Da “Un
giorno col premier (e con la stampa serva)” di Maurizio Chierici,
pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 24 di febbraio dell’anno 2015: (…). Inutile
rifugiarsi nei Tg per sapere cosa davvero succede: Renzi salta da un notiziario
all’altro: promesse, promesse. Noi giornalisti siamo davvero innocenti se
l’Italia è ridotta così? Bisogna capire che gli editori impuri di giornali e Tv
fanno girare gli affari nelle poltrone della politica. E “l’informare” si
trasforma nel “formare”, quindi disegnare scenari indispensabili al tornaconto
di chi decide. E che magari domani sparisce ma la cultura dell’inganno ha
radici profonde: complicato tagliarle. I giornalisti devono scegliere.
Arruolarsi nei battaglioni embedded degli editori sincronizzati con qualsiasi
potere, quindi scrivere o recitare talk show come marionette appese ai fili
modello Santanchè improvvisando ravvedimenti appena l’impero traballa. Come le
ragazze di piccola virtù, impossibile sopravvivere senza protettori: a quali
porte busseranno le Betulle cresciute nei giardini di Arcore? Oppure
rassegnarsi alla precarietà di chi non sopporta l’ipocrisia. Gran parte dei
cronisti sfugge le tentazioni che avvelenano il mestiere anche se consapevoli
che il raccontare proprio tutto può diventare esercizio pericoloso soprattutto
nelle province dove il rapporto proprietà-cronaca soffoca l’informazione nelle
ragnatele locali. Ecco il silenzio che imbroglia la gente. L’Italia è scivolata
al 73° posto nella classifica dei Paesi dalla normale libertà di stampa: 1515
giornalisti minacciati, 276 denunce intimidatorie. Quando un cronista va in
tribunale con la prospettiva di bruciare 10 anni di stipendio mai più frugherà
fra le immondizie dei padroni del vapore. Anche gli Stati Uniti non brillano,
49° posto con una differenza: per garantire la credibilità dei giornalisti,
lettori ed editori, si affidano a ricerche sconosciute alle nostre abitudini.
Dieci giorni fa, Brian Williams, conduttore principe di Night News, viene
sospeso dalla Nbc, pagherà 5 milioni di dollari “per aver mentito ai
telespettatori”: inchiesta periodica The Marketing Arma’s. Era fra “le 25
persone più credibili degli Stati Uniti”; precipita all’ 835° posto. Non per
piaggeria mediterranea, innocenti vanità. Reportage in elicottero nelle zone di
guerra, inventa l’aereo “nemico”che gli spara addosso e la curiosità di chi
tutela la trasparenza smaschera altre bugie. Se oltre all’audience misurassimo
la credibilità delle farfalle che svolazzano nei giardini dei poteri, quanti
embedded lascerebbero il posto ai ragazzi in fila per fare la cronaca. Lunedì
mattina: tanto per non lasciarlo solo, lampi Tv del Renzi che telefona a
Bruxelles. Spunta il sole, ma di quale avvenire?
Nessun commento:
Posta un commento