"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

mercoledì 30 novembre 2016

Primapagina. 16 “Referendum ed i mandanti della riforma''.



Da “I veri mandanti della riforma'' di Antonio Ingroia, su “il Fatto Quotidiano” del 6 di ottobre 2016: (…). C’è (…) un (…) aspetto che va spiegato agli elettori, ed è quello dei mandanti di questo delitto. Perché Renzi è solo l’esecutore materiale, assoldato per abbattere la Costituzione democratica nata dalla Resistenza, figlia della lotta di Liberazione, ma i mandanti sono altri. Vanno ricercati in quei gruppi di potere e in quelle lobby più o meno occulte, tanto quelle legali quanto quelle illecite, che sempre hanno condizionato e tuttora condizionano la storia del nostro Paese affinché non diventi una vera democrazia, quelle lobby che ben conosco perché le ho indagate nei miei anni di pm a Palermo. La posta in gioco è la realizzazione definitiva di un piano che viene da lontano, dagli anni bui in cui Licio Gelli muoveva attraverso la P2 i fili del Paese, che manovrava per realizzare il progetto eversivo trasfuso nel Piano di rinascita democratica. Perché la riforma Renzi-Boschi è figlia di quel Piano, e di quei progetti ad esso ispirati che si sono affacciati alla ribalta in quarant’anni di assedio alla Costituzione. L’obiettivo è sempre lo stesso, cui hanno lavorato non solo Gelli ma anche Craxi, Cossiga, Berlusconi e da ultimo Napolitano. L’obiettivo è quello della definitiva decostituzionalizzazione e deparlamentarizzazione: sbarazzarsi della Costituzione per cancellare la nostra democrazia parlamentare (purtroppo spesso preda delle oligarchie, (…), solo perché la Costituzione non è stata mai veramente attuata), e scongiurare il pericolo che possa mai attuarsi la democrazia orizzontale e partecipativa voluta dai Padri costituenti. Per sostituirla con una Repubblica verticale, dove comandano in pochi e i cittadini vengono ridotti a sudditi da governare. In nome della parola d’ordine “stabilità”, si vuole ancora una volta consegnare il bastone del comando a un solo uomo al potere, più facilmente manovrabile. Riecco dunque il sogno di Gelli e di quei centri di potere – mafia, massoneria, grande finanza internazionale – sempre insofferenti verso le Costituzioni democratiche antifasciste adottate dopo la Seconda guerra mondiale: la definitiva legittimazione costituzionale della Repubblica verticale, autoritaria, intollerante, sfrenatamente capitalista e neoliberista, diseguale, cinica e guerrafondaia, a scapito della Democrazia orizzontale. Renzi sta realizzando questo sogno, sta attuando il progetto autoritario di ribaltamento dei poteri repubblicani. È un furto di democrazia che va sventato attraverso il più democratico degli strumenti, votando No. È tempo non solo di resistenza costituzionale, ma anche di riscossa costituzionale: uscire dal fortino assediato per restituire orizzontalità alla nostra democrazia, per fermare quel processo verticistico in cui le assemblee rappresentative contano sempre di meno e le oligarchie tecnocratiche sempre di più. (…).

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