19 di febbraio 2016-19 di febbraio 2017: un anno
passato senza Umberto Eco. Da “Spari con
ricevuta di ritorno” (2002) di Umberto Eco in “Pape Satàn Aleppe” – “La
nave di Teseo editrice” (2016), pagg. 469 € 20 – alle pagine 433/436: Il
mondo è diventato una faccenda troppo complicata per lasciarlo governare a chi
lo governava prima. Un vecchio detto recitava che la guerra è una cosa troppo
seria per lasciarla fare ai militari. Oggi andrebbe aggiornato: il mondo è
diventato una faccenda troppo complicata per lasciarlo governare a chi lo
governava prima. Come se avessero affidato il progetto Manhattan per la bomba
atomica agli esperti del traforo del Cenisio. Pensavo a queste cose due
settimane fa a Washington proprio mentre stava ancora circolando lo “sniper”,
il famoso cecchino che fulminava allegramente le persone che si fermavano dal
benzinaio o uscivano dal ristorante. Lui stava in alto, con fucile telescopico
e, da qualche snodo di autostrada o collinetta tranquilla, faceva il suo
lavoro. A vittima morta, e solo dopo avere ricevuto una segnalazione, la
polizia arrivava e bloccava le strade per due o tre ore, senza ovviamente
trovare nessuno perché il cecchino aveva avuto tutto il tempo per spostarsi
altrove. Così per giorni la gente non usciva più di casa e non mandava i
bambini a scuola. Naturalmente
c’è stato chi ha avvertito che questo succede perché c’è il libero commercio
delle armi, ma le lobby degli armaioli hanno risposto che la questione non è
avere un’arma bensì usarla bene. Come se usarla per ammazzare non fosse appunto
usarla benissimo. Forse la gente compera di solito un fucile per farsi il
clistere? Il cecchino di Washington lo hanno poi preso solo perché ha fatto
apposta a seminare tracce dappertutto - alla fin fine gente del genere vuole
solo apparire sui giornali. Ma uno che non avesse voluto farsi prendere avrebbe
potuto continuare sino ad ammazzare più gente di quelle faticosamente
massacrate alle Twin Towers. Per questo l’America stava coi nervi tesi e ci sta
ancora: perché capiva che se un’organizzazione terroristica, invece di perdere
tempo a sequestrare aerei, facesse circolare per l’intera nazione una trentina
di cecchini, potrebbe paralizzare il paese. Non solo, scatenerebbe una gara
d’emulazione in tutti coloro che terroristi non sono ma matti sì, e si
unirebbero con gioia alla festa. Cosa hanno proposto alcuni di coloro che
evidentemente non sono più in grado di reggere il mondo? Di fabbricare armi che
“firmano” automaticamente la pallottola e il bossolo, in modo che estraendo il
proiettile dal corpo dell’ucciso si abbia praticamente l’indirizzo dell’assassino.
Non hanno pensato che se voglio ammazzare qualcuno non uso il mio fucile ma
quello rubato a qualcun altro, così oltretutto faccio andare in galera lui; e
che se sono un terrorista conosco i contatti giusti per avere un’arma rubata, o
col codice alterato, o di fabbricazione non americana. Non capisco perché
queste cose vengono in mente a me e non agli esperti della sicurezza. Ma fosse
solo questo. Su “Repubblica” dell’8 novembre scorso leggo che, preoccupati
dalla deflazione (la gente compera poco, i prezzi scendono, e siamo a una crisi
peggiore di quelle inflattive) quelli della Federal Reserve (e dunque non dei
ragazzini qualsiasi) propongono il dollaro deperibile - e cioè una moneta con
una banda magnetica che gli fa perdere progressivamente valore se uno non la
spende presto (e perde valore anche se la si tiene in banca). Cerco
d’immaginarmi cosa farebbe il signor Smith, idraulico, che lavorando come un
matto riesce a guadagnare cento dollari al giorno. Anzitutto diminuirebbe la
sua produttività. Perché ammazzarsi di lavoro per guadagnare qualcosa che dopo
un certo tempo non vale più nulla, e non può neppure mettere sul libretto di
risparmio per comperarsi una casetta? Lavorerà solo quel tanto che gli procuri
quei trenta dollari al giorno per comperarsi birra e bistecche. Oppure potrebbe
investire ogni giorno i suoi cento dollari in spese inutili, magliette,
barattoli di marmellata, matite, dopodiché inizierebbe un’economia di baratto,
tre vasetti di marmellata per una maglietta, ma alla fine la gente dovrebbe
accumulare in casa un sacco di roba inutile, mentre la moneta non circola quasi
più. Ancora, il signor Smith potrebbe comperarsi la casetta, ma a rateazioni
lunghissime, ogni volta che gli bruciano in mano cento dollari li manda a chi
gli ha venduto la casa. Però non solo a quel punto la casa, con interessi e
tutto, costerebbe dieci volte tanto, ma perché il primo possessore dovrebbe
venderla, visto che rimarrebbe senza casa e con una pioggia di dollari che deve
spendere tutti a mano a mano che gli arrivano? E via al blocco del mercato
edilizio, chi ha una casa se la tiene. Per finire, visto che la moneta si
deprezza anche a risparmiarla, chi andrà più a mettere soldi in banca? Aspetto
che un economista mi dica dove sto sbagliando, perché certamente io non me ne
intendo. Ma insomma, ho proprio l’impressione che tante iniziative che si
stanno prendendo, compresa la guerra in Iraq per tenere buone le migliaia di
potenziali cecchini fondamentalisti che se ne stanno in attesa sugli svincoli
delle autostrade americane, rientrino nella categoria de “il mondo è diventato
una faccenda troppo complicata per lasciarlo governare a chi lo governava
prima”.
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