Da “Maledetti
romeni” di Umberto Eco, “Bustina di Minerva” del 6 di marzo dell’anno 2009
pubblicata sul settimanale l’Espresso e riportata nel volume “Pape Satàn Aleppe” – “La nave di Teseo”
Editore (2016) pagg. 469 € 20,00 - alle pagine 218-220: Il Viminale ha cercato di
emettere alcuni comunicati imbarazzati secondo cui, a proposito dei casi di
stupro, nel 60,9 per cento sono responsabili cittadini italiani (e peraltro i
sociologi sapevano già che la stragrande maggioranza degli stupri avviene in
famiglia, e bene hanno fatto Berlusconi, Casini, Fini e altri a divorziare, per
evitare situazioni così drammatiche). Per il resto, visto che sono di moda i
romeni, pare che essi siano responsabili solo per il 7,8 per cento mentre un
buon 6,3 per cento se lo aggiudicano i marocchini (che peraltro, come ci hanno
insegnato Moravia e Sophia Loren, la loro parte l'avevano già fatta più di 60
anni fa). Non ce la vengano a raccontare. E allora le ronde? Le facciamo contro
i bergamaschi? Sarà opportuno ricordare la nefasta partecipazione dei romeni,
subito dopo la guerra, alla strage di Villarbasse, ma per fortuna allora
esisteva ancora la pena di morte e giustamente sono stati fucilati La Barberu,
Johann Puleu, Johan L'Igntolui, e Franzisku Sapuritulu. Romena era certo
Leonarda Cianciullui, la saponificatrice e, come dice il nome chiaramente
straniero, romena doveva essere Rina Fort, l'autrice della strage di via San
Gregorio nel 1946. Per non dire dell'origine romena della contessa Bellentani
(che da nubile faceva Eminescu) che nel 1948 sparava sull'amante a Villa
d'Este. Romena non era Maria Martirano ma certamente lo era il sicario Raoul
Ghianu che, su mandato di Giovanni Fenarolu, l'ha uccisa nel 1958 (tutti
ricorderanno il delitto di via Monaci) e romeno era il maestro Arnaldu
Graziosul che nel 45 aveva ucciso, si dice, la moglie a Fiuggi. Romeno era il
Petru Cavalleru che con la sua gang aveva compiuto un'audace e sanguinosa
rapina a Milano, e romeni erano i membri della sciagurata banda di via Osoppo.
Benché mai scoperti, romeni erano gli attentatori della Banca dell'Agricoltura
(certamente romeni erano Fredu e Venturu) e gli autori della strage alla
stazione di Bologna. Romeni erano stati i sospetti di corruzione di giudici come
il Previtului e il Berluschescu, romeno il ragazzo Masu che nel 1991 aveva
ammazzato i genitori e i due ragazzi Erika (tipico nome extracomunitario) e
Omar (romeno e musulmano per giunta!) che avevano ucciso madre e fratello di
lei a Novi Ligure. Romena era senza ombra di dubbio la signora Franzonescu di
Cogne, i due coniugi di Erba Olindu e Roza, romeni erano sia Sindoara e Calvuli
che i loro uccisori, romeni i banchieri che recentemente hanno portato al
fallimento tanti risparmiatori, romeni i bambini di Satana, romeni i miserabili
che gettavano pietre dai ponti dell'autostrada, romeni i sacerdoti pedofili,
romeno l'assassino del commissario Calabresi, romeni i rapitori e uccisori di
Moro, Casalegno, Bachelet, Tobagi, Biagi e altri, romeni gli assassini di
Pecorelli e la banda della Uno bianca, e per concludere romeni gli assassini di
Mattei, del bandito Giuliano, di Pisciotta, di Mauro De Mauro, dei fratelli
Rosselli e di Matteotti.
Romeni erano Giulianu e gli autori della strage di
Portella delle Ginestre, i colpevoli del caso Wilma Montesi (ricordate il cupo
Piccionului?) gli sparatori dei morti di Reggio Emilia, i golpisti del Piano
Solo; romeni erano i compagni di merende del mostro di Scandicci, gli autori
degli attentati a Falcone e a Borsellino e del massacro di piazza della Loggia
a Brescia, della strage dell'Italicus e di quella di Ustica, dell'omicidio
Pasolini (forse anche Rom); romeni i gambizzatori di Montanelli, i commandos di
via Fani e gli assassini di Moro, Coco, Occorsio, Alessandrini, Guido Rossa,
Peppino Impastato, Pippo Fava, Piersanti Mattarella, Mino Pecorelli, Giorgio
Ambrosoli, Ezio Tarantelli, Salvo Lima, don Pino Puglisi, Ilaria Alpi, Massimo
d'Antona, Carlo Giuliani; romeni erano ovviamente l'attentatore del papa (agente
dell'associazione Lupu Grigiu) e i massacratori di Dalla Chiesa e signora,
romeno il rapitore di Emanuela Orlandi. Romeni infine tutti gli appartenenti al
clan di Timisoara, Badalamentu, Provenzanul, Liggiu, Bontadeu, Rijnara, romeni
gli strangolatori nazifascisti Tutu e Concutellului, evidentemente aderenti
alle Guardie di Ferro di Codreanu. Questi romeni hanno distrutto l'immagine di
un paese di persone oneste, timorate di Dio, aliene dalla violenza, rispettose
delle differenze etniche, religiose e politiche. Meno male che finalmente ci
siamo accorti che i colpevoli erano loro altrimenti avremmo continuato a
scavare tra i faldoni delle procure italo-sovietiche senza cavarne nulla,
mentre ora con una buona organizzazione di ronde leghiste potremo finalmente
ripristinare legge e ordine in questo nostro sfortunato paese.
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