"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

martedì 25 ottobre 2016

Primapagina. 07 “L’intelligenza collettiva e la stupidità di massa”.



Da “Grillo, l’intelligenza collettiva e la stupidità di massa” di Alberto Statera, sul settimanale A&F del 24 di ottobre 2016: Impegnati nelle lotte di potere, di cui hanno scoperto in fretta il fascino, nei fallimenti amministrativi, nei rapporti spesso insani, nei rimborsi spese, in una totale mancanza di visione, i grillini hanno probabilmente archiviato l’epoca del web. Forse sono giunti alla conclusione di Umberto Eco secondo il quale oggi gli apocalittici sono quelli che criticano Internet e gli integrati quelli che lo usano incondizionatamente, nell’illusione di una cultura che emerge dalle masse e di un’umanità naturalmente buona. Ma l’intelligenza collettiva, come notava Eco, si è trasformata in stupidità di massa e i frequentatori grillini del corridoio dei passi perduti di Montecitorio se ne sono accorti, pur con qualche ritardo. È passato quasi sotto silenzio il testamento del padre fondatore Gianroberto Casaleggio, che pare avesse avuto prima della morte uno scontro insanabile con Beppe Grillo. Lo ha riesumato soltanto il figlio Davide e ne ha dato conto Jacopo Jacoboni su “La Stampa”. Il video contenente il testamento è un documento raggelante che sembra contenere, tra l’altro, in un tono apocalittico e millenarista, la condanna del movimento che egli stesso ha creato e che gli è sfuggito di mano. Il testamento del padre nobile consegna l’umanità alla fine, non tra mille anni, ma esattamente tra 23 anni, quando diventeremo “insetti da schiacciare”. La fine dell’umanità, che chiama Singularity, “potrebbe avvenire dice Casaleggio - a partire già dagli anni Quaranta di questo secolo”, quando le intelligenze che abbiamo creato ci divoreranno. Le macchine sostituiranno la carne di cui siamo fatti. L’intelligenza artificiale cancellerà quella umana, che non sarà più in grado di interpretare quella creata dagli stessi uomini. Un super-essere controllerà il pianeta e sfuggirà alla comprensione umana. Le fantasie apocalittiche di un uomo che per tutta la vita deve aver coltivato una profonda depressione e che stava per morire? O un’allegoria rivolta al movimento da lui stesso creato, che lo ha tradito? L’”intelligenza” da lui partorita si è corrotta nel giro di pochi anni nella politica fatta di carne, si è istituzionalizzata, le varie anime sono diventate protagoniste di conflitti, di espulsioni, di invidie, mentre il direttorio è fallito miseramente. Con la presa del potere in alcune grandi città, dove le decisioni devono essere chiare, rapide e realistiche, le contraddizioni sono esplose, le anime di destra e di sinistra non trovano un denominatore comune, l’idea del potere abbaglia tutti. A questo punto i pronunciamenti, i sondaggi, i referendum, le elezioni sulla piattaforma Rousseau non servono più a niente, se non ad allineare una congerie di sciocchezze elettroniche. Quello che ormai si configura come un partito ha bisogno di un leader, di una classe dirigente e di un disegno politico. Molti “ragazzini cattivi” hanno stravolto il movimento utopistico inventato da Casaleggio senior, che a un certo punto ha smesso di capirli. O ha capito che rischiava di creare un mostriciattolo. Se dopo le vittorie elettorali i sondaggi sono attendibili, forse è troppo tardi, non c’è bisogno di aspettare la dittatura delle intelligenze artificiali, il mostriciattolo è già tra noi.

Nessun commento:

Posta un commento