"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
lunedì 29 gennaio 2024
domenica 28 gennaio 2024
sabato 27 gennaio 2024
Lamemoriadeigiornipassati. 56 B.M.: «"Quanto a Matteotti, volgare mistificatore, notissimo vigliacco e spregiatissimo ruffiano, sarà bene che egli si guardi: che se dovesse capitargli di trovarsi, un giorno o l'altro, con la testa rotta (ma proprio rotta) non sarà certo in diritto di dolersi dopo tanta ignobiltà scritta e sottoscritta"».
venerdì 26 gennaio 2024
giovedì 25 gennaio 2024
mercoledì 24 gennaio 2024
Lamemoriadeigiornipassati. 54 “Il delitto Matteotti”. 2
(…). Mussolini non fu soltanto l'inventore del fascismo, il fondatore dei Fasci di combattimento e del Partito nazionale fascista; fu anche l'ideatore di quella prassi, comunicazione e leadership politica che noi oggi chiamiamo populismo sovranista. Questo fa sì che la discendenza dal Mussolini populista non debba essere necessariamente una discendenza consapevole, biografica, cioè scritta nelle vite politiche di questi leader, dichiarata o rivendicata, ma può anche essere una discendenza inconsapevole, indiretta. In taluni casi una paradossale forma di successione che percorre a ritroso il corso del tempo, configurando una filiazione per ascendenza. Si tratta, nondimeno, di una parentela che, se noi analizziamo le forme della prassi politica attuata dai leader dei movimenti populisti e sovranisti odierni, ritroviamo a chiare lettere, ben leggibile nei loro pensieri, parole, azioni e omissioni. (…). (Tratto da “Fascismo e populismo” di Antonio Scurati, Bompiani editore, 2023).
martedì 23 gennaio 2024
sabato 20 gennaio 2024
Piccolegrandistorie. 64 Massimo Giannini: «C'è davvero un dio delle piccole cose, che a saperlo scoprire ci riserva grandi emozioni. Mi chiedo se noi lo abbiamo conosciuto, quel misterioso dio, e se sì quando lo abbiamo perso».
Sopra. "Pub The Cricketers", penna e acquerello (2023) di Anna Fiore.
“Vitevissuteaibordi”. 1 “Gocce di felicità”, testo di Massimo Giannini pubblicato sul settimanale “d” del quotidiano “la Repubblica” del 13 di gennaio 2024: (…). Wim Wenders ha detto una cosa che mi ha colpito: "È la storia di mister Nobody, un signor Nessuno invisibile alla gente, addetto alle pulizie delle toilette pubbliche di Tokyo, che vive un'esistenza modesta ma molto serena...". Questo signor Nessuno ha l'aria di essere il nuovo eroe dei nostri Tempi Grami. Come Henry Miller nella folgorante prima pagina di Tropico del cancro, anche lui non ha soldi, non ha risorse, ma è "l'uomo più felice del mondo". È povero, vive in un micro-appartamento dove ci sono solo un letto e un lavandino. La mattina suona la sveglia, lui esce e va a pulire i bagni, poi mangia un panino al parco, finisce il suo turno e rientra nel suo buco, dove coltiva le sue minuscole passioni: la musica, le piante, e poi un libro da leggere prima di addormentarsi. E il giorno dopo tutto si ripete, sempre uguale a se stesso. Wenders, che abbiamo amato come mai all'epoca di Paris, Texas e Il cielo sopra a Berlino, è un maestro della routine, che sa raccontare come pochi altri e che - come sostiene lui stesso - "non è necessariamente negativa, perché dà stabilità e libertà nel modo di vedere le cose". Non vi sembra meraviglioso, tutto questo?
giovedì 18 gennaio 2024
mercoledì 17 gennaio 2024
domenica 14 gennaio 2024
sabato 13 gennaio 2024
mercoledì 10 gennaio 2024
martedì 9 gennaio 2024
lunedì 8 gennaio 2024
domenica 7 gennaio 2024
Lamemoriadeigiornipassati. 52 Dio a Saul: «Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele. Va dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini».
venerdì 5 gennaio 2024
mercoledì 3 gennaio 2024
CosedalMondo. 03 Sami al-Ajrami: «L’ultimo dell’anno abbiamo deciso con i bambini di provarci comunque: abbiamo cucinato e siamo rimasti fino a mezzanotte a parlare, ricordando le feste trascorse nonostante i 17 anni di blocco».
Ha scritto Sami al-Ajrami – corrispondente dalla Striscia di Gaza – in “A cena sotto le bombe ricordando la felicità. Il Capodanno di Gaza così lontano dalla festa” pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” del 2 di gennaio 2024: (…). Prima della guerra, a Gaza si festeggiava il nuovo anno e i ristoranti, i caffè sulla spiaggia erano pieni. La gente usciva a cena con le famiglie e rimaneva a celebrare l’arrivo del nuovo anno, come tutti i popoli del mondo. A volte Hamas ha provato a imporre uno stile tradizionale e islamico, ma la gente non l’ha mai rispettato. L’ultimo dell’anno abbiamo deciso con i bambini di provarci comunque: abbiamo cucinato e siamo rimasti fino a mezzanotte a parlare, ricordando le feste trascorse nonostante i 17 anni di blocco. Abbiamo deciso di riprenderci un po’ la nostra vita e di far riaffiorare un pizzico di felicità in casa.