"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
lunedì 27 febbraio 2023
Memoriae. 37 Curzio Maltese: «Ora tocca raccontare l'Italia agli italiani. Noi abbiamo perso».
domenica 26 febbraio 2023
Memoriae. 36 «E Stoltenberg? Seymour Hersh: “Era un leader delle proteste contro la guerra in Vietnam, venne anche arrestato, a Oslo. Aveva 14 o 15 anni”».
Tratto da “Chi ha ucciso la Pace in 12 mesi di Guerra” di Barbara Spinelli pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 17 di febbraio 2023: (…). Terza domanda, (…): i giornali europei mainstream hanno fatto abbastanza per capire le radici della guerra cominciata nel 2014 in Donbass, ben prima del febbraio 2022? La risposta è no. I media scritti e parlati non fanno il loro mestiere di cani da guardia. Non sono al servizio dei cittadini-lettori, ma degli interessi geostrategici Nato.
venerdì 24 febbraio 2023
Memoriae. 35 “24.02.2022/24.02.2023 La guerra di Putin& Zelensky”
“Guerra&Carnefici”. “Chi ha ucciso la pace in 12 mesi di guerra” di Barbara Spinelli pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 17 di febbraio 2023: Invece di insistere come ebeti su una distinzione del tutto scontata – il 24 febbraio 2022 ci fu un aggressore e un aggredito in Ucraina – converrebbe cominciare a porsi qualche domanda magari scomoda ma utile. La più ovvia concerne l’opportunità di inviare a Kiev armi sempre più offensive, che troncano ogni trattativa. La risposta a questa domanda è negativa: è ormai evidente che accrescere l’armamento ucraino non genera tregue, ma aumenta il numero di morti e la possibilità di un conflitto nucleare. Per le industrie belliche occidentali è una manna, ma non per i cittadini, né aggrediti ucraini né europei, che pagano il prezzo della guerra. La seconda domanda riguarda le ragioni del conflitto.
giovedì 23 febbraio 2023
Piccolegrandistorie. 41 Waszynski: «Tutti abbiamo una controfigura che mandiamo nel mondo e che è il nostro unico essere».
“StoriediSicilia”. 1 Ha scritto Daria Galateria in “Un amore da Gattopardo” pubblicato sul settimanale “il Venerdì di Repubblica” del 20 di gennaio 2023: "Voleva fatto l'inchino", la "lèttone" che Giuseppe Tomasi, duca di Palma, futuro principe di Lampedusa e futuro autore del Gattopardo, era andato a cercarsi, di nascosto dalla madre, a Stomersee (Riga); "portava il cappello a tavola", come i re; "era altezzosa". "Sposò una lèttone", si era deprecato all'inizio a Palermo; per riconoscere poi che la donna era davvero di una grande famiglia. Giuseppe Tomasi l'aveva conosciuta nel '25; lui era in visita da suo zio ambasciatore a Londra, Pietro Tomasi della Torretta: era riparata in ambasciata nel 1917, resa vedova dalla Rivoluzione d'Ottobre, una celeberrima mezzosoprano italiana, Alice Barbi. Nel 1920, lo "zio Tomasi" aveva finito per sposarla, "la giovane Alice", come la chiamavano a Palermo (era ultrasessantenne); e così Giuseppe conobbe a Londra la figlia di primo letto della "zia Alice", Alexandra Wolff von Stomersee, detta Licy. Era maestosa, parlava cinque lingue e gli aveva recitato Shakespeare; due anni dopo, Giuseppe andò a trovarla nel suo castello di Stomersee. Devastato dai contadini nel 1905 e ricostruito ex novo dal padre di Licy in stile "eclettico" gotico-rinascimentale, era rimasto, tra l'avvento dei Bolscevichi e la ritrovata indipendenza della Lettonia, a lei: che intanto aveva sposato un ricchissimo cugino estone, nobile e senza gusto per le donne. Nel '27, in treno da Berlino verso Licy, il siciliano, "eccentrico come lei e molto periferico rispetto alla vita" (come scrive Marina Valensise nell'affascinante Sul baratro, pubblicato da Neri Pozza: 17 ritratti dei massimi ingegni europei nel 1938, di fronte alla catastrofe imminentse), ammirò lo studio della castellana, "coi bei mobili Louis XVI, la biblioteca psicanalitica e il ritratto di Freud" - Licy, curando la depressione seguita alle nozze, aveva conosciuto la psicoanalisi, e ne era diventata pioniera e maestra. Soprattutto, Giuseppe si affrettò a descrivere alla "zia Alice", lontana da dieci anni, il castello: il salone e la scala di legno, affatto danneggiati, e la sala da musica, con i "delicatissimi" stucchi Impero, "imponente"; la sala da pranzo, lasciata distrutta a futura memoria. Nel '32, Tomasi tornò a Stomersee per sposare Licy, che aveva ottenuto il divorzio. Il giorno delle nozze scrisse ai genitori che Licy aveva accettato di diventare sua moglie; al silenzio della volitiva madre, rincarava: "Licy, di grande purezza, è ricca: possiede 60.000 lire all'anno". Andarono a vivere a Palermo, ma l'ostilità della suocera fece tornare Licy in Lettonia. Dove visse un "matrimonio epistolare" nel castello, sballottato tra Terzo Reich e Urss; nel '39 spedì l'argenteria in Italia, e raggiunse finalmente in Sicilia Giuseppe, diventato principe, nella sua casa - che fu bombardata dagli Alleati.
