"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
martedì 31 agosto 2021
Cronachebarbare. 100 «L’indifferenza non è mai neutralità: è sempre complicità».
lunedì 30 agosto 2021
Paginedaleggere. 41 «Si può imparare l’empatia? No, perché è una dote naturale che si acquisisce nella prima infanzia»
sabato 28 agosto 2021
Cronachebarbare. 99 «L’orizzonte degli eventi ci introduce all’ennesimo buco nero che la specie si appresta ad attraversare».
giovedì 26 agosto 2021
Leggereperché. 100 Freud: «Dove amiamo non proviamo desiderio, e dove lo proviamo non possiamo amare».
mercoledì 25 agosto 2021
Leggereperché. 99 «Da dove nasce questa esigenza di trovare un “principio” e un “senso”?».
A lato. "Natura morta", acrilico su tavola (2004) di Anna Fiore.
Tratto da “Non confondiamo la realtà col nostro modo d'interpretarla” di Umberto Galimberti, pubblicato sul settimanale “D” del quotidiano “la Repubblica” del 25 di agosto dell’anno 2012: Capita che le abitudini mentali ci facciano credere anche in ciò che non esiste. Non credo sia interessante sapere se io credo o non credo in «un essere che possa essere il principio e il senso di tutto ciò che esiste», ossia un Dio, perché, quando si ha a che fare con atti di fede, tali da non poter essere verificati, tutte le posizioni sono legittime. Ritengo più utile chiarire che cosa pensano coloro che credono, quando parlano di “principio” e di “senso”. Da dove nasce questa loro esigenza di trovare un “principio” e un “senso”? Infatti, se seguiamo il “metodo genealogico” indicato da Nietzsche, il significato delle parole non sta tanto in quello che abitualmente si attribuisce loro, quanto nell’individuare la loro genesi, ossia le condizioni e i bisogni che le hanno generate.
martedì 24 agosto 2021
Paginedaleggere. 40 Simone Weil. «Essere schiavi senza sapere di esserlo: questa è la condizione degli operai».
Come oggi, 24 di agosto dell’anno 1943, ci lasciava Simone Weil. Ne ha scritto per ricordarLa – in “Ritirarsi da sé per fare spazio all’altro” - Donatella Di Cesare sul settimanale “L’Espresso” del 20 di dicembre dell’anno 2020: (…). Quando, nel dicembre 1934, Simone Weil si fece assumere come fresatrice alla Renault, voleva dimostrare che il comunismo, come lei lo intendeva, non era solo l’ideale politico di una comunità futura, ma significava anzitutto condivisione immediata dell’esistenza degli sfruttati. Come sopravvive quotidianamente un’operaia? A rispondere è una professoressa di filosofia che accanto a lei, nella catena di montaggio, compie gli stessi gesti, prova sul suo corpo lo stesso affanno, sperimenta la stessa oppressione. Per poter poi denunciare, nel suo “Diario di fabbrica”, la monotonia degradante, l’atomizzazione subdola, la concorrenza che ostacola ogni fraternità. «Stando in officina, confusa agli occhi di tutti e ai miei propri occhi con la massima anonima, la sventura degli altri mi è penetrata nell’anima e nella carne». Essere schiavi senza sapere di esserlo: questa è la condizione degli operai. Ripiegati sulle macchine, finiscono per rassegnarsi docilmente rinunciando a pensare. È ciò che colpisce di più Weil. La sventura è il terribile mistero di ogni esistenza. Ma per gli operai la sventura si raddoppia, perché non sono in grado di articolarla, se non ricorrendo a frasi fatte e a quel gergo asettico che costituisce il grande problema del movimento sindacale. Le rivendicazioni non bastano. Non sono solo i rapporti di produzione a creare la schiavitù, che riaffiora anche dove subentra lo Stato al posto dell’imprenditore. L’errore è credere, come fa Marx, che il progresso possa lenire, o addirittura mutare, la sorte degli operai. Il prodotto del capitalismo è la mortificazione del lavoro. Guardando anche agli effetti della tecnica sulla vita, e a quella che si potrebbe chiamare un’operaizzazione di massa di ogni impiegato, Weil avverte che il lavoro va completamente ripensato. Ed è in fondo questo compito che lascia in eredità. Radicale, appassionata, sincera, intransigente, irriducibile, pronta a qualsiasi sacrificio e refrattaria a ogni compromesso – questo è il ritratto di Simone che emerge dai suoi scritti e dalle testimonianze di chi l’ha conosciuta. Qualcuno potrebbe definirla oggi un’estremista. Potremmo facilmente immaginarla in un centro sociale. Fuori dai partiti, che criticò aspramente, fu vicina alla rivista sindacale «Révolution prolétarienne». Era stata una trotskista tanto critica, da tener testa, in un leggendario scontro, allo stesso Trotsky, accusato di non riconoscere nello Stato sovietico un apparato repressivo. Non sorprende di trovarla nel 1936, durante la guerra civile in Spagna, nella colonna degli anarchici di Buenaventura Durruti. Proprio l’anarchismo sembra oggi uno dei motivi più interessanti della sua riflessione – nessuna romanticheria nostalgica, bensì un’indicazione preziosa in tempi di sovranismo. Weil correva incontro alla storia. Desiderava seguirne i drammi da vicino, proprio nei luoghi dove si stavano compiendo svolte epocale. Fu per ciò che nel 1932, incurante di poter essere, in quanto ebrea, vittima designata, si recò a Berlino. Hitler era ormai a un passo dal potere. Con quel suo stile da giornalista-filosofa, che legge il presente senza rinunciare alla profondità, riconobbe nella tragica sconfitta della sinistra tedesca, divisa e paralizzata, quella sconfitta da cui la sinistra solo a fatica avrebbe potuto riprendersi. L’hitlerismo non era barbarie.
