Nulla che cambi sotto questo cielo. Dal “fisco
amico” alla “pace fiscale”. Con buona pace della legalità. Non per altro
mancano nel conto i 49 milioni sperperati da quelli che si dicono essere della
Padania. Tratto da “Evasione fiscale:
non si risolve nulla andando alla guerra armati di bon ton” di Alberto
Statera, pubblicato sul settimanale A&F dell’8 di dicembre dell’anno 2014:
(…). Viene quasi a noia ogni volta che si parla di fisco dover rimettere in fila i numeri di un disastro che ha condotto e mantiene l'Italia in una crisi di cui nessuno intravede l'esito. Ma è bene che chi giustamente si lagna, a cominciare dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che non possono sfuggire e contribuiscono per l'83,5 per cento al finanziamento dello Stato (mentre percepiscono un reddito del 20% sul totale complessivo ndr.), sappia a chi devono un livello di prelievo spesso vessatorio. Evasione totale: 90 miliardi, secondo i dati ufficiali e 180 secondo le stime più realistiche, per il 56 per cento dovuta agli autonomi. Media dei redditi dichiarati: circa 15 mila euro i ristoratori, 16 mila i macellai e 17 mila i gioiellieri. (meno dei lavoratori dipendenti impiegati nelle stesse aziende ndr.) Se non vi basta, non vi resta che stupire di fronte ai dati sui possessori di aerei privati (…): dei 1.776 immatricolati, 386 risultano intestati a nullatenenti, 1.322 a contribuenti con redditi bassi e medi, soltanto 68 a chi guadagna più di un milione e probabilmente nessuno a quei circa 3.300 italiani con una ricchezza di oltre 50 milioni di euro. Il bello è che quando il fisco prova a mettere le mani su qualche miliardo viene respinto con perdite: chi fa ricorso quasi sempre vince e chi perde non paga, tanto che ci sono 800 miliardi che nessuno è mai riuscito - né mai riuscirà - a recuperare. In questa prateria di illegalità istituzionale incede ora il 'buonismo fiscale' renziano, certificato, almeno a parole, nelle circolari: 'La condivisione da parte dei cittadini della strategia fiscale - dice una delle ultime - è l'unica strada percorribile per un recupero. dell'evasione'. Ma (…) gli evasori non hanno nessuna intenzione di offrire spontaneamente il collo a una ghigliottina spuntata perché rischiano niente e (…) sarà verosimilmente impossibile recuperare 9 miliardi in più di tasse entro il 2017. Nel carnaio delle prigioni italiane soggiornano 156 detenuti per reati finanziari (nessuno per la semplice evasione fiscale) contro i 4.969 della Francia. È lo 0,4 per cento della nostra popolazione carceraria, contro il 39,5 dei detenuti per droga, ma soprattutto contro il 4,1 di detenuti per reati finanziari della media europea e - paradosso dei paradossi - il 23 per cento del principato di Monaco e il 38,6 del Liechtenstein. L'Italia è quindi più paradiso dei tradizionali paradisi fiscali europei. Altro che 'fisco amico', quel che ci occorre è un fisco severo ma giusto.
(…). Viene quasi a noia ogni volta che si parla di fisco dover rimettere in fila i numeri di un disastro che ha condotto e mantiene l'Italia in una crisi di cui nessuno intravede l'esito. Ma è bene che chi giustamente si lagna, a cominciare dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che non possono sfuggire e contribuiscono per l'83,5 per cento al finanziamento dello Stato (mentre percepiscono un reddito del 20% sul totale complessivo ndr.), sappia a chi devono un livello di prelievo spesso vessatorio. Evasione totale: 90 miliardi, secondo i dati ufficiali e 180 secondo le stime più realistiche, per il 56 per cento dovuta agli autonomi. Media dei redditi dichiarati: circa 15 mila euro i ristoratori, 16 mila i macellai e 17 mila i gioiellieri. (meno dei lavoratori dipendenti impiegati nelle stesse aziende ndr.) Se non vi basta, non vi resta che stupire di fronte ai dati sui possessori di aerei privati (…): dei 1.776 immatricolati, 386 risultano intestati a nullatenenti, 1.322 a contribuenti con redditi bassi e medi, soltanto 68 a chi guadagna più di un milione e probabilmente nessuno a quei circa 3.300 italiani con una ricchezza di oltre 50 milioni di euro. Il bello è che quando il fisco prova a mettere le mani su qualche miliardo viene respinto con perdite: chi fa ricorso quasi sempre vince e chi perde non paga, tanto che ci sono 800 miliardi che nessuno è mai riuscito - né mai riuscirà - a recuperare. In questa prateria di illegalità istituzionale incede ora il 'buonismo fiscale' renziano, certificato, almeno a parole, nelle circolari: 'La condivisione da parte dei cittadini della strategia fiscale - dice una delle ultime - è l'unica strada percorribile per un recupero. dell'evasione'. Ma (…) gli evasori non hanno nessuna intenzione di offrire spontaneamente il collo a una ghigliottina spuntata perché rischiano niente e (…) sarà verosimilmente impossibile recuperare 9 miliardi in più di tasse entro il 2017. Nel carnaio delle prigioni italiane soggiornano 156 detenuti per reati finanziari (nessuno per la semplice evasione fiscale) contro i 4.969 della Francia. È lo 0,4 per cento della nostra popolazione carceraria, contro il 39,5 dei detenuti per droga, ma soprattutto contro il 4,1 di detenuti per reati finanziari della media europea e - paradosso dei paradossi - il 23 per cento del principato di Monaco e il 38,6 del Liechtenstein. L'Italia è quindi più paradiso dei tradizionali paradisi fiscali europei. Altro che 'fisco amico', quel che ci occorre è un fisco severo ma giusto.
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