"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

venerdì 12 luglio 2019

Terzapagina. 90 «Lenin definiva il socialismo con l’equazione “i soviet più l’elettricità”».


Tratto da “Sinistra, riparti dall’umano” di Giuseppe Genna, pubblicato sul settimanale L’Espresso del 30 di giugno 2019: (…). La politica è geometria. Sembra un assunto astratto, ma non esiste nulla di più concreto della geometria. Tutte le proprietà dell’abitante occidentale, dalla casa al lavoro al paese, sono una questione geometrica: qui è mio e lì no. Il fondatore della politica moderna, Thomas Hobbes, ammoniva che tutto ciò che distingue i tempi moderni dall’antica barbarie è un effetto benefico della geometria. Sinistra e destra sono anzitutto categorie geometriche. Pare astrazione e invece si tratta del governo del mondo, del quotidiano, di come si muove chiunque desideri fare la spesa sotto casa, evitare la detenzione, salire su un mezzo pubblico, varcare un mare.
Non è questa la sede (un concetto geometrico) per un saggio di geometria politica, ma ci si può concedere forse qualche spunto per vedere il mondo in cui viviamo e in cui si dovrebbe incidere politicamente, soprattutto a partire da quella zona ideale e pratica che fu appunto detta sinistra.Si può cominciare dal denaro. Da sempre non esiste argomento più alla mano ed elettoralmente cruciale. La storia del denaro sta aggiungendo in questi giorni un capitolo fondamentale della sua non tanto aurea vicenda. Pochi giorni fa, il monarca assoluto di Facebook, Mark Zuckerberg, ha annunciato che il suo network adotterà una criptovaluta proprietaria, detta Libra (è l’etimo preciso della nostra vecchia lira: eravamo all’avanguardia e non lo sapevamo). È la notizia più importante in Occidente dai tempi dell’attentato alle Torri Gemelle, ma in Italia la cosa è stata affrontata come un fatto tra i fatti o una app tra le app. 2.3 miliardi di persone utilizzano la rete di Zuckerberg, che di fatto è un nuovo tipo di Stato, transnazionale e ubiquitario, immateriale ma assai reale nell’incidere sull’esistenza di chiunque, e proprietario di un patrimonio di dati personali mai raggiunto nella storia umana. Questo Stato afferma ora che batterà moneta. Lo fa attraverso una disintermediazione degli istituti bancari. Se proprio non accadrà questo, vale il principio che comunque potrebbe accadere. Una moneta frazionabile all’infinito, indifferentemente priva o do- tata di un rappresentante solido: il denaro fatto elettricità. In questa moneta andranno ad agire le istanze di un’intelligenza artificiale, che è della stessa natura del nuovo denaro, perché è anch’essa elettrica. Se Lenin definiva il socialismo con l’equazione “i soviet più l’elettricità”, aveva in qualche modo ragione (i social generano socialismo) e risulta a oggi ben più all’avanguardia di quanto ritengono coloro che, Lenin, dovrebbero averlo studiato. Le implicazioni politiche sono enormi. Zuckerberg stesso, quattro anni fa, aveva esposto precisamente il programma politico per antonomasia, rispondendo a una domanda di Stephen Hawking: «Il futuro è la telepatia. Sono interessato alle domande che riguardano la gente. Cosa ci farà vivere per sempre? Come possiamo curare tutte le malattie? Come lavora il cervello? Sono curioso di sapere se esiste una formula matematica che sottosta alle relazioni sociali e che governa il nostro interesse per cose e persone. Scommetto che esiste». Il signor Facebook rubava al contempo il ruolo allo Stato e a qualunque partito. Non si tratta di desumere lo spazio politico da ciò che anticamente si dissero “nuove tecnologie”. Tuttavia la mutazione e l’accelerazione antropologica esigono di pensare pro- fondamente. Non esiste la possibilità di creare o riattare un soggetto politico, senza un tale pensiero. Non è la venerabile funzione che l’intellettuale incarnava secondo uno dei fondatori del Partito comunista nel 1921. È invece la riconfigu- razione della geometria. Una riconfigurazione assoluta, che impressiona. Il denaro va a distruggere qualunque confine esteriore e interiore, mentre i nazionalismi eleggono il confine a principio fondamentale. Google ci fornirà di passaporto? La piattaforma Uber riguarda soltanto i taxi, oppure investe la possibilità di sanità, welfare, lavoro, desindacalizzazione? Si dice che si vivono tempi di disintermediazione, mentre esiste soltanto l’intermediazione, esercitata da colossi planetari, si chiamino Alibaba o Airbnb. Quando Twitch, la piattaforma ludica di Bezos, metterà a disposizione alimenti attraverso Amazon a ogni superamento di livello di gioco, cosa sarà il lavoro? E quale soggetto umano è sottinteso da questa colossale trasformazione? Va compreso il nuovo, va visionato l’antico. Siamo usciti dalla civiltà di massa (con i suoi “gusti di massa”), per entrare nella civiltà di supermassa (senza alcun gusto). Non funziona uno dei paradigmi tanto cari alle sinistre moderne, quello della “società liquida”: viviamo piuttosto in una società della nebulizzazione, a cui corrisponde una simmetrica metallizzazione dei soggetti, che tornano a essere pesanti. Le persone stanno esercitando la collettività per via tecnologica e però la vivono molto territorialmente, esprimendo sempre più il disagio per la povertà, la quale risulta paradossalmente ricca: non si è mai vista una povertà assoluta che è in grado di interagire elettricamente con il mondo. È necessario pensare il soggetto politico alla luce di tutto questo, il che corrisponde a una disarticolazione delle geometrie vigenti. Si conferma la logica politica della superficie (ciò che sta a sinistra, al centro e a destra), ma si inserisce la terza dimensione: uno spazio verticale, che si pone certamente a sinistra, ma sopra tutto ciò che a sinistra e al centro starebbe. È ciò che sta accadendo: si rigenerano socialismi atipici, estremismi mainstream, riformismi popolari. Si trascende l’usuale geometria. Se si tenta di comprendere i Verdi, che si candidano a governare la Germania, si osserva che non sono interpretabili secondo le categorie orizzontali: in che senso sarebbero di sinistra? E allora sono di destra? (Sia chiaro che queste considerazioni non hanno nulla a che vedere coi genericismi, realmente destrorsi, di chi la faceva e la fa facile, sbarazzandosi della distinzione tra sinistra e destra). Questa verticalizzazione funziona in base a un unico e improrogabile sguardo: quello sulla perennità dell’umano. (…).

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