"Guerra&Letteratura". Tratto dal volume “Incubi” di Bertrand Russell – edizioni Albani pagg. 112, euro 9.40
– e riportato su “il Fatto Quotidiano” – “Est-Ovest:
fine guerra mai” – del 21 di luglio 2022: Il dottor Southport Vulpes aveva trascorso
una lunga e faticosa giornata al ministero della Produzione Meccanica. Stava
tentando di convincere i funzionari che non c'era più bisogno di personale
umano nelle fabbriche. Lui era un entusiasta, semplicemente stupefatto dalla
mentalità tarda e reazionaria dei burocrati. Questi gli facevano notare che il
suo progetto avrebbe richiesto enormi capitali per l'allestimento di fabbriche
di automi, e che la produzione di tali fabbriche avrebbe potuto, ancor prima
d'essere adeguata alle necessità, venir sabotata da una ribellione dei
salariati o addirittura arrestata se il risentimento dei sindacati vi avesse
posto il veto. Questi timori sembravano al dottor Vulpes solo indice di meschinità
e mancanza di fantasia... Tornato a casa e al riparo dalla fredda pioggerellina
di marzo, il dottor Vulpes, scoraggiato ed esausto, si buttò su una poltrona e
lì, in quell'accogliente tepore, si addormentò. Nel sonno poté finalmente assaporare
il successo che non aveva allietato l'attività della sua giornata: sognò ... La
Terza guerra mondiale era, come l'assedio di Troia, al decimo anno. Dal punto
di vista militare il suo corso era stato inconcludente: la vittoria pareva ora
pendere da una parte, ora dall'altra, e mai per lungo tempo o in modo decisivo.
Ma dal punto di vista tecnico, l'unico che interessasse il dottor Vulpes,
l'andamento della guerra era stato quanto di meglio si sarebbe potuto desiderare.
Già fin dai primi due anni di guerra, gli automi avevano sostituito gli operai
umani nelle fabbriche di ognuna delle due parti, liberando immense riserve di
uomini per gli eserciti. Ma questa vantaggiosa innovazione, che i due governi
avevano dapprima accolta con entusiasmo, si mostrò poi meno soddisfacente di quanto
sperato. Le perdite, provocate soprattutto dalla guerra batteriologica, erano
enormi. In più settori, nella grande estensione dei fronti, dopo mortifere
pestilenze, i superstiti si ribellavano reclamando la pace. A un certo punto i
due governi in lotta disperarono di poter tenere viva la guerra ma il dottor
Vulpes e il suo collega di parte avversa Phinnichovski Stukinmudovich trovarono
la maniera di superare la crisi. Era stato nel terzo e quart'anno di guerra
che, sotto la guida dei due scienziati, s'iniziò infatti la fabbricazione di
automi militari destinati a sostituire i soldati semplici di fanteria negli
eserciti di entrambe le parti. Nel quinto e sesto anno si operò tale sostituzione
anche per gli ufficiali di grado inferiore al Generale. Si vide poi che anche
l'attività pedagogica, o di indottrinamento, poteva essere svolta da automi con
sicurezza e precisione molto maggiori: gli insegnanti prodotti in serie dal
dottor Vulpes e dal Compagno Stukinmudovich dicevano tutti esattamente le stesse
cose e facevano gli stessi precisi discorsi sull'importanza della vittoria ... Alla
fine, quasi tutto veniva fatto dagli automi. Solo alcuni esseri umani restavano
ancora insostituibili: geologi minerari per guidare i minatori automatici verso
le aree sfruttabili, membri del governo per le grandi questioni della politica,
e naturalmente il dottor Vulpes e il Compagno Stukinmudovich. I due scienziati
erano animati da un simile, sincero entusiasmo: erano esclusivamente dediti al
perfezionamento delle loro macchine. Amavano la guerra che costringeva i
governi a dar degli obiettivi precisi, e non ne desideravano la fine, temendo
che gli uomini potessero ricadere nelle loro tradizionali abitudini... Per
questa comunità d'intenti, i due colleghi erano legati da una salda amicizia:
dall'inizio della guerra, i due scienziati avevano avuto già molti segreti
abboccamenti durante i quali, con assoluta fiducia reciproca, s'erano andati
scambiando notizia d'ogni invenzione che potesse rendere più interessante e durevole
la guerra. "Com'è bello" dicevano "il mondo che stiamo creando.
Gli esseri umani erano imprevedibili, spesso folli, di frequente codardi, a
volte compromessi da ideali antigovernativi. E come sono invece diversi i
nostri automi: su di loro la propaganda ha sempre l'effetto voluto... L'uomo
era portato al peccato, gli automi no. L'uomo era spesso insensato, gli automi
mai. L'uomo era attratto da abberrazioni sessuali, gli automi no". E mai che
un automa venisse meno al suo dovere. O che fuggisse dal campo di battaglia...
Portata a termine infine la costruzione degli automi-guida, i due scienziati
decisero di restare nella loro galleria e attendere pacificamente l'estinzione
di quanto rimaneva della razza umana... Morirono felici, sapendo che fin quando
il pianeta fosse esistito la guerra sarebbe durata: senza diplomatici che
potessero porvi fine, cinici che dubitassero della santità degli opposti
slogan, o scettici che si chiedessero lo scopo d'uno sviluppo tecnologico senza
fine. Travolto dall'entusiasmo, il dottor Vulpes si svegliò, e mentre si
svegliava si scoprì a gridare: "Niente più rischio di vincere! Guerra per
sempre!". Sfortunatamente, qualcuno, per caso, udì queste parole ed egli fu
cacciato in prigione.
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