“SempiternaImmarcescibileItalia”.
«(…).
…più che “di destra” (che sarebbe comunque il segno di una adesione a un campo
politico e culturale), la maggioranza degli italiani mi sembra soprattutto
indifferente, e ostile a quasi tutto ciò che implica una fatica ulteriore
rispetto alla fatica di campare. Non so se questo concetto valga per altri
popoli europei (i più facilmente apparentabili a noi per condizioni
socio-economiche), sicuramente vale per noi. Si vota, in prevalenza, per chi dà
meno fastidio, promette abbastanza e pretende poco: la Dc, in questo, fu
maestra impareggiabile, anche se il suo modello paternalista e
assistenzialista, oltre a inibire forse per sempre quel poco di orgoglio
individuale di cui si disponeva in un Paese da sempre infeudato, ha sfasciato
per l’eternità i nostri conti pubblici. Questo governo è sostenuto in modo
acceso da una minoranza ideologica (i fascisti, se mi si consente la
semplificazione), seguiti da un poderoso codazzo che non vuole rotture di
scatole, spera che le tasse rimangano abbastanza facoltative, i migranti non
disturbino, la politica non interferisca troppo nelle loro vite. La sinistra
invece è faticosa. Parla di cose stravaganti, come l’uguaglianza e la
solidarietà, e per giunta è raramente all’altezza delle proprie buone
intenzioni. È riuscita a governare quasi solo nella forma, rispettabile ma
tutt’altro che popolare, della responsabilità istituzionale (Napolitano docet)
e della interminabile emergenza. Non certo per le sue spinte riformiste, molto
blande, o per la sua energia innovatrice. Se il quadro è questo, non dobbiamo
lamentarci più di tanto. Ben dentro il corpo del Paese ci sono formidabili
riserve di generosità e di civismo, direi inspiegabili se non attraverso il
criterio del valore individuale. Il paradosso della sinistra italiana, in
questo momento, è che può fare conto sugli individui e non sulle masse. In ogni
modo, non siamo morti democristiani e non moriremo fascisti: la nostra sola
certezza è che moriremo italiani». (Tratto da “Una sola certezza: moriremo italiani” di Michele Serra pubblicato
sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 28 di luglio 2023).