Tratto da “Opus
Dei, Cl, Focolari” di Alberto Statera (Roma, 16 settembre 1947 – Roma, 22
dicembre 2016), pubblicato sul settimanale A&F del 16 di novembre dell’anno
2015: Era già chiaro che Papa Francesco, se vuole vincere la guerra (oggigiorno
appare irrimediabilmente persa n.d.r.) per bande delle porpore nei suoi palazzi,
deve seguire soprattutto l’olezzo dello sterco del diavolo. (…): lo Ior, le
risorse finanziarie del Vaticano (e i relativi privilegi) sono l’epicentro
dello scontro che giorno dopo giorno cambia fronti anche tra i nuovi dignitari
scelti da lui. Ma c’è anche dell’altro a rendere il cammino verso la Chiesa
povera invocato da Francesco una parete verticale che sembra impossibile da
scalare: le chiese nella Chiesa, cioè i movimenti laicali, che si configurano
spesso come una sorta di massonerie settarie, integraliste, affamate di potere
e denaro. Le più importanti e attive nella politica e nell’economia sono l’Opus
Dei, Comunione e Liberazione con l’annessa Compagnia delle Opere, i Legionari
di Cristo, i Focolari, Rinnovamento nello Spirito Santo, Comunità di
sant’Egidio e Neocatumenali. Queste chiese nella Chiesa sono composte di
prelati e laici, cresciute con la valorizzazione del laicato stabilita dal
Concilio Vaticano II e diventate potentissime lobby, (…).
Sono laici, ad esempio, il 98 per cento degli aderenti all’Opus Dei, alcuni di loro protagonisti di grandi scandali finanziari. Comunione e Liberazione, con il suo braccio economico della Compagnia delle Opere, si distingue per l’aggressività economica e politica, anch’essa produttrice di scandali e di opache e disastrose sponsorizzazioni politiche, come quella dell’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Nei giorni del Conclave Cl dava per scontato che il successore di Benedetto XVI sarebbe stato l’arcivescovo di Milano, vicino al movimento. Tanto che nel comunicato inviato pochi minuti dopo l’elezione di Bergoglio la Cei salutava Scola come erede di Pietro. Più che ai cattolici di base questi movimenti sono interessati al potere, agli affari e all’insano intreccio tra religione e politica. O alla carriera e alle fortune dei propri “fedeli”. L’Opus Dei opera in 68 paesi e ha 85 mila membri. In tutti i paesi è penetrata nella vita economica e finanziaria. (…). …dalle residenze universitarie della Fondazione Rui, le case editrici come la Ares, le grandi banche come il Santander, i potenti network di professionisti, gli atenei come la pontificia università della Santa Croce o il Campus biomedico di Roma. La Business School dell’università di Navarra, con sedi a Madrid e Barcellona, è al secondo posto nel mondo fra le scuole di specializzazione in amministrazione d’impresa. Sullo Ior si sono combattuti e continuano a combattersi l’Opus Dei e i Cavalieri di Colombo, la più grande organizzazione americana di mutuo soccorso, con quasi due milioni di soci e, tra l’altro, la proprietà di una grande compagnia di assicurazioni, che si definisce il braccio destro della Chiesa. Promotrice di campagne conservatrici, ha un ruolo più che attivo nella mischia vaticana. Tempo fa Papa Francesco ha riconosciuto ufficialmente gli esorcisti, i 250 antagonisti del demonio riuniti nell’associazione internazionale di padre Gabriele Amorth. Forse già prevedeva di avere bisogno urgente del suo esorcista personale argentino, Carlos Alberto Mancuso, per sconfiggere il demonio del Vaticano.
Sono laici, ad esempio, il 98 per cento degli aderenti all’Opus Dei, alcuni di loro protagonisti di grandi scandali finanziari. Comunione e Liberazione, con il suo braccio economico della Compagnia delle Opere, si distingue per l’aggressività economica e politica, anch’essa produttrice di scandali e di opache e disastrose sponsorizzazioni politiche, come quella dell’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Nei giorni del Conclave Cl dava per scontato che il successore di Benedetto XVI sarebbe stato l’arcivescovo di Milano, vicino al movimento. Tanto che nel comunicato inviato pochi minuti dopo l’elezione di Bergoglio la Cei salutava Scola come erede di Pietro. Più che ai cattolici di base questi movimenti sono interessati al potere, agli affari e all’insano intreccio tra religione e politica. O alla carriera e alle fortune dei propri “fedeli”. L’Opus Dei opera in 68 paesi e ha 85 mila membri. In tutti i paesi è penetrata nella vita economica e finanziaria. (…). …dalle residenze universitarie della Fondazione Rui, le case editrici come la Ares, le grandi banche come il Santander, i potenti network di professionisti, gli atenei come la pontificia università della Santa Croce o il Campus biomedico di Roma. La Business School dell’università di Navarra, con sedi a Madrid e Barcellona, è al secondo posto nel mondo fra le scuole di specializzazione in amministrazione d’impresa. Sullo Ior si sono combattuti e continuano a combattersi l’Opus Dei e i Cavalieri di Colombo, la più grande organizzazione americana di mutuo soccorso, con quasi due milioni di soci e, tra l’altro, la proprietà di una grande compagnia di assicurazioni, che si definisce il braccio destro della Chiesa. Promotrice di campagne conservatrici, ha un ruolo più che attivo nella mischia vaticana. Tempo fa Papa Francesco ha riconosciuto ufficialmente gli esorcisti, i 250 antagonisti del demonio riuniti nell’associazione internazionale di padre Gabriele Amorth. Forse già prevedeva di avere bisogno urgente del suo esorcista personale argentino, Carlos Alberto Mancuso, per sconfiggere il demonio del Vaticano.
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