“Se Dio tocca il cuore di Leonardo”, testo di Filippo Ceccarelli pubblicato sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 2 di febbraio ultimo: Ogni primo sabato del mese, presso l'altare di San Giuseppe nella basilica di San Pietro, centro della Cristianità, viene celebrata la Messa dei Poveri, a cura dell'Osservatore di strada e della parrocchia. Vi partecipano persone senza dimora, amici del giornale, volontari, fedeli e turisti capitati da quelle parti. Da due settimane insieme ad altre intenzioni si chiede all'assemblea di pregare «per quanti producono e commerciano armi nel mondo, affinché il Signore della Pace tocchi il loro cuore e faccia comprendere che il denaro che accumulano è intriso di tanto sangue innocente ed è denaro rubato ai poveri». Chi crede sa che nella Storia e quindi anche nella cronaca possono accadere cose molto strane. Qualche settimana fa, per esempio, il Papa ha fatto in modo che l'Ospedale Bambin Gesù rifiutasse una donazione di un milione e mezzo da parte della ex Finmeccanica, ora Leonardo, il gigante tecnologico italiano del comparto Difesa che vende armi in tutto il mondo e che sotto Natale sentiva il bisogno di far del bene ai bambini malati, o di pulirsi la coscienza, o di eseguire un'operazione di war-washing, o chissà che altro. Ora, sarebbe ingenuo pensare che dopo l'invocazione dei Poveri, i dirigenti di Leonardo appendessero i loro abiti davanti all'immagine della Vergine e vestiti di sacco oltre che scalzi si mettessero in cammino per Gerusalemme - oltretutto un brutto momento! - nutrendosi solo di erbe amare e dedicando la nuova esistenza alla Pace. Però Ignazio di Loyola, che pure era un uomo d'armi, dopo che il cannone gli aveva fracassato una gamba nell'assedio di Pamplona, beh, più o meno questo fece: e anche qualcosina di più. In linea di massima, anche chi ha grande fiducia nello Spirito non ritiene automatico che dopo la preghiera degli ultimi alla guida di preziose fondazioni e super-team geopolitici, invece che personaggi già molto potenti, esperti e perfino moderatamente progressisti, Leonardo possa mettere figure radicali, mettiamo, come Alex Zanotelli o qualche francescano marciatore per la Pace. Però in fondo al cuore coltiva pur sempre il pensierino che se a Dio davvero gli girasse il ghiribizzo di far convertire e magari di impiegare sul disarmo quegli ex presidenti e ministri, beh, per chi più di loro le porte del Paradiso sarebbero spalancate? A questo in fondo mirano le preghiere dei Poveri di strada: e gli si vorrebbe togliere anche questa estrema speranza? Nel frattempo l'algoritmo di intelligenza artificiale di cui si servono le forze di difesa e di offesa d'Israele si chiama Gospel, che in inglese significa Vangelo o parola di Dio. Che tocchi a una costosissima macchina decidere chi ammazzare sembra un miracolo al contrario. Ma la fede è sapere che tutto è sempre possibile.
"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
lunedì 5 febbraio 2024
CosedalMondo. 09 Filippo Ceccarelli: «Che tocchi a una costosissima macchina decidere chi ammazzare sembra un miracolo al contrario. Ma la fede è sapere che tutto è sempre possibile».
(…). L'umanità intorno a me, fin dalle prime
ore del mattino, è troppa (anche se l'umanità non è mai troppa), tracima da
ogni dove, varia, complessa, diversa, complice, bisognosa dell'umanità altrui.
Domanda e offerta si cercano disperatamente, con la consapevolezza della
delicatezza di ogni gesto. La prima fila è quella di chi, impossibilitato nei
dormitori che lo ospitano o sui marciapiedi dove dorme, viene fin qui per fare
una doccia calda. Vestiti puliti frutto di donazioni, servizio di barberia, un pasto
caldo o un pacco spesa per famiglie sono il minimo per conservare la dignità
che si rischia di perdere. I "poveri dei poveri" hanno tutte le età,
hanno perso il lavoro, la pandemia li ha spazzati via, non hanno più il reddito
di cittadinanza, spesso non hanno un letto dove dormire, sviluppano dipendenze
da alcol e droghe, hanno perso i contatti con le famiglie, votavano ma non
votano più. Ringraziano chi parla con loro, si mettono in fila. In cucina,
intanto, si taglia, si cuoce, si farcisce, si condisce, si imbusta e si
"ora" mentre si "labora". «Ai bambini appena nati non si
deve insegnare a dire mamma e papà, ma pace. La pace va studiata, altrimenti è
solo uno slogan che non vuole dire niente», ammonisce il prete francescano a fine
preghiera. Preti e boy-scout, insegnanti di yoga e ragazzi dei centri sociali,
obiettori di coscienza, mediatori culturali e "affidati" che stanno
finendo di scontare il proprio debito con la legge, qui c'è di tutto, al
servizio volontario di chi non ha più niente. Sono loro lo Stato, sono loro la
politica, sono loro la speranza di chi non rinuncia a salvarsi nonostante
tutto. Senza di loro, che fine farebbero i "poveri dei poveri"? Bella
domanda. (Tratto da “Senza di
loro” di Diego Bianchi pubblicato sul settimanale “il Venerdì di
Repubblica” del 2 di febbraio 2024).
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