Quadro primo. I “rosiconi” del prima. Tratto da “Ricoveri Fund” di Marco Travaglio,
pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 22 di luglio 2020: (…). “Conte pronto a svendere
l’Italia. Vuole ricorrere al Mes, una trappola che ci consegnerà alla Troika”
(Verità, 26.3).
“Inizia il dopo Conte” (Giornale, 4.6).
“Conte prepara il sì al Mes” (Messaggero, 20.6).
“L’Europa fa cucù a Giuseppi” (Verità, 20.6).
“L’Ue sbugiarda Conte millantatore” (Giornale, 20.6).
“Conte pensava di avere già in tasca 200 miliardi. Peccato
che mezzo continente lo detesti: debole e indebitato. I soldi ce li daranno con
l’elastico” (Pietro Senaldi, Libero, 21.6).
“Il gelo Merkel-Conte” (Corriere della Sera, 27.6).
“Scontro Merkel-Conte” (Messaggero, 27.6).
“Il governo e la sindrome di Rumor. La strategia del
rinvio sistematico” (Marcello Sorgi, Stampa, 3.7).
“Conte inizia il suo tour in Europa rimediando solo
porte in faccia” (Verità, 9.7).
“Il principio di realtà rifiutato”, “Conte si sta
appalesando come uno dei più straordinari illusionisti della nostra storia.
Ipnotizzata la sua maggioranza, annuncia, dice, si contraddice, rinvia alla
fine poi ricomincia riportandoci al punto di partenza” (Paolo Mieli, Corriere
della Sera, 10.7).
“Giuseppi punta tutto sul Recovery Fund, ma Merkel
gliel’ha già smontato. Saranno 500 miliardi e non 750. Germania e Olanda
gongolano” (Verità, 10.7).
“Accattonaggio europeo. Conte chiede l’elemosina. Col
cappello in mano” (Libero, 14.7).
“Una stagione al tramonto”, “Nell’ottobre 2011 un
episodio ‘umiliante’ segnalò la perdita di credibilità di Silvio Berlusconi e
del suo governo in Europa… I sorrisi ironici che Merkel e Sarkozy si
scambiarono, seguiti dalle risate in sala, produssero sconcerto in Italia…
Berlusconi fu indotto a dimettersi… A Berlino è accaduto qualcosa che sembra
suggerire una certa analogia con quel lontano episodio… al termine del
colloquio tra Merkel e Conte… Nessun sorrisetto, ma sembra prevalere di nuovo
la sfiducia verso chi governa in Italia… la diffidenza e il sospetto… L’assetto
politico di Roma suscita crescenti dubbi tra i nostri partner… Autostrade può
essere l’incidente su cui il governo inciampa. Una stagione politica si sta
concludendo… L’esaurimento del Conte2 è sotto gli occhi di chiunque voglia
vedere” (Stefano Folli, Repubblica, 15.7).
“Sul ring europeo con le mani legate”, “L’Italia non
potrebbe arrivare peggio preparata al vertice europeo… Governo e classe
politica hanno fatto il possibile per danneggiare le nostre capacità di
negoziare da una posizione di credibilità… La gran confusione sul Mes non ha
migliorato la nostra attendibilità… La debolezza politica di Conte è un altro
elemento di vulnerabilità per l’Italia. Qualsiasi impegno che il premier potrà
pronunciare sarà sempre visto col beneficio del dubbio sulla durata del
governo… Il sovranismo economico riscoperto da Conte è stato, forse, l’errore
più grave di tutti. Alla Merkel che suggeriva di prendere in considerazione il
Mes, il nostro premier ha risposto: i conti in Italia li faccio io. Sbagliato…
È stato proprio questo atteggiamento che ha spinto tedeschi e francesi, che
pure avevano proposto il Recovery Fund, a dare credito alla richiesta dei
‘frugali’ di lasciare ai governi, e non alla Commissione, l’esercizio della
condizionalità sull’elargizione dei fondi” (Andrea Bonanni, Repubblica, 17.7).
“Ue, l’Italia all’angolo”, “Processo all’Italia.
L’Olanda guida l’accusa: ‘Non ci fidiamo più’” (Repubblica, 18.7).
“Conte Dracula. In Europa rischiamo di restare a
secco”, “A questo governo i soldi dell’Europa fanno schifo” (Alessandro
Sallusti, Giornale, 18.7).
“L’Ue non dà i soldi perché non si fida di Conte. Voi
al suo posto cosa fareste? Spaventano le politiche dei grillini:
nazionalizzazioni e assistenzialismo a pioggia” (Libero, 18.7).
“La Merkel ci usa per giocare la sua partita. Viene
descritta come la nostra paladina, ci concederà poche briciole” (Claudio
Antonelli, Verità, 18.7).