lunedì 23 agosto 2021
Notiziedalbelpaese. 27 «Una Sicilia arraffona, che quando può tende a fottere il turista, di coscienza civile paleolitica».
sabato 21 agosto 2021
Paginedaleggere. 39 «La confusione delle nostre menti è rafforzata da ventennali menzogne».
giovedì 19 agosto 2021
Leggereperché. 98 «Discoteche».
“Discoteche” è stato scritto da Alessandro Robecchi su “il Fatto Quotidiano” del 19 di agosto dell’anno 2020. In piena “pandemia”, anche se vi era stato il solito – all’italiana – “liberi tutti” di qualche mese prima. E quel “liberi tutti”, a quel tempo, è stato letto ed interpretato nel modo più largo, larghissimo possibile. Anche in quella afosa estate del 2020 non poteva mancare all’appello del bel paese il dibattito sul “problema” basilare – si fa per dire – delle “discoteche”; aprirle o non aprirle, per farci cosa o per non farci qualcosa di altro, che non si determinava – non avendone la voglia, il coraggio o quant’altro attinente ai pubblici uffici - al tempo; poi tutto è filato liscio come ai bei tempi andati. Ha scritto Alessandro Ribecchi:
martedì 17 agosto 2021
Leggereperché. 97 «La decadenza etico-politica della nostra classe dirigente, statale ed economica».
lunedì 16 agosto 2021
Paginedaleggere. 38 «Entriamo disarmati e inconsapevoli nell'era sconosciuta dell'egolibertà».
Tratto da “L’era dell’egolibertà” di Ezio Mauro, pubblicato sul quotidiano “la Repubblica” del 19 di luglio 2021: Ogni volta che l'ideologia prende possesso di una parola, mutandola in bandiera, la deforma mentre la santifica. Sta capitando esattamente questo al concetto di libertà. È la formula base della democrazia liberale, il principio costitutivo della civiltà costituzionale su cui si appoggiano i diritti di ognuno, gli obblighi reciproci, la rete di riconoscimento e il sistema di garanzie che ci scambiamo costantemente in quella comunità politica chiamata società.
domenica 15 agosto 2021
Paginedaleggere. 37 Myrhiàm di Nazareth: «non è possibile innalzare gli umili senza abbattere i potenti dai loro troni».
Dal “Magnificat”, ovvero il “Cantico di Maria”:
“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
(…)”.
sabato 14 agosto 2021
Virusememorie. 76 «Ci sono enormi capitali, enormi interessi, che spingono perché l’umanità venga sempre meno».
martedì 10 agosto 2021
Cronachebarbare. 98 Flaiano: “Nel nostro paese la forma più comune di imprudenza è quella di ridere, ritenendole assurde, delle cose che poi avverranno”.
lunedì 9 agosto 2021
Notiziedealbelpaese. 26 «La verità è che De Donno se l’erano dimenticato anche i No-vax».
domenica 8 agosto 2021
Notiziedalbelpaese. 25 «Attualmente è il virus a costituire il soggetto dell’economia, della politica, dell’esistenza».
sabato 7 agosto 2021
Cronachebarbare. 97 Il “Betulla”. «Ora è “consigliere giuridico” dei Migliori».
mercoledì 4 agosto 2021
Notiziedalbelpaese. 24 «Continuiamo a non capire che noi su questo pianeta siamo il sasso, non l’acquario».
lunedì 2 agosto 2021
Notiziedalbelpaese. 23 «È il no vax che impone alla comunità la sua scelta, non viceversa».