"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

giovedì 10 giugno 2021

Leggereperché. 87 «L'uomo è un animale improvvisato che l'evoluzione non è ancora riuscita a perfezionare».

 

A lato. "Liberi" acquerello (2021) di Anna Fiore.

A proposito di quella “plasticità” che non è altro, almeno secondo il sentire di Umberto Galimberti in “L'uomo è ancora irrisolto. E per certi versi, è meglio così” - pubblicato sul settimanale “D” del quotidiano “la Repubblica” del 10 di giugno dell’anno 2017 –, il risultato ultimo di quella “indeterminatezza” che caratterizza l’uomo nelle fibre sue più intime in quanto “specie”, traggo uno “spunto” dalla prosa visionaria di Kahlil Gibran in “Il Profeta”: Allora un eremita che visitava la città una volta l’anno, si fece avanti e disse: parlaci del piacere. Ed egli rispose: il piacere è un canto di libertà, ma non è la libertà. È la fioritura dei vostri desideri, ma non è il loro frutto. È una profondità che invoca un’altezza, ma non è né il mare, né il cielo. È l’ingabbiato che prende il volo, ma non è spazio racchiuso. In verità il piacere è una canzone di libertà. E io vorrei proprio che voi la cantaste con pienezza di cuore, senza però perdere il cuore nel canto. Alcuni dei vostri giovani cercano il piacere come se fosse tutto, e vengono giudicati e biasimati. Io non li giudicherei, né li biasimerei. Li lascerei cercare. (…).

Ha scritto Umberto Galimberti: Non abbiamo finito di evolverci: il rischio che corriamo è che l'egemonia della razionalità sopprima l'irrazionale che è in noi. (…) …"l'uomo è un animale improvvisato che l'evoluzione non è ancora riuscita a perfezionare". Io (…), seguendo Arnold Gehlen (L'uomo, Feltrinelli), penso che l'uomo è un essere carente, non armonizzato con la natura, perché privo di istinti che sono risposte rigide a uno stimolo. Neppure il famosissimo istinto sessuale nell'uomo è un istinto, ma una semplice pulsione verso una meta indeterminata, che possiamo indirizzare verso qualsiasi forma di perversione (come erotizzare un tacco a spillo), o sublimare in espressioni artistiche o poetiche. Proprio perché privo di istinti, l'uomo, a differenza degli animali, ha bisogno di molti anni di cura e soprattutto necessita di istituzioni come argini culturali che regolano la convivenza che negli animali è regolata dall'istinto. Proprio perché non è condizionato da istinti, l'uomo non è neppure vincolato a un ambiente, per cui, a differenza degli animali, può vivere tanto al Polo nord che all'Equatore. Questa plasticità è il prodotto della sua indeterminatezza, e la sua presunta libertà, che tanto gli sta a cuore, non scende dal cielo, ma è a sua volta il frutto di una carenza istintuale. Stabilita questa differenza (…), io penso che in futuro a rischio non sono le conseguenze che derivano dall'irrazionalità dell'uomo (da cui dipendono non solo le credenze, le fedi, i miracoli, le visioni, le magie, gli auspici, ma anche i deliri d'amore, le fantasie suicide, le ossessioni che ci opprimono), ma quelle che deriveranno dal potenziamento della sua razionalità a cui lo conduce la tecnica che, per esempio, considera uno spreco tutte le parole che gli innamorati si scambiano, perché, dal punto di vista della sua razionalità (raggiungere il massimo degli scopi con l'impiego minimo dei mezzi) basterebbe dire "ti amo". Il resto è sovrabbondanza espressiva, profluvio di parole, spreco di tempo e di linguaggio, dove è più facile il fraintendimento che l'intendimento. Io vorrei che gli scienziati non si innamorassero troppo della loro razionalità, e gli umanisti della loro retorica, qui assunta in senso alto. La prima può degradare l'uomo al livello della macchina, la seconda può farlo volare in un mondo pieno di sogni che bruscamente e anche dolorosamente svaniscono quando si perde contatto con la realtà. (…), l'uomo è ancora irrisolto. Ma forse è meglio così.

1 commento:

  1. "Il saggio cerca di raggiungere l'assenza di dolore, non il piacere".(Aristotele). "Indulgere al piacere è l'inizio di tutti i mali". (Seneca). "Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria". (Confucio). "Innanzitutto dici a te stesso chi vuoi essere. Poi fai ogni cosa di conseguenza".(Epitteto). "Gli uomini non sono puniti per i loro peccati, ma dai loro peccati".(Elbert Hubbard). "Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo".(Goethe). "La prova basilare della libertà non è tanto in ciò che siamo liberi di fare quanto in ciò che siamo liberi di non fare".(Eric Hoffer). "L'anima libera è rara, ma, quando la vedi, la riconosci:soprattutto perché provi un senso di benessere, quando le sei vicino".(Charles Bukowski). "La vita è una grande avventura verso la luce". (Paul Claudel). "La vita non è fatta di cose incredibili, fantastiche. È fatta di piccole cose, ma, quando non chiedi l'impossibile, quelle piccole cose si trasformano in realtà eccezionali".(Osho). Grazie di questo nuovo post, per me prezioso! Buona continuazione.

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