"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

mercoledì 31 agosto 2022

Notiziedalbelpaese. 80 «Il dogma dell'infallibilità di Draghi, insieme ad altri dogmi molto gettonati (il default della Russia in due settimane, le sanzioni che uccideranno Putin, eccetera eccetera)».

Promemoriaelettorale”. Ha scritto Alessandro Robecchi in “Riforme energetiche. Con luce e gas finisce in bolletta pure il mito di Draghi” pubblicato su “il Fatto Quotidiano” di oggi 31 di agosto 2022: L’idea che con le mie bollette del gas e della luce io contribuisca a pagare profitti mostruosi a qualche migliaio di aziende che vendono gas e luce mi entusiasma e mi riempie di spirito patriottico, Così si fa! Bravi! Cos'è la sopravvivenza del cittadino, della sua aziendina, del suo negozio, della sua officina, di fronte alle leggi naturali del libero mercato? Non la conoscete la storia della manina del mercato che sistema tutto lei, senza regole e senza affanni? Magari chiedete al Foglio, quelli che non volevano il prezzo calmierato delle mascherine per evitare l'accaparramento da parte dei poveri. Che poi, sono sempre i poveri a rompere i coglioni, diciamolo, non ce ne libereremo mai, e d'altronde è giusto: è l'abbondanza di poveri a garantire l'esistenza dei ricchi (sempre la manina santa del mercato). Ma insomma, da qualunque parte la si guardi, questa faccenda degli extra-profitti sull'energia è una divertente favola con la morale, tipo Esopo, dove superior stabat il profitto e il panettiere cazzi suoi. Restando all'esempio delle mascherine, è come se tre anni fa le farmacie avessero messo ogni ffp2 a 172 euro l'una e, richieste di una tassazione che colpisse quegli extra-profitti, avessero fatto marameo. Ecco. Lo stesso marameo che fanno oggi le grandi aziende energetiche al fu governo Draghi e a tutti noi. Una tassa del 25 per cento, da cui dovevano arrivare 10 miliardi, subito un anticipo del 40 per cento, che farebbe 4 miliardi, e ne è arrivato 1, perché molte aziende che hanno scritto nella tabella "profitti" un bel più 600, più 700 per cento (e anche molto oltre), si rifiutano di pagare. Una "rivolta tra gli operatori" (Sole 24 Ore), una "rivolta fiscale (Repubblica), insomma, il più strepitoso caso di evasione fiscale mai visto in un singolo colpo. Ora la palla passerà al Tar del Lazio e forse poi alla Corte Costituzionale che, apprendiamo con sgomento, dirà la sua nel giro di un anno e mezzo, quando il panettiere di cui sopra si sarà già dato alle rapine a mano armata o alle truffe agli anziani, avviando nel contempo i figli alla prostituzione minorile. In un simile contesto, si affacciano le "ragioni" di chi dovrebbe pagare e non paga: dicono che la norma sulla tassazione al 25 per cento di utili extra (fino al mille per cento, in certi casi) è scritta male, che non sta in piedi tecnicamente, che colpisce il fatturato, o le dichiarazioni Iva, e non i profitti, che si presta a una grandinata di ricorsi, con il che i soldi incassati adesso (poco e male) tornerebbero a casa dopo raffiche di sentenze. Insomma, sarebbe incostituzionale. In alto i cuori: non è commovente vedere un così sincero e disinteressato rispetto della nostra Costituzione da parte di gente che vendeva il gas a 100 e ora lo vende a 500? TI risultato è che tutti si sbracciano perché Draghi faccia qualcosa. Il problema è che prima dovrebbe ammettere di aver scritto una norma "senza discernimento", come disse lui (testuale) nella replica al Senato a proposito di norme scritte da altri (i 5stelle sul bonus 110 per cento). Non lo farà. Insomma con le mie bollette pago gli extraprofitti dei miei fornitori di gas e luce, ma non solo. Pago (caro) anche il dogma dell'infallibilità di Draghi, insieme ad altri dogmi molto gettonati (il default della Russia in due settimane, le sanzioni che uccideranno Putin, eccetera eccetera). Insomma, niente di male: pago per avere la moraletta finale nella fiaba di Mario Esopo, il Migliore di tutti noi. Di seguito, “Il Supermalus” di Marco Travaglio, sempre su “il Fatto Quotidiano” di oggi 31 di agosto: E così il Governo dei Migliori, poco prima di passare a miglior vita (la nostra), ha scritto le ennesime norme coi piedi. Una è il dl Aiuti, senza coperture. L’altra il prelievo del 25% degli extraprofitti dalle imprese energetiche che da mesi ingrassano sugli aumenti di gas e petrolio, per finanziare i miserrimi aiuti gentilmente offerti da Draghi&C. alle imprese sull’orlo del fallimento e alle famiglie sull’orlo della miseria. Purtroppo, grazie ai geni di Palazzo Chigi e del Mef, dei 10 miliardi attesi (già pochissimi, perché i Migliori hanno graziato i guadagni da favola dei big farmaceutici e assicurativi grazie alla pandemia), se n’è visto 1. Gli altri 9 sono rimasti nelle casse dei colossi dell’energia, fra cui le partecipate Eni ed Enel, mentre altre aziende (fra cui l’Acea del Comune di Roma) stanno bersagliando l’Arera e i Tar con ricorsi di incostituzionalità. Che la norma nascesse col buco si sapeva da maggio. Ma Er Mejo non poteva ammettere l’ennesimo vulnus al mito della sua infallibilità (come se non bastassero i disastri sul Covid: anche ieri quasi 100 morti) e tirò diritto. Sembra ieri che si presentava in Senato e insultava il centrodestra e poi i 5Stelle, a cui chiedeva la fiducia per farsela negare. Invece era il 20 luglio. Dopo aver ignorato i nove punti di Conte per far fronte allo tsunami sociale d’autunno, Er Mejo accusava il M5S di non saper scrivere le leggi: “Il problema del Superbonus sono i meccanismi di cessione. Chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento? Sono loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti. Ora bisogna riparare al mal fatto”. In realtà quelle migliaia di imprese le aveva cacciate nei guai lui, screditando il Superbonus in Italia e in Europa, incasinando la cessione dei crediti e – quel che è più grave – tradendo il patto fra Stato e cittadini. Le norme tecniche che contestava le avevano scritte gli uffici del Mef, identici sotto Conte e sotto di lui. Ed è stato grazie al Superbonus che l’Italia nel 2021 ha registrato la miglior crescita d’Europa (+6,6%), dato che Draghi non manca mai di vantare come se il merito non fosse dell’ultima Finanziaria di Conte. Non solo: nel primo anno, secondo i calcoli di Nomisma, il Superbonus è costato 38,7 miliardi e ha generato un valore economico di 124,8 (7,5% del Pil); ha fatto risparmiare a ogni beneficiario una media di 500 euro in bolletta; ha ridotto di 979 mila tonnellate le emissioni di CO2; ha immesso in consumo 106 milioni di kW annui di energie rinnovabili; e ha creato 634 mila nuovi occupati. Cose che capitano con le leggi dei Peggiori. L’ultima dei Migliori ci ha fatto perdere 9 miliardi in tre mesi: l’Agenda Draghi, oltre a non esistere, porta pure sfiga.

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