MadeinItaly. 20 Antonio Tajani: «La nostra storia comincia alle Termopoli, quando i Greci hanno respinto l’invasione dei Persiani».

Lamemoriadeigiornipassati. 79 Paolo Rumiz: «La parola “nazione” è sempre più invocata. Molti vivono nell’illusione che stare separati sia meglio».

  Sopra: "Il rapimento di Europa" dipinto (1550 circa) di Jean Cousin il Vecchio.

MadeinItaly. 19 Enzo Bianchi: «La lettura ci umanizza, ma soprattutto avere il coraggio di consacrarci alla lettura con perseveranza».

Piccolegrandistorie. 74 Francesco Piccolo: «Ci è sempre piaciuto e ci piace Paperino perché ha l'aria di non poterci insegnare nulla».

Piccolegrandistorie. 73 Elena Stancanelli: «L'imam Yutubi è più forte di qualsiasi verità, dell'evidenza e anche del buonsenso. È come la voce delle sirene di Ulisse, e finirà per farci affogare tutti quanti».

Lamemoriadeigiornipassati. 78 Paolo Rumiz: «So che il male trova il suo miglior nascondiglio proprio tra gli uomini di buona volontà».

Sopra. Lionel Noel Royer, "Vercingetoge depone le armi ai piedi di Giulio Cesare" (1899).

Uominiedio. 48 Enzo Bianchi: «Dio non ha bisogno di essere invocato come reggitore del nostro vivere nella polis: questo riguarda noi umani».

Lamemoriadeigiornipassati. 77 «Scriveva sessant’anni fa Calvino, in quella sua fulminante allegoria della nazione - sono sempre i peggiori che vincono».

MadeinItaly. 18 Gustavo Zagrebelsky: «I principi costituzionali non sono dogmi che calano dall’alto. Sono contenitori che richiedono che li si riempia a partire dal basso».

Lamemoriadeigiornipassati. 76 Europa, Europa!

                                        Sopra. "Ratto d'Europa".

Piccolegrandistorie. 72 Angela Staude Terzani: «Una sera a tavola mi disse: sai Angela, non mi dispiacerebbe restare ancora un po' e lì capii che nonostante la sua curiosità verso la morte e il mistero, amava la vita più di tutto».

MadeinItaly. 17 Loredana Lipperini: «Il desiderio di ricordarci che siamo nati plurali, e tali dovremmo rimanere».

Lamemoriadeigiornipassati. 75 Furio Colombo: «Quegli italiani che hanno gremito le piazze di Mussolini non potevano sapere il dopo, non avevano un’idea della folle guerra».

MadeinItaly. 16 Giovanni Toti: «Io credo che il riflusso, l’individualismo e il disimpegno siano stati fattori positivi».

MadeinItaly. 15 Roberto Esposito: «L’ultimo trentennio ha segnato un passaggio negativo nella coscienza civile dell’Italia repubblicana. Paradossalmente è accaduto dopo Tangentopoli».

Lavitadeglialtri. 32 Eshkol Nevo: «È difficile, dopo aver visto le atrocità che abbiamo visto, continuare ad avere fiducia nell’umanità».

MadeinItaly. 14 Michele Ainis (“Capocrazia”, “La nave di Teseo”): “Gli italiani sono per la tirannide, ma temperata dal tirannicidio”.

MadeinItaly. 13 Trilussa: «“Con un’aria d’importanza, /se mise a sede, fece la svenevole, / guardò er soffitto e se grattò la panza. / - Brava! - strillò er fotografo - Benone! / Questo, pe’ fa’ cariera, basta e avanza: sei nata propio co la vocazzione! / Se allarghi mejo certi movimenti / chissà che artista celebre diventi!”».

 

 

Sopra. La premier in Senato, immagine riportata su "The Wall Street Journal".

Lavitadeglialtri. 31 «Nella Bibbia è scritto a proposito di Gerico: “Votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini, bestie; non vi lasciammo anima viva”».

MadeinItaly. 12 Filippo Ceccarelli: «Il ventre molle, accomodante e approssimativo, sbracato e facilone, volgare e cialtronesco del carattere nazionale».

Piccolegrandistorie. 71 Giuseppe Goffredo: «La mia è stata la scuola degli alberi, degli ulivi e dei boschi di querce. Ho imparato a guardare il cielo. E dal cielo a giugno, vedevo migrare le gru».

                    Sopra. "Un ulivo di Puglia", foto di Donato Pinto.