I tratti storico-antropologici di
un popolo e delle classi dirigenti che esso esprime hanno da sempre condizionato
– non sempre al meglio - il divenire di quegli accadimenti e di quei fatti che
si suole dire definiscano la “Storia”. Considerazioni del 29 di ottobre dell’anno
2011 contenute ed espresse in “L´immagine
dell´Italia nella tempesta della crisi” di Alain Touraine, pubblicato sul
quotidiano la Repubblica: (…). Conosciamo, grazie allo scozzese Adam
Smith, fondatore della scienza economica nel XVIII secolo, l´importanza
decisiva della fiducia nell´economia di mercato. Se oggi l´Italia è costretta a
pagare per il suo debito un tasso d´interesse molto più elevato della Germania
(spread), è soprattutto perché sia i mercati, sia le istituzioni finanziarie
non hanno fiducia in Silvio Berlusconi (al tempo liquidato dai
cosiddetti “poteri forti” dell’Europa e non già dalle schede nelle urne. Ed oggi
in chi hanno fiducia quelle organizzazioni? N.d.r.): sanno che si mantiene al potere
ricorrendo a mezzi anomali per ottenere i voti che gli mancano nelle
consultazioni importanti; che è in aperto conflitto con la magistratura, la
quale dispone di un´indipendenza maggiore di quella dei Paesi vicini, e in
particolare della Francia; e che impedisce al presidente Napolitano di prendere
decisioni da lui giustamente ritenute necessarie per l´Italia. Lungi da me
l´idea di attribuire a un uomo, per quanto altolocato, le disgrazie di un
Paese. Ma il ruolo di Silvio Berlusconi è tanto importante e spettacolare che
si è costretti a vedere la sua presenza alla testa dell´Italia come un ostacolo
alla ripresa di un Paese la cui immagine è oggi peggiore della sua situazione
obiettiva. (…). Gli europei devono avere coscienza dell´importanza economica e
politica dell´Italia: e sono ben disposti a riconoscerla, ma alla principale
condizione che la sua voce non sia più quella dell´attuale presidente del
Consiglio dei ministri. L´Eurozona e tutta l´Unione europea stanno affrontando
pericoli che potrebbero essere mortali. Ciascun Paese, ciascun dirigente o
portavoce deve essere cosciente della loro gravità, e delle conseguenze
catastrofiche che comporterebbe un tracollo dell´euro. Questa situazione
conferisce una particolare responsabilità a chi parla e decide in nome del
proprio Paese. (…). Se è vero che tutti i Paesi devono affrontare con coraggio
le loro responsabilità, oggi è l´Italia – in quanto una delle economie più
forti – a poter esercitare la maggiore influenza, positiva o negativa, per il
semplice fatto del carattere eccezionale della personalità di Silvio
Berlusconi. Tutti gli europei, ma soprattutto quelli che più amano e ammirano
l´Italia e vogliono assolutamente darle fiducia, chiedono ai loro fratelli e
sorelle italiani di migliorare l´immagine del loro Paese in Europa e nel mondo,
ponendo in altre mani le decisioni più vitali, non solo per l´Italia ma per
tutta l´Europa.
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