A lato. "Liberi" acquerello (2021) di Anna Fiore.
A proposito di quella “plasticità” che non è
altro, almeno secondo il sentire di Umberto Galimberti in “L'uomo è ancora irrisolto. E per certi versi, è meglio così” - pubblicato
sul settimanale “D” del quotidiano “la Repubblica” del 10 di giugno dell’anno
2017 –, il risultato ultimo di quella “indeterminatezza” che caratterizza
l’uomo nelle fibre sue più intime in quanto “specie”, traggo uno “spunto” dalla
prosa visionaria di Kahlil Gibran in “Il
Profeta”: Allora un eremita che visitava la città una volta l’anno, si fece
avanti e disse: parlaci del piacere. Ed egli rispose: il piacere è un canto di
libertà, ma non è la libertà. È la fioritura dei vostri desideri, ma non è il
loro frutto. È una profondità che invoca un’altezza, ma non è né il mare, né il
cielo. È l’ingabbiato che prende il volo, ma non è spazio racchiuso. In verità
il piacere è una canzone di libertà. E io vorrei proprio che voi la cantaste
con pienezza di cuore, senza però perdere il cuore nel canto. Alcuni dei vostri
giovani cercano il piacere come se fosse tutto, e vengono giudicati e
biasimati. Io non li giudicherei, né li biasimerei. Li lascerei cercare. (…).
Ha
scritto Umberto Galimberti:
Non abbiamo finito di evolverci: il rischio
che corriamo è che l'egemonia della razionalità sopprima l'irrazionale che è in
noi. (…) …"l'uomo è un animale improvvisato che l'evoluzione non è ancora
riuscita a perfezionare". Io (…), seguendo Arnold Gehlen (L'uomo,
Feltrinelli), penso che l'uomo è un essere carente, non armonizzato con la
natura, perché privo di istinti che sono risposte rigide a uno stimolo. Neppure
il famosissimo istinto sessuale nell'uomo è un istinto, ma una semplice
pulsione verso una meta indeterminata, che possiamo indirizzare verso qualsiasi
forma di perversione (come erotizzare un tacco a spillo), o sublimare in
espressioni artistiche o poetiche. Proprio perché privo di istinti, l'uomo, a
differenza degli animali, ha bisogno di molti anni di cura e soprattutto
necessita di istituzioni come argini culturali che regolano la convivenza che
negli animali è regolata dall'istinto. Proprio perché non è condizionato da
istinti, l'uomo non è neppure vincolato a un ambiente, per cui, a differenza
degli animali, può vivere tanto al Polo nord che all'Equatore. Questa
plasticità è il prodotto della sua indeterminatezza, e la sua presunta libertà,
che tanto gli sta a cuore, non scende dal cielo, ma è a sua volta il frutto di
una carenza istintuale. Stabilita questa differenza (…), io penso che in futuro
a rischio non sono le conseguenze che derivano dall'irrazionalità dell'uomo (da
cui dipendono non solo le credenze, le fedi, i miracoli, le visioni, le magie,
gli auspici, ma anche i deliri d'amore, le fantasie suicide, le ossessioni che
ci opprimono), ma quelle che deriveranno dal potenziamento della sua
razionalità a cui lo conduce la tecnica che, per esempio, considera uno spreco
tutte le parole che gli innamorati si scambiano, perché, dal punto di vista
della sua razionalità (raggiungere il massimo degli scopi con l'impiego minimo
dei mezzi) basterebbe dire "ti amo". Il resto è sovrabbondanza
espressiva, profluvio di parole, spreco di tempo e di linguaggio, dove è più
facile il fraintendimento che l'intendimento. Io vorrei che gli scienziati non
si innamorassero troppo della loro razionalità, e gli umanisti della loro
retorica, qui assunta in senso alto. La prima può degradare l'uomo al livello
della macchina, la seconda può farlo volare in un mondo pieno di sogni che
bruscamente e anche dolorosamente svaniscono quando si perde contatto con la
realtà. (…), l'uomo è ancora irrisolto. Ma forse è meglio così.
"Il saggio cerca di raggiungere l'assenza di dolore, non il piacere".(Aristotele). "Indulgere al piacere è l'inizio di tutti i mali". (Seneca). "Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria". (Confucio). "Innanzitutto dici a te stesso chi vuoi essere. Poi fai ogni cosa di conseguenza".(Epitteto). "Gli uomini non sono puniti per i loro peccati, ma dai loro peccati".(Elbert Hubbard). "Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo".(Goethe). "La prova basilare della libertà non è tanto in ciò che siamo liberi di fare quanto in ciò che siamo liberi di non fare".(Eric Hoffer). "L'anima libera è rara, ma, quando la vedi, la riconosci:soprattutto perché provi un senso di benessere, quando le sei vicino".(Charles Bukowski). "La vita è una grande avventura verso la luce". (Paul Claudel). "La vita non è fatta di cose incredibili, fantastiche. È fatta di piccole cose, ma, quando non chiedi l'impossibile, quelle piccole cose si trasformano in realtà eccezionali".(Osho). Grazie di questo nuovo post, per me prezioso! Buona continuazione.
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