostentare l’orologio costoso, nel non negarsi un selfie o una pasticca di Viagra -.
Anche Buscetta era un amante del lusso, tanto da andare in crociera. - Lui era un unicum e da ragazzino l’ho pure conosciuto: entrambi andavamo allo stesso bar -.
Il bar è un’altra certezza. - A Palermo ce n’era uno frequentato contemporaneamente dai giudici e da boss come Bontade e Inzerillo; poi c’era il bar Commercio con all’interno delle salette riservate per alcuni -.
Insomma, da Riina in poi… - Qui i riferimenti sono molti e complessi, ma penso a La società dello spettacolo descritta da Guy Debord: viviamo in un mondo digitalizzato dove non esiste più il mistero; quando ero ragazzo certe situazioni non si conoscevano, e chi ne era parte proteggeva quel mistero con la vita stessa. Adesso siamo all’interno di una banalizzazione dell’esistenza -.
Alcuni carabinieri sembravano porsi a favore di telecamera. - Un anno fa ho scoperto un programma dove si ricostruiscono i delitti con le stesse forze dell’ordine che partecipano e interpretano sé stesse; (cambia tono) il mutamento l’ho iniziato ad avvertire vent’anni fa sulla mia pelle, davanti alla mia telecamera -.
Come? - Quando andavo alla Vucciria, vedevo le persone con una postura differente a seconda del programma televisivo che andava in quel momento. E i presenti manifestavano un interesse diverso anche verso la mia telecamera -.
Ciccio Mira, protagonista del suo Belluscone, come ha preso la notizia dell’arresto? - Me lo domando da quando ho saputo, ma non lo so; (sorride) anni fa per una scena gli ho chiesto di vestirsi da Carabiniere. “Ma che sei pazzo? Mi vuoi far sputare in faccia dai miei fratelli?”. Poi un giorno, per la mia insistenza, ha lanciato una sfida: “Sai quando mi vestirò da Carabiniere? Quando prenderanno Matteo Messina Denaro”. Per lui era impossibile -.
Simbolicamente la mafia è battuta? - Non lo so, si è certamente conclusa un’epoca. Ma hanno preso un residuato bellico -.
Rispetto all’arresto di Riina o Provenzano sembra ci sia stata meno enfasi nella popolazione. - Anche meno e non sono questi giorni a dimostrarlo, ma come sono andate le elezioni palermitane, con il coinvolgimento di Cuffaro e Dell’Utri. Qui tutti zitti -.
Ha girato sia in bianco e nero che a colori. Per raccontare l’arresto quale pellicola utilizzerebbe? - Il colore è sempre brutto, mentre il bianco e nero è il cinema che dà spazio all’immaginazione. Messina Denaro non c’è bianco e nero in grado di salvarlo -.
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