“StoriediSicilia”. 2 Di seguito, “Camminando a Palermo” di Concita De Gregorio pubblicato sul settimanale “d” del quotidiano “la Repubblica” del 18 di febbraio ultimo: Venite a Palermo? Io ci sono stata con Emiliano Morreale che conosce bene le strade, anche quelle del quartiere Bonagia che si chiamano via del Visone, della Folaga e dell'Airone. Del resto era lì che andava da ragazzo al cinema Lubitsch, il regista del lusso e della grazia.
martedì 21 febbraio 2023
Memoriae. 34 Andrea Graziosi: «C'è chi, pur non amandolo, vede in Putin un utile strumento per ridimensionarci».
lunedì 20 febbraio 2023
ItalianGothic. 29 “IGotinItalia”.
sabato 18 febbraio 2023
Memoriae. 33 «Il tribunale speciale, le leggi razziali, l'alleanza con Hitler, l'intervento in guerra al fianco di coloro che sembravano allora i vincitori, hanno qualificato il fascismo».
venerdì 17 febbraio 2023
Memoriae. 32 Cordero: «Festosi commenti dal côté berlusconiano: le intercettazioni turbano delicati equilibri; affossiamole».
lunedì 13 febbraio 2023
Dell’essere. 68 Enzo Bianchi: «Ciò che fa l’umanità è la passione condivisa, un patire in comune, insieme, per poter vivere insieme».
domenica 12 febbraio 2023
Eventi. 100 Edgar Morin: «Siamo entrati nella crisi dell'umanità senza accedere all'Umanità».
Ha scritto la filosofa Donatella Di Cesare in “L’Europa è in guerra verso l’autodistruzione” pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 10 di febbraio 2023: (…). Nella guerra siamo già pienamente coinvolti, l’ha ammesso perfino la premier Meloni. C’è da chiedersi quale limite si deve superare per l’entrata formale in guerra. Il continuum dell’escalation sembra inarrestabile e le armi diventano ormai jet e missili a lungo raggio. A partire da quando si deve usare il termine “guerra”? Se c’è chi parla di una vittoria che deve diventare realtà, qui si deve in effetti già constatare una sconfitta annunciata di tutti. La responsabilità dell’attuale dirigenza europea e di chi detiene in questo momento le leve del potere passerà alla storia. E in tutto questo si deve ammettere non solo che l’Europa si è suicidata, ma che il progetto europeo, così come in tanti lo avevamo auspicato, è fallito. E in modo irreversibile.
venerdì 10 febbraio 2023
Uominiedio. 40 Biagio Conte: «Basta Italia non costruire più armi, ma strumenti di lavoro».
mercoledì 8 febbraio 2023
Dell’essere. 67 Hannah Arendt: «L'educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo».
lunedì 6 febbraio 2023
ItalianGothic. 28 Filippo Ceccarelli: «Le intercettazioni sono il vero grande romanzo italiano».
domenica 5 febbraio 2023
Piccolegrandistorie. 40 Piccola “mia” Città.
sabato 4 febbraio 2023
MadreTerra. 04 Stefano Massini: «…guarda caso, il nucleo della terra arranca, spossato si ferma, torna sui suoi passi».
Ha scritto Stefano Massini in “Ecco, ci mancava solo il nucleo della Terra” pubblicato sul settimanale “Robinson” del quotidiano “la Repubblica” di oggi, 4 di febbraio 2023: