"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

lunedì 27 dicembre 2021

Notiziedalbelpaese. 46 «Noi legalitari, vaccinati per senso civico prima ancora che per tutelare noi stessi».

 

Ha scritto Michele Serra in “Una strana idea di libertà” pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” del 14 di ottobre 2021: Azzardo una previsione, basata su una ormai lunga esperienza da italiano in Italia. Poiché quasi un quinto della popolazione non intende assolutamente vaccinarsi, ed è convinto che questo suo diritto sia molto più rilevante degli interessi e della sicurezza degli altri quattro quinti, il governo allenterà alcuni controlli, chiuderà un occhio su alcune inadempienze, renderà più blande alcune misure repressive. Lo farà per allentare la tensione sociale, per evitare intoppi rilevanti ad alcune attività produttive (vedi i porti e il settore dei trasporti), per ovviare a controlli non sempre facili e non sempre chiari. Il principio è, grosso modo, lo stesso dei condoni edilizi e fiscali. Qualcuno, per esempio il Salvini, la chiamerà "pacificazione", nel nome di un elettorato (il suo) che considera ogni obbligo verso la comunità una dichiarazione di guerra ai suoi danni, e considera pace essere lasciato in pace. Quanto a noi legalitari, vaccinati per senso civico prima ancora che per tutelare noi stessi, ci arrenderemo all'evidenza, e ci siamo abituati. In aggiunta alla consueta beffa di tirare la carretta anche per conto di chi ci guarda, beffardo, a braccia conserte, dovremo anche sorbirci i rimproveri dei "libertari", che ci considerano oppressori. Come la studentessa No Vax di Bologna che in un comizietto ha lamentato, indignata, di essere stata esclusa da una lezione dal titolo "i diritti degli altri". Aveva capito che era dei suoi diritti, che si stava parlando. Non aveva capito che gli altri siamo noi. E sono i nostri diritti quelli che saranno sacrificati per consentire a quelli come lei di pontificare sulla libertà: la sua, non certo la nostra. Tratto da “Cara No-Vax, stia pure a casa” di Natalia Aspesi, pubblicato sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 24 di dicembre 2021: Sbarazziamoci subito di Agamben che certamente sarà un gigante del pensiero (…). A me sembra che ogni libertà, almeno in democrazia, deve essere autorizzata e limitata, se no può essere distruttiva e autodistruggersi. Poi (…) dico anche che io ho accettato subito il vaccino senza sentire il bisogno di rifletterci e perdere il senno con vari pareri di Dott. e Prof. perché ho scelto la fiducia; di avere fiducia nel nostro e nei governi di tutto il mondo, come nella scienza, nella ricerca, nella farmacologia, (…), persino nella complottista Big Pharma. Di non entrare nell'orribile spirale dei mille pareri cha ammorbano la televisione accettando un primo tentativo per arginare i milioni di morti (nel mondo) in attesa di nuovi vaccini e anche di medicine risolutive: come per l'Aids, per cui ci sono le medicine ma non ancora il vaccino. Io non ho nulla da dire su chi è no-vax perché crede ai dischi volanti, agli ultracorpi e ai chips nel cervello (per quanto abbiamo accettato il controllo totale della nostra vita e forse del nostro corpo da parte dei cellulari, dei computer, degli algoritmi), ma ritengo pericolose proprio le persone (…), a cui il divino Altan ha dedicato una vignetta su Repubblica, col suo solito omaccione con cravatta e libri in mano che dice "A differenza della plebaglia no-vax, sono un no-vax colto e raffinatissimo". Tutto (…) è opinabile: dai personaggi (…) che la televisione usa umiliandoli, o è falso perché sono i No Vax a pestare i giornalisti inermi o a minacciare di morte il premier Draghi, o futile come le parole dette nella riunione di Torino. Il dubbio certo è giusto e non va impedito, anche io dubito; ma in attesa di nuove soluzioni che non si ottengono protestando in piazza né lasciando esibirsi chiunque, mi attengo a ciò che mi sembra più corretto e meno velleitario. Certo la Costituzione (…) assicura l'autodeterminazione sul (proprio) corpo, ma non il disprezzo per quello degli altri: almeno in Italia la vaccinazione non è (ancora) obbligatoria, quindi (si) può serenamente aspettare che la tempesta passi lavorando da casa, facendo la spesa on line, chiacchierando con parenti e amici attraverso Zoom.

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