“Cosa abbiamo fatto per meritarci questo? Dopo il
Cazzaro verde, abbiamo il Cazzaro con la pochette! In pratica l’Ue ci ripresterebbe
una parte del nostro contributo al budget Ue (15 mld l’anno)… per evitare il
crack, Conte sarà costretto a chiedere all’Ue un prestito. E a quel punto
l’Italia ha la troika in casa. Una vittoria di Pirro che il Conte Casalino
proverà a rivenderla come un trionfo… (per finire nella merda)” (Dagospia,
20.7).
“Conte viene gonfiato come una zampogna a Bruxelles”
(Dagospia, 20.7).
“Grazie per gli spicci. Dopo aver calato le braghe
davanti ai ‘frugali’, Conte esulta” (Dagospia, 21.7).
“Conte si fa fregare: invece di avere aiuti dall’Ue
otterrà altri prestiti” (Libero, 21.7).
“Merkel e Macron salvano l’Italia. I soldi arrivano
(200 miliardi), ma non è merito del governo: decisive le posizioni di Francia e
Germania” (Alessandro Sallusti,Giornale, 21.7).
Dai, su, non fate così: andrà peggio la prossima
volta.
Quadro secondo. I “rosiconi” del dopo. Tratto da “Traduzione simultanea” di Marco
Travaglio, pubblicato su “il Fatto Quotidiano” di oggi 23 di luglio: (…).
Giuseppe
Conte. “Il successo non è mio, ma dell’Italia. L’applauso del Parlamento mi ha
emozionato, ma è per tutta l’Italia”. Traduzione: “Vi rode, eh, bastardi? Padre
Pio, fammi la grazia, tagliami la lingua”.
Matteo Salvini. “È una fregatura grossa come una
casa”. Traduzione: “Per me”.
Giorgia Meloni. “Conte si è battuto contro le pretese
egoistiche dei Paesi nordici ed è uscito in piedi, ma poteva andare meglio”.
Traduzione: “La figura di merda del rosicone la lascio al cazzaro”.
L’Innominabile. “Conte è stato bravo e gliene diamo
atto”. Traduzione: “Tanto non vale, c’ho le dita incrociate dietro la schiena”.
Elisabetta Casellati. “Mi scusi, presidente Conte, ma
non si possono fare fotografie in aula. Non usate macchine fotografiche, non si
può fare!”. Traduzione: “Tutti ’sti applausi in aula a Conte non li sopporto,
sgrunt… c’ho un travaso di bile, grrrr… che posso inventarmi per interromperli?
Come? Le macchine fotografiche? Ma quali macchine fotografiche, idioti! Siamo
nel 2020, ora ci sono gli smartphone! Ah, devo dire che le ho viste lo stesso?
Bravi, idea astuta, non ci sarei mai arrivata. Adesso lo dico”.
Silvio Berlusconi: “Accordo buono. Pericolo per
l’Europa dai partiti sovranisti”. Traduzione: “Cribbio, quel cazzaro mi farà
diventare comunista”.
Renato Brunetta. “Avevamo consigliato al premier di
andare a Bruxelles con spirito europeista”. “Un bene per il Paese, ma Conte ha
presentato un’Italia piccola e furba”. Traduzione: “Per quella piccola ha seguito
i miei consigli”.
Augusto Minzolini. “Il governo delle marchette rischia
di fare crac sui fondi” (il Giornale, 22.7). Traduzione: “Io le marchette me le
pagavo con la carta della Rai. Se serve una consulenza, sono qui”.
Daniele Capezzone. “Conte festeggia per nascondere la
sconfitta” (La Verità, che lo firma “Capezzome”, 2.7). Traduzione (anzi,
traduziome): “Stavolta mi vergogno troppo persino io. Scrivo in incognito”.
Vittorio Feltri. “Festeggiano Conte perché ci indebita”.
“Non illudetevi, alla fine pagheremo noi”, “Occhio alla fregatura”. Traduzione:
“Hic!”.
Stefano Folli (Repubblica, 22.7). “….”. Traduzione:
“Oggi non scrivo. Rispettate il mio lutto, abbiate pietà”.
Marcello Sorgi. “Conte rafforzato. Sarà lui a dare le
carte” (La Stampa, 22.7). Traduzione: “Prendete i miei pezzi degli ultimi due
anni: dove ho scritto mai scrivete sempre, dove ho scritto brutto scrivete
bello, dove ho scritto cade scrivete regge”.
Sabino Cassese. “Non è solo questione di soldi” (Corriere
della Sera, 21.7). Traduzione: “Quel maledetto avvocaticchio porta a casa 209
miliardi, e io che dico? Occhio a non copiare Salvini, sennò da idolo degli
antisovranisti divento l’idolo dei sovranisti. Dunque: se Conte porta patate,
io dico che non è solo questione di patate; se porta soldi, io dico che non è
solo questione di soldi. Furbo, io. Ammazza che volpe! Chissà se al Corriere ci
cascano. Massì, dài, è una vita che se la bevono”.
Nessun commento:
Posta un commento