Da “Grillo,
l’intelligenza collettiva e la stupidità di massa” di Alberto Statera, sul settimanale
A&F del 24 di ottobre 2016: Impegnati nelle lotte di potere, di cui
hanno scoperto in fretta il fascino, nei fallimenti amministrativi, nei
rapporti spesso insani, nei rimborsi spese, in una totale mancanza di visione,
i grillini hanno probabilmente archiviato l’epoca del web. Forse sono giunti
alla conclusione di Umberto Eco secondo il quale oggi gli apocalittici sono
quelli che criticano Internet e gli integrati quelli che lo usano
incondizionatamente, nell’illusione di una cultura che emerge dalle masse e di
un’umanità naturalmente buona. Ma l’intelligenza collettiva, come notava Eco,
si è trasformata in stupidità di massa e i frequentatori grillini del corridoio
dei passi perduti di Montecitorio se ne sono accorti, pur con qualche ritardo.
È passato quasi sotto silenzio il testamento del padre fondatore Gianroberto
Casaleggio, che pare avesse avuto prima della morte uno scontro insanabile con
Beppe Grillo. Lo ha riesumato soltanto il figlio Davide e ne ha dato conto
Jacopo Jacoboni su “La Stampa”. Il video contenente il testamento è un documento
raggelante che sembra contenere, tra l’altro, in un tono apocalittico e
millenarista, la condanna del movimento che egli stesso ha creato e che gli è
sfuggito di mano. Il testamento del padre nobile consegna l’umanità alla fine,
non tra mille anni, ma esattamente tra 23 anni, quando diventeremo “insetti da
schiacciare”. La fine dell’umanità, che chiama Singularity, “potrebbe avvenire
dice Casaleggio - a partire già dagli anni Quaranta di questo secolo”,
quando le intelligenze che abbiamo creato ci divoreranno. Le macchine
sostituiranno la carne di cui siamo fatti. L’intelligenza artificiale
cancellerà quella umana, che non sarà più in grado di interpretare quella
creata dagli stessi uomini. Un super-essere controllerà il pianeta e sfuggirà
alla comprensione umana. Le fantasie apocalittiche di un uomo che per tutta la
vita deve aver coltivato una profonda depressione e che stava per morire? O
un’allegoria rivolta al movimento da lui stesso creato, che lo ha tradito?
L’”intelligenza” da lui partorita si è corrotta nel giro di pochi anni nella
politica fatta di carne, si è istituzionalizzata, le varie anime sono diventate
protagoniste di conflitti, di espulsioni, di invidie, mentre il direttorio è
fallito miseramente. Con la presa del potere in alcune grandi città, dove le
decisioni devono essere chiare, rapide e realistiche, le contraddizioni sono
esplose, le anime di destra e di sinistra non trovano un denominatore comune,
l’idea del potere abbaglia tutti. A questo punto i pronunciamenti, i sondaggi,
i referendum, le elezioni sulla piattaforma Rousseau non servono più a niente,
se non ad allineare una congerie di sciocchezze elettroniche. Quello che ormai
si configura come un partito ha bisogno di un leader, di una classe dirigente e
di un disegno politico. Molti “ragazzini cattivi” hanno stravolto il movimento
utopistico inventato da Casaleggio senior, che a un certo punto ha smesso di
capirli. O ha capito che rischiava di creare un mostriciattolo. Se dopo le
vittorie elettorali i sondaggi sono attendibili, forse è troppo tardi, non c’è
bisogno di aspettare la dittatura delle intelligenze artificiali, il
mostriciattolo è già tra noi.
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