"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

giovedì 30 giugno 2022

Dell’essere. 48 «Il Leopardi di Gramsci: la verità contro le “magagne” del potere».

Tema “Conosciuto, ancor che tristo, ha suoi diletti il vero” di Giacomo Leopardi.

La natura offre all'uomo spettacoli meravigliosi, l'arte e il genio producono continuamente opere bellissime, che possono solleticargli i sensi, le persone amate lo attirano con i loro affetti; egli potrebbe godere della vita, amando il mondo quale esso appare, contentandosi di osservare gli effetti dei fenomeni, senza ricercarne le cause. E l'universo si presta straordinariamente a questa mascherata, perché esso è bellissimo per chi vuole vederlo tale. E la maggioranza degli uomini inconsciamente si lascia trasportare dai suoi sogni, cullare voluttuosamente dalla gioia di vivere, e non cerca di approfondire le sue osservazioni, di cercare se tutto ciò che il mondo produce sia buono e sia bello.

martedì 28 giugno 2022

Dell’essere. 47 Enzo Bianchi: «Dove sono presenti coscienza e intelligenza, dove regna il rispetto dell'altro l'amore ha le ali della libertà».

 

Ha scritto Enzo Bianchi – già priore della Comunità Monastica di Bose – ieri, 27 di giugno 2022, sul quotidiano “la Repubblica” in “Perché la castità è un’arte”: (…). L'etimologia ci suggerisce che castus è colui che rifiuta l'in-cestum, che è la negazione della distanza, la non accettazione dell'alterità, che non è solo differenza.

lunedì 27 giugno 2022

Notiziedalbelpaese. 61 «Il peripatetico Di Maio che afferma “a” e poi “b”. Dichiara “x” e oggi predilige “y”. È il nostro dna. Tanti sono i Di Maio».

A lato. "Wild flowers", acquerello (2022) di Anna Fiore.

Ha scritto R. P. – cittadino di Napoli – lettore del settimanale “L’Espresso” in una Sua corrispondenza pubblicata sull’ultimo numero del 19 di giugno 2022: (…), per nessuno è semplice trovare le giuste risposte alle tante domande che per una vita intera ci si pone: esiste un dopo? Ognuno di noi, probabilmente, lo chiarirà dopo, appunto! Sono solo un vecchio scugnizzo con pochi studi cresciuto nei vicoