Ha scritto Michele Serra in “Una strana idea di libertà” pubblicato sul quotidiano “la
Repubblica” del 14 di ottobre 2021: Azzardo una previsione, basata su una ormai
lunga esperienza da italiano in Italia. Poiché quasi un quinto della
popolazione non intende assolutamente vaccinarsi, ed è convinto che questo suo
diritto sia molto più rilevante degli interessi e della sicurezza degli altri
quattro quinti, il governo allenterà alcuni controlli, chiuderà un occhio su
alcune inadempienze, renderà più blande alcune misure repressive. Lo farà per
allentare la tensione sociale, per evitare intoppi rilevanti ad alcune attività
produttive (vedi i porti e il settore dei trasporti), per ovviare a controlli
non sempre facili e non sempre chiari. Il principio è, grosso modo, lo stesso
dei condoni edilizi e fiscali. Qualcuno, per esempio il Salvini, la chiamerà
"pacificazione", nel nome di un elettorato (il suo) che considera
ogni obbligo verso la comunità una dichiarazione di guerra ai suoi danni, e
considera pace essere lasciato in pace. Quanto a noi legalitari, vaccinati per
senso civico prima ancora che per tutelare noi stessi, ci arrenderemo
all'evidenza, e ci siamo abituati. In aggiunta alla consueta beffa di tirare la
carretta anche per conto di chi ci guarda, beffardo, a braccia conserte,
dovremo anche sorbirci i rimproveri dei "libertari", che ci
considerano oppressori. Come la studentessa No Vax di Bologna che in un
comizietto ha lamentato, indignata, di essere stata esclusa da una lezione dal
titolo "i diritti degli altri". Aveva capito che era dei suoi
diritti, che si stava parlando. Non aveva capito che gli altri siamo noi. E
sono i nostri diritti quelli che saranno sacrificati per consentire a quelli
come lei di pontificare sulla libertà: la sua, non certo la nostra. Tratto
da “Cara No-Vax, stia pure a casa”
di Natalia Aspesi, pubblicato sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 24
di dicembre 2021: Sbarazziamoci subito di Agamben che certamente sarà un gigante del
pensiero (…). A me sembra che ogni libertà, almeno in democrazia, deve essere
autorizzata e limitata, se no può essere distruttiva e autodistruggersi. Poi (…)
dico anche che io ho accettato subito il vaccino senza sentire il bisogno di
rifletterci e perdere il senno con vari pareri di Dott. e Prof. perché ho
scelto la fiducia; di avere fiducia nel nostro e nei governi di tutto il mondo,
come nella scienza, nella ricerca, nella farmacologia, (…), persino nella
complottista Big Pharma. Di non entrare nell'orribile spirale dei mille pareri
cha ammorbano la televisione accettando un primo tentativo per arginare i
milioni di morti (nel mondo) in attesa di nuovi vaccini e anche di medicine
risolutive: come per l'Aids, per cui ci sono le medicine ma non ancora il
vaccino. Io non ho nulla da dire su chi è no-vax perché crede ai dischi
volanti, agli ultracorpi e ai chips nel cervello (per quanto abbiamo accettato
il controllo totale della nostra vita e forse del nostro corpo da parte dei
cellulari, dei computer, degli algoritmi), ma ritengo pericolose proprio le
persone (…), a cui il divino Altan ha dedicato una vignetta su Repubblica, col
suo solito omaccione con cravatta e libri in mano che dice "A differenza
della plebaglia no-vax, sono un no-vax colto e raffinatissimo". Tutto (…) è
opinabile: dai personaggi (…) che la televisione usa umiliandoli, o è falso
perché sono i No Vax a pestare i giornalisti inermi o a minacciare di morte il
premier Draghi, o futile come le parole dette nella riunione di Torino. Il
dubbio certo è giusto e non va impedito, anche io dubito; ma in attesa di nuove
soluzioni che non si ottengono protestando in piazza né lasciando esibirsi
chiunque, mi attengo a ciò che mi sembra più corretto e meno velleitario. Certo
la Costituzione (…) assicura l'autodeterminazione sul (proprio) corpo,
ma non il disprezzo per quello degli altri: almeno in Italia la vaccinazione
non è (ancora) obbligatoria, quindi (si) può serenamente aspettare che la
tempesta passi lavorando da casa, facendo la spesa on line, chiacchierando con
parenti e amici attraverso Zoom.
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