"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

domenica 30 ottobre 2016

Eventi. 21 “Referendum costituzionale del 4 di dicembre 2016”.



Appello del “Comitato per il NO di liberi cittadini per la salvaguardia della Costituzione”, comitato – info: WhatsApp 329 487 8109 - promosso da Enzo Bontempo, Antonino Busacca, Antonino Cappa, Patrizia Corpina, Marcello Corrao, Donatella Ingrillì, Laura Letizia, Ivana Mammana, Basilio Murabito, Francesca Pietropaolo, Nunzia Santaromita e Franca Sinagra, costituitosi in Capo d’Orlando:

Il dibattito sulla riforma costituzionale riempie ormai le pagine dei giornali e monopolizza i diversi mezzi d’informazione, coinvolgendo non solo l’Italia, direttamente interessata alla consultazione del 4 dicembre prossimo, ma anche l’Europa e l’America le cui ingerenze politiche appesantiscono il clima e  turbano le normali dinamiche pre-elettorali. Più che ad un approfondimento sul merito della proposta referendaria, assistiamo a pericolose semplificazioni e trappole mediatiche e populiste che tentano di ridurre il confronto ad un toto Renzi, ad ammucchiate improponibili tra i diversi soggetti in campo, distraendo l’elettore dal  vulnus alla Costituzione e dall’attacco alla sovranità popolare sferrati dalla riforma. Come semplici cittadini, legati alla Costituzione italiana, ai suoi contenuti tanto discussi e ponderati dai Padri Costituenti affinché garantissero i diritti per tutti i cittadini attraverso pesi e contrappesi democratici, alla Storia della Repubblica Italiana, vogliamo partecipare alla discussione, privilegiandone il merito, spiegando le ragioni del nostro No alla proposta referendaria, promuovendo spazi di confronto libero e democratico, nel solco della migliore tradizione liberale. Costituiamo pertanto un Comitato, con l’obiettivo di capillarizzare le informazioni, analizzare nel dettaglio i contenuti della riforma, coinvolgere più persone possibili, spiegare le ragioni che ci vedono attivamente schierati  contro la riforma costituzionale. Riteniamo infatti che la riforma introduca, senza migliorare né la governabilità né il processo democratico, un rischio evidente di concentrazione dei poteri e delle decisioni: dal Parlamento al Governo, dalle Regioni allo Stato centrale. Infatti, nel millantato tentativo di riequilibrare i poteri tra Regioni e Stato, come definito dalla modifica costituzionale del titolo V del 2001, si realizza l’ accentramento in capo allo Stato delle materie concorrenti, con la conseguente netta riduzione della facoltà legislativa delle Regioni. Il condivisibile obiettivo di superamento del bicameralismo perfetto, nella proposta del nuovo Senato, così come prevista nella riforma, produce un organismo eletto dalla politica e non dal popolo sovrano, secondo regole ancora non scritte e che, per composizione e funzioni, non sarà in grado di svolgere il ruolo di coordinamento fra regioni e Stato, nell’accezione più alta del decentramento dei poteri. Inoltre, con riferimento ai provvedimenti  ritenuti essenziali per l’attuazione del programma, il Governo avrà la facoltà di attivare corsie preferenziali che potranno modificare tempi e ordini del giorno dei lavori Parlamentari, limitando in tal modo la potestà legislativa del Parlamento. Anche gli Organi di Garanzia, Presidente della Repubblica, Giudici della Corte Costituzionale e componenti laici del CSM, potranno essere subordinati alla Legge Elettorale con sbilanciamento dei poteri di garanzia Costituzionale e con restringimento del pluralismo e della rappresentanza delle minoranze. Per tali ragioni ci impegniamo a diffondere e promuovere il dibattito per contrastare la proposta di Riforma Costituzionale.

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