Tratto da “Tutte
coincidenze” di Marco Travaglio, pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 17
di marzo 2019: (…). Negli anni 70 i proprietari terrieri di Segrate che non volevano
vendere al costruttore di Milano 2 ricevevano visite di uomini armati e
cambiavano idea. Il 21 maggio 1992 Paolo Borsellino parla con due giornalisti
francesi di indagini sui rapporti fra B., Dell’Utri e lo “stalliere” Mangano:
due giorni dopo muore ammazzato Falcone, due mesi dopo pure Borsellino. Nel ’93
un giovane attivista di Ravenna, Gianfranco Mascia, lancia i comitati Boicotta
Biscione (BoBi). Il primo avvertimento anonimo gli arriva sul telefonino:
“Smettila di rompere i coglioni. Sei una testa di cane. Bastardo. Vi spacchiamo
il culo. Gruppo Silvio Forever”. Il 24 febbraio 1994, a un mese dalle elezioni,
Mascia viene aggredito da due uomini a volto scoperto che lo immobilizzano col
filo di ferro, gli tappano la bocca con un tampone e lo violentano con una
scopa. Il portavoce bolognese del BoBi, Filippo Boriani, consigliere comunale
dei Verdi, riceve una busta con una lingua di vitello mozzata e un biglietto:
“La prossima sarà la tua”. Autunno ’94: Edoardo Pizzotti, direttore Affari
legali di Publitalia, viene licenziato in tronco dopo aver rifiutato di coprire
i traffici di Dell’Utri & C. per inquinare le prove sulle false fatture del
gruppo. E riceve telefonate minatorie e mute a casa, provenienti (risulta dai
tabulati) da Publitalia. Un anno dopo racconta tutto testimoniando al processo
di Torino contro Dell’Utri per frode fiscale: subito dopo, due figuri dal forte
accento campano lo avvicinano nel centro di Milano e lo salutano così: “Guarda
che ti facciamo scoppiare la testa”. Nel luglio 1995 Stefania Ariosto inizia a
raccontare al pm Ilda Boccassini quello che sa sui giudici comprati da Cesare
Previti con soldi di B. La notizia rimane segreta per sette mesi, ma non per
tutti. Alla vigilia di Natale, un pony express recapita alla Ariosto una
scatola in cui galleggia nel sangue un coniglio scuoiato e sgozzato, con un
biglietto d’auguri: “Buon Natale”. Nel marzo 1996, dopo gli arresti, L’Espresso
dedica allo scandalo Toghe sporche varie copertine con i verbali e le foto
della Ariosto: il 22 maggio, a Camaiore, un incendio doloso polverizza la villa
della vicedirettrice Chiara Beria di Argentine. Marzo 2001: Daniele Luttazzi mi
ospita a Satyricon, su Rai2, per parlare fra B. e Cosa Nostra. Oltre alle
minacce pubbliche del centrodestra, riceve lettere anonime, telefonate e visite
di strani ladri in casa: “Il Giornale pensò bene di pubblicare la mia
dichiarazione dei redditi, col mio indirizzo di casa ben visibile. Oltre alle
lettere, mi arrivarono alcuni dossier anonimi, pieni di informazioni sulla mia
vita privata e le mie abitudini. Come per avvertirmi: ehi, guarda che sappiamo
tutto di te”. Negli stessi giorni Indro Montanelli, che mi ha difeso dagli
assalti berlusconiani, riceve chiamate di insulti e minacce ed è costretto a
cancellare le iniziali I.M. dal citofono di casa. Lo racconta a Repubblica: “La
cosa più impressionante sono state le telefonate anonime. Ne sono arrivate
cinque, una dopo l’altra, tre delle quali di donne. Non so chi avesse dato loro
il mio numero, che è assolutamente introvabile… Quella berlusconiana è la
peggiore delle Italie che io ho mai visto… Il berlusconismo è veramente la
feccia che risale il pozzo… Non sono spaventato: piuttosto sono impressionato,
come non lo ero mai stato… Io non avevo mai preso parte alla campagna di
demonizzazione: tutt’al più lo avevo definito un pagliaccio, un burattino…
Queste storie su Berlusconi uomo della mafia mi lasciavano molto incerto.
Adesso invece qualsiasi cosa è possibile”. Nel 2003 il pm fiorentino Gabriele
Chelazzi, che indaga sulla trattativa Stato-mafia e i mandanti occulti delle
stragi, muore all’improvviso d’infarto a 59 anni. Nel 2006 il pentito Cosimo
Cirfeta, imputato con Dell’Utri per aver depistato le indagini di mafia
sull’inventore di FI, muore nella sua cella a Bari inalando il gas di un
fornelletto da cucina. Nel 2009 scoppia Puttanopoli e le due testi-chiave se la
vedono brutta: Patrizia D’Addario riceve strane visite in casa e alla sua ex
amica Barbara Montereale qualcuno fa esplodere l’automobile. Nel 2012 parte il
processo Ruby e il rag. Giuseppe Spinelli, cassiere di Arcore e custode dei
segreti finanziari di B., viene rapito con la moglie e poi inspiegabilmente rilasciato
in poche ore senz’alcun riscatto. Il 1° marzo 2019 muore Imane Fadil: l’ultima
coincidenza.
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