"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

lunedì 11 aprile 2022

Dell’essere. 35 «Senza silenzio non c'è pensiero. Solo nel silenzio c'è ascolto. Solo nel silenzio risuona chi siamo».

 

Ha scritto Concita De Gregorio in “Il pensiero del silenzio” pubblicato sul settimanale “d” del quotidiano “la Repubblica” del 9 di aprile 2022: (…). Viviamo avvelenati da un inquinamento acustico e verbale costante (…). Il dibattito costante, tutto attorno a noi, è come sia possibile che l'informazione, lo spettacolo, il dibattito pubblico debba passare - per essere attraente - per la rissa. Crash talk, si dice in gergo. Non più opinioni a confronto ma una battaglia verbale simile a un incontro di wrestling. Meglio se qualcuno urla, insulta, le vene gonfie. Meglio per chi? Per l'audience. È chi ha in mano il telecomando che decide, e i risultati dicono che le persone scelgono chi si combatte: lo mostrano i clic, l'auditel, il numero di volte che un certo video è stato scaricato. Dunque chi si indigna per lo scadimento del livello del confronto dovrebbe anche domandarsi questo: è la domanda che genera l'offerta, purtroppo. Sarebbe magnifico che fosse il contrario - un'offerta diversa, a generare una domanda che non c'è - ma non si dà il caso, finora. Dunque la legge è: vince in termini economici chi fa più ascolti e fa più ascolti chi urla di più, perché chi sceglie cosa guardare lo preferisce. È desolante, è così. (…). Senza silenzio non c'è pensiero. Solo nel silenzio c'è ascolto. Solo nel silenzio risuona chi siamo. Di seguito, “Dalla parte delle vittime” di Enzo Bianchi, pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” di oggi, lunedì 11 di aprile 2022: (…). Per tutti queste sono settimane di guerra feroce e assassina, prevedibile ed evitabile, ma che continuavamo a rimuovere dai nostri pensieri e nelle relazioni tra popoli europei. Questa è una guerra che continuerà ancora. E ogni giorno assistiamo alla “passione” di uomini e donne, vecchi e bambini vittime dei bombardamenti e di violenze, torture, eccidi. Ormai conosciamo i racconti di passione e morte che sembrano non avere limite. Gli uomini che si combattono e muoiono appartengono a una stessa storia, sono tutti cristiani che hanno come prima vocazione la fraternità. Eppure siamo giunti a ciò che pareva impossibile, ciò per cui le Chiese avevano chiesto perdono a Dio, promettendo di non ricorrere “mai più” al suo nome per associarlo a uno schieramento in guerra. Invece il “Dio con noi” è risuonato da un esercito contro l’altro, e accanto agli eserciti le Chiese, una stessa Chiesa da una parte e dall’altra che ha benedetto le armi e i soldati e maledetto gli avversari. Un odio che è diventato odio tra la gente, i due popoli, e ha dominato la preghiera. E mentre in una chiesa si brucia incenso, si implora la vittoria, nell’altra si compiono gli stessi riti e ciascuno invoca la vittoria sul nemico. Una guerra diventata non solo “giusta”, come la definisce la dottrina classica in Occidente, ma santa e benedetta da Dio.  Siamo riusciti a evitare uno scontro di civiltà con l’Islam, ma oggi siamo arrivati a combattere una guerra che è uno scontro di civiltà tra l’Occidente delle democrazie e l’Oriente delle autocrazie. In questo inferno il credente si sente smarrito e si chiede: ma Dio dove sta? Dov’è? Non è una domanda nuova, ma oggi non riguarda solo il fatto che Dio non interviene ed è muto, ma risuona come straziante interrogativo sui cristiani: com’è possibile che si ammazzino in una guerra così spietata invocando Dio gli uni contro gli altri? Che Dio è mai questo? Che forza vincolante ha il Vangelo sui cristiani? Nessuna forza, occorre rispondere con cuore lacerato. Com’è possibile un tale tradimento del Vangelo? Non ci sono spiegazioni, occorre solo fare silenzio (…). Ieri come oggi, dove ci sono vittime innocenti occorre cercare Dio e individuare da che parte sta. È paradossale ma è così. A Pasqua i cristiani dovrebbero riconoscere che l’immagine del loro Dio è un agnello afono ucciso dalla fondazione del mondo fino ad oggi.

1 commento:

  1. "Il silenzio serve intanto per ascoltare te stesso e poi gli altri".(Anonimo). "Il silenzio non fa domande, ma può darci una risposta a tutto". (Ernest Ferstl). "È il silenzio che scuote l'animo delle persone e non futili parole che sovente risuonano senza valore. Il silenzio spesso è l'unico vero atto linguistico". (Tanya Bi). "Ho sentito milioni di parole, ma ho preferito ascoltare il cuore di chi stava in silenzio". (Ilaria Pasqualetti). "Il silenzio può rivelarti ciò che hai il coraggio di toccare di quelle profondità abissali". (Osho). "Strana cosa un silenzio:semina le domande o insinua le risposte... Ma di fatto non tace mai". (Anonimo). "Il silenzio è un recinto intorno alla saggezza". (Proverbio). "Il silenzio è profondo come l'eternità. Il discorso, superficiale come il tempo".(Thomas Carlyle). "Sono nato non per partecipare all'odio, ma per partecipare all'amore". (Giacomo Leopardi). "Tanto più piccolo è il cuore, tanto più odio vi risiede". (Victor Hugo). "La tenebra non può scacciare la tenebra:solo la luce può farlo. L'odio non può scacciare l'odio:solo l'amore può farlo". (Martin Luther King). "Il contrario dell'amore non è l'odio, ma il potere". (C. S. Lewis). "Dove finisce l'amore, comincia l'odio". (Lev Tolstoj). Carissimo Aldo, veramente straordinario questo post, in cui, per me,la parola-chiave è "silenzio". Gli uomini che si combattono non si possono e non si devono definire cristiani, perché sono mossi dall'odio e non dall'amore... Non può essere preghiera quella che invoca Dio contro i fratelli e chiede a Dio di benedire le armi... Di quale Dio stiamo parlando? Non è possibile arrivare a questo punto... "Occorre solo fare silenzio". Solo facendo veramente silenzio, si può sentire la voce interiore che è Luce che illumina e indica la via verso la Verità e la Vita!. "Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat Veritas". (Sant'Agostino). Grazie di cuore e buona continuazione.

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