Da “I veri
mandanti della riforma'' di Antonio Ingroia, su “il Fatto Quotidiano” del 6
di ottobre 2016: (…). C’è (…) un (…) aspetto che va spiegato agli elettori, ed è quello
dei mandanti di questo delitto. Perché Renzi è solo l’esecutore materiale, assoldato
per abbattere la Costituzione democratica nata dalla Resistenza, figlia della
lotta di Liberazione, ma i mandanti sono altri. Vanno ricercati in quei gruppi
di potere e in quelle lobby più o meno occulte, tanto quelle legali quanto
quelle illecite, che sempre hanno condizionato e tuttora condizionano la storia
del nostro Paese affinché non diventi una vera democrazia, quelle lobby che ben
conosco perché le ho indagate nei miei anni di pm a Palermo. La posta in gioco
è la realizzazione definitiva di un piano che viene da lontano, dagli anni bui
in cui Licio Gelli muoveva attraverso la P2 i fili del Paese, che manovrava per
realizzare il progetto eversivo trasfuso nel Piano di rinascita democratica.
Perché la riforma Renzi-Boschi è figlia di quel Piano, e di quei progetti ad
esso ispirati che si sono affacciati alla ribalta in quarant’anni di assedio
alla Costituzione. L’obiettivo è sempre lo stesso, cui hanno lavorato non solo
Gelli ma anche Craxi, Cossiga, Berlusconi e da ultimo Napolitano. L’obiettivo è
quello della definitiva decostituzionalizzazione e deparlamentarizzazione:
sbarazzarsi della Costituzione per cancellare la nostra democrazia parlamentare
(purtroppo spesso preda delle oligarchie, (…), solo perché la Costituzione non
è stata mai veramente attuata), e scongiurare il pericolo che possa mai
attuarsi la democrazia orizzontale e partecipativa voluta dai Padri
costituenti. Per sostituirla con una Repubblica verticale, dove comandano in
pochi e i cittadini vengono ridotti a sudditi da governare. In nome della
parola d’ordine “stabilità”, si vuole ancora una volta consegnare il bastone
del comando a un solo uomo al potere, più facilmente manovrabile. Riecco dunque
il sogno di Gelli e di quei centri di potere – mafia, massoneria, grande
finanza internazionale – sempre insofferenti verso le Costituzioni democratiche
antifasciste adottate dopo la Seconda guerra mondiale: la definitiva
legittimazione costituzionale della Repubblica verticale, autoritaria,
intollerante, sfrenatamente capitalista e neoliberista, diseguale, cinica e
guerrafondaia, a scapito della Democrazia orizzontale. Renzi sta realizzando
questo sogno, sta attuando il progetto autoritario di ribaltamento dei poteri
repubblicani. È un furto di democrazia che va sventato attraverso il più
democratico degli strumenti, votando No. È tempo non solo di resistenza
costituzionale, ma anche di riscossa costituzionale: uscire dal fortino
assediato per restituire orizzontalità alla nostra democrazia, per fermare quel
processo verticistico in cui le assemblee rappresentative contano sempre di
meno e le oligarchie tecnocratiche sempre di più. (…).
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