"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

sabato 11 marzo 2023

ItalianGothic. 31 Filippo Ceccarelli: «Tutto o quasi in Italia si fa pasticcio».

Ha scritto Filippo Ceccarelli in “La Repubblica dei pasticci” pubblicato sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” in edicola da ieri, venerdì 10 di marzo 2023: Iddio protegga l'Italia dai pasticci del governo Meloni, che ne fa uno alla settimana. L'ultimissimo, (…), sul Reddito di cittadinanza: nella legge per toglierlo di mezzo si sono scordati dei furbetti che ne abusavano, in pratica graziandoli; per cui adesso bisogna fare un'altra legge. Ma quanto a pasticci anche con i Balneari non è che a Palazzo Chigi abbiano fatto meglio; idem sull'abrogazione del superbonus, sulle accise sulla benzina, sul decreto rave e sulle intercettazioni a proposito delle quali, escluse quelle provvidamente divulgate dallo stesso ministero della Giustizia, è lecito aspettarsi il peggio. Per non dire la legge di bilancio, vero e proprio festival delle fughe in avanti e delle marce indietro: pos, tetto al contabile, scudo fiscale, articoli scritti a capocchia, distrazioni, improvvisazioni, lacune, rappezzi in extremis, spese lasciate scoperte o male attribuite, confusione e paralisi. Dal che si conferma l'ormai conclamata incapacità da parte della classe politica di produrre norme non si pretende decenti, ma almeno tali da non doverci subito rimettere mano, vedi l'immancabile "intervento correttivo", il rinvio in commissione, l'ulteriore decreto che di solito crea altri pasticci. Si dirà: la vocazione arruffona è ben più antica del governo Meloni. Ed è pure vero, a cominciare dalla parola stessa, che viene da "pasta" e celebra l'inestricabile legame fra sontuosa gastronomia e mala amministrazione. Di più: il termine "pasticcio" è entrato in uso nel Cinquecento grazie a due poeti molto particolari, Francesco Berni e Pietro l'Aretino, campioni della letteratura burlesca e licenziosa. Ma ciò che più colpisce è la rigogliosa e sintomatica fantasmagoria lessicale che ne declina il concetto: papocchio, pastrocchio, accrocchio, inguacchio, pateracchio, garbuglio, intruglio, imbroglio, impiccio, pecionata, casino. Roba nostra, nazionale e persino patriottica, fra Totò, Campanile, Zavattini, Flaiano e Arbasino cui si deve, rinforzatissima, la variante del "pasticcio di patate bollenti" come soluzione legislativa a un grave problema, però così inspiegabilmente raffazzonata da far sorgere il sospetto che si affidi a possibili effetti taumaturgici. E dunque tutto o quasi in Italia si fa pasticcio, dalla Libia alla Asl calabrese, passando per banconote sbagliate, gratta e vinci vincenti e geo-localizzati, lavoratori esodati, temi della maturità divulgati anzitempo, leggi elettorali che te le raccomando. C'è da tremare quando Meloni proclama che il 2023 sarà "l'anno delle riforme". Ben cinque ne ha elencate: presidenzialismo, giustizia, fisco, burocrazia e autonomia, a parte il Pnrr. La Repubblica dei capricci, La Repubblica dei pasticci. Di seguito, “Il mondo nuovo della destra” di Furio Colombo pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” dell’11 di febbraio ultimo: (…). Il problema per l'Italia è che la sua presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata nel mezzo della tempesta consultando soltanto se stessa (…) mentre i suoi più fidati collaboratori erano stati tenuti impegnati, chi da un centinaio di anarchici che stavano assediando lo Stato, chi da un delicato lavoro politico verso le opposizioni affidato a Donzelli, chi dal rapporto ormai troppo pericoloso tra Serracchiani e mafia, chi dal festival di Sanremo. Giorgia Meloni è arrivata sola, sicura e senza allacciare la cintura di sicurezza (un minimo di prudenza in certe situazioni evidentemente pericolose) e si è messa ad aspettare gli inviti agli incontri più esclusivi, in quanto personaggio chiave di un nuovo modo di far politica. Nessuno ha chiamato. Ma non bastano piccoli incidenti come questi ad avvertire Meloni che qualcosa sta andando storto. Del dritto e rovescio è lei la maestra. E insiste. Meloni: "È stato un grave errore non invitarci". Lei intende dire: non si lavora ai destini del mondo senza Giorgia. Ci può essere un momento di pessimo umore per tutti, di frasi non riuscite. Dire così vuol dire non conoscerla. Infatti lei aggiunge (in una immediata conferenza stampa senza ragioni o eventi da spiegare o da condividere): "Non invitarmi è stato inopportuno e sbagliato". Spiega, in altre parole, a chi non l'ha invitata, in quale madornale groviglio di trappole siano caduti, danneggiando per sempre se stessi. Infatti un mondo senza Meloni non può esistere né dare frutti. Però attenzione. Se sei Giorgia Meloni e vali quello che vali, sei anche perseguitata. Ecco un'altra dichiarazione di pochi giorni prima. Meloni: "Segnalo, in questo polverone, a mio avviso, aspetti chiaramente strumentali, quando la sinistra muove alla sottoscritta l'accusa di essere la mandante morale dei morti in mare". Su questo punto, invece, la premier dovrebbe riconoscere ai suoi accusatori una qualità di anticipazione di eventi, anche se tutto li rendeva probabili. Infatti, dopo queste affermazioni e questa fiera ostentazione di offesa, il suo ministro degli Interni ha per due volte condannato navi dei Medici senza frontiere, cariche di centinaia di persone appena scampate alla morte in mare fra cui molti bambini, a percorrere un migliaio di miglia marine in più per raggiungere un lontanissimo "porto sicuro". Un calcolato atto di crudeltà, una lezione da imparare subito per i bambini salvati. Ma le iniziative che annunciano il mondo nuovo di questa destra si affollano nel programma di un possibile lavoro per una nuova civiltà europea. "Costruire muri per fermare i migranti", con i soldi dell'Unione Europea. E l'Italia non si è opposta. Palazzo Chigi ha dato esplicitamente il via libera. È un do ut des per avere in cambio il riconoscimento che le vie marittime dell'emigrazione sono la porta principale da cui far passare una svolta anche militare nel controllo dei flussi migratori. Resta il fatto che il presidente del Consiglio italiano ha dato il suo ok all'idea di costruire un muro nel cuore dell'Europa con l'idea di conquistare spazio nel Mediterraneo... dalla rivalutazione della missione Sophia, con navi militari europee, fino al "blocco navale" di cui spesso ha parlato l'attuale premier. È un progetto (e uno specifico e ben calcolato atto di crudeltà) che resterà nella storia italiana anche molto dopo il governo di Giorgia Meloni, donna, madre, cristiana, italiana.

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