"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".
lunedì 31 marzo 2025
domenica 30 marzo 2025
sabato 29 marzo 2025
venerdì 28 marzo 2025
giovedì 27 marzo 2025
mercoledì 26 marzo 2025
martedì 25 marzo 2025
lunedì 24 marzo 2025
Lavitadeglialtri. 77 Gustavo Zagrebelsky: «Il mondo si regge su tre cose: verità, giustizia e pace. A me sembra che verità significhi onestà nel guardare le cose per come sono. Non è mai facile, ogni cosa è soggetta a interpretazione, soprattutto in tempi di guerra: non a torto si dice che “la prima vittima della guerra è la verità”, vittima della propaganda».
sabato 22 marzo 2025
venerdì 21 marzo 2025
giovedì 20 marzo 2025
MadreTerra. 41 Frédéric Beigbeder: «Quando a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l'auto dei vostri sogni io l'avrò già fatta passare di moda. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C'è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione».
martedì 18 marzo 2025
lunedì 17 marzo 2025
sabato 15 marzo 2025
venerdì 14 marzo 2025
giovedì 13 marzo 2025
mercoledì 12 marzo 2025
lunedì 10 marzo 2025
domenica 9 marzo 2025
sabato 8 marzo 2025
giovedì 6 marzo 2025
lunedì 3 marzo 2025
sabato 1 marzo 2025
Lavitadeglialtri. 76 Gabriele Romagnoli: «L'unica volta in cui ho partecipato a un talk, il conduttore mi chiese: "Qual è il regalo più bello che tu abbia mai ricevuto?". Risposi: "La fiducia, da mio padre"».
Già da parecchio era cessato il cattivo tempo;
la stagione veniva avanti; e all'improvviso fiorirono i mandorli il primo di
marzo. Scendo il mattino in Piazza di Spagna. I contadini hanno spogliato dei
suoi rami bianchi la campagna, e i fiori di mandorlo caricano le ceste dei
venditori. La mia attrazione è così forte che ne compro un fascio intero. Ci
vogliono tre uomini a portarlo. Rientro insieme a tutta quella primavera. I
rami si impigliano nelle porte, dei petali nevicano sul tappeto. Ne metto
dappertutto, in tutti i vasi; ne faccio bianco il salotto, dove Marceline, in
quel momento, non c'era. Già mi rallegro della sua gioia... La sento venire.
Eccola. Apre la porta. Vacilla... scoppia in singhiozzi. «Che cos'hai, mia
povera Marceline?». Mi affretto accanto a lei; la copro di tenere carezze.
Allora, come per scusarsi delle sue lacrime: «L'odore di questi fiori mi fa
male» dice lei. Ed era un fine, fine, un discreto odore di miele... (Tratto
da “L'immoralista” – 1902 – di André
Gide).
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