"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

sabato 21 ottobre 2017

Primapagina. 52 “La politica double-face”.



Da “Ma anche” di Marco Travaglio, pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 21 di ottobre 2017: (…). Il Pd è contro il governatore Visco, ma anche pro. La Boschi fa riunioni e telefonate segrete con banchieri per salvare Banca Etruria vicepresieduta da suo padre, ma il Parlamento la lascia al suo posto perché non si è mai occupata di Etruria. La Boschi mette lo zampino nella mozione Pd contro Visco (che ha multato due volte il padre per Etruria) all’insaputa di Mattarella, Gentiloni, tutti i ministri e tre quarti del Pd, infatti tutti la accusano di “tradimento”, ma poi Gentiloni le conferma “piena fiducia” come i cornuti contenti. Pisapia giura “mai con Alfano”, poi si allea in Sicilia col Pd e con Alfano. Sul referendum anti-euro i 5Stelle cambiano più posizioni del Kamasutra. Un po’ come il Pd sui referendum lombardo-veneti. Renzi vince le primarie su un programma che promette “una legge elettorale che restituisca ai cittadini il sacrosanto diritto di scegliere a chi affidare i propri sogni, le proprie speranze e progetti” perché “i deputati devono essere scelti tutti direttamente, nessuno escluso, dai cittadini”, e giura “mai più larghe intese”; poi fa una legge elettorale (Rosatellum) che produce i due terzi di parlamentari nominati dai capi-partito (come l’Italicum) e le larghe intese. Salvini ripete per mesi “Mai con B.” e B. “Mai con Salvini” e ora vanno a braccetto. B. l’altroieri attacca Visco d’accordo con Renzi e ieri attacca Renzi d’accordo con Visco. B. fa per anni il populista anti-Europa, anti-euro e anti-Merkel, poi l’altroieri va a Bruxelles al vertice Ppe, travestito da argine anti-populisti, e difende l’Europa, l’euro e la Merkel (“Sono legato da una grandissima stima ad Angela”). Poi però gli parte il braccio teso come al Dottor Stranamore e fa lingua in bocca col fascio-populista ungherese Orbán, quello del muro anti-migranti (“È mio amico ed è anche milanista, l’ho portato a Milanello a vedere gli allenamenti, ci vedremo io e lui e risolveremo il problema dei migranti”). Il suo Giornale passa da anni di campagne forsennate contro la “culona” e “golpista”, al sontuoso titolone “Euroberlusconi. Rivincita del Cavaliere: torna al vertice del Ppe e la Merkel lo accoglie a braccia aperte: è l’unico argine ai populisti in Italia”. Si scopre poi che l’han fatto parlare alle 14.15 del pomeriggio, davanti a una sala semideserta, quando i big Merkel, Juncker e Tusk se ne sono già andati da un pezzo, avendo di meglio da fare. Tipo mangiare un boccone. Ora, per carità, niente di nuovo sotto il sole. Stiamo parlando dell’ometto di Stato che nel ’94 andò al governo alleandosi al Nord con la Lega e al Sud con An perché Bossi e Fini non si parlavano se non per insultarsi. Che per vent’anni e passa fu contemporaneamente per il maggioritario e per il proporzionale. Che strillava contro i ribaltoni (altrui) e intanto si comprava i parlamentari (altrui). Che stava con Bush ma anche con Putin e con gli altri nemici di Bush. Che a Gerusalemme era filo-israeliano alla Knesset e filo-palestinese con Abu Mazen. Che un giorno baciava la mano a Gheddafi, l’indomani lo bombardava e dopo i funerali lo rimpiangeva. Che appoggiava il governo Monti e poi prometteva di cancellare tutte le leggi del governo Monti che, senza i suoi voti, non sarebbero mai passate. Che approvava la legge contro la prostituzione minorile e, quando si applicava a lui, gridava al complotto. Che votava la Severino per cacciare i condannati dal Parlamento e, quando scattava per lui, strillava al golpe. Ma poi, col tempo, tutti avevano imparato a non tener conto di quel che diceva, a farsi una risata appena apriva bocca, a trattarlo come un simpatico nonnetto rincoglionito. Ora lo prendono tutti di nuovo terribilmente sul serio. Anche perché, al cospetto di Renzi, Pisapia&C., pare un monolite. (…).

Nessun commento:

Posta un commento