Ci risiamo. Cosa ci attenderà da questo momento in
poi? Ballottaggi, referendum d’ottobre, tutti conditi con le bischerate di un
funambolico signore di Rignano d’Arno. Che trova un valido sostegno nell’ineffabile,
volpino – nel senso di furbo nonostante tutto - “capo” del Mef. Quel tale che
si appresta a illusionismi d’ogni sorta, tessendo l’ordito e la trama della prossima
“legge
di stabilità”. Poiché viene di già ventilata, dalle austere stanze di
quel Ministero, come di sicuro successo, per le esauste finanze pubbliche, la
prossima operazione di “rientro” – volgarmente detta “voluntary
disclosure” - dei capitali trafugati all’estero da “lor signori”. Ma cosa
c’è di veramente “volontario”, in un paese talmente disastrato, se non la
sicurezza di ricavarne il massimo del vantaggio da parte dei soliti ed ignoti “furbetti
del quartierino”? Il 9 di giugno dell’anno 2014 Massimo Giannini, sul
settimanale “A&F”, scriveva un pezzo - “Quello
scudo stellare sui capitali rimpatriati” - che è tutto da rileggere oggi. “Scriptamanent”,
per i corti di memoria, per l’appunto: Non c'è bisogno di essere iscritti al
fantomatico 'partito delle manette', per esigere dal sedicente 'governo del
cambiamento' di Renzi una svolta nella lotta alla corruzione. Da Milano a
Venezia, il ceto politico e le mosche del capitale danno prova congiunta di
bancarotta etica. Rubano tutti. Sindaci insospettabili e governatori
impresentabili. Magistrati delle acque e generali delle Fiamme Gialle. Grandi
aziende appaltatrici e rampanti finanzieri veneti (…). La verità, purtroppo
assai amara, è che al peggio non c'è più fine. E la politica - invece di
evocare inutilmente 'l'alto tradimento' dei mazzettari e di rinviare
disinvoltamente le misure di contrasto - continua a blandire i mascalzoni.
L'ultima conferma arriva dal nuovo testo del decreto legge sul rientro dei
capitali all'estero, sul quale il Tesoro sta chiudendo in questi giorni. La
nuova versione della cosiddetta 'voluntary disclosure' dovrebbe vedere la luce
entro il 20 giugno (dell’anno 2014, s’intende n.d.r.).
(…). Saranno esclusi dalla punibilità non solo le omissioni dichiarative, ma
anche i reati di frode fiscale, oltre a tutti i reati di falso, dalla scrittura
privata al falso pubblico, dalla distruzione di documenti al falso in bilancio.
Bene, no? Che c'è di più sano, se non incentivare gli imprenditori a
re-investire sulle propria aziende in tempi di carestia industriale e
occupazionale? Che c'è di più sensato, se non riportare in Italia i troppi
miliardi fuggiti oltre confine e imboscati nei paradisi offshore? Peccato che,
ancora una volta, siamo alla logica dei condoni e dei colpi di spugna. Fessi
tutti quelli che in questi anni duri hanno comunque cercato di rispettare la
legge, e di fare fino in fondo il proprio dovere: chi ha esportato illegalmente
capitali, nascondendoli al Fisco, ora li può riportare in chiaro, e non paga
dazio a nessuno, né all'Amministrazione Finanziaria né all'autorità
giudiziaria. E fessi anche noi, che abbiamo considerato uno scandalo lo Scudo
fiscale di Tremonti. Non avevamo ancora visto lo Scudo stellare di Padoan.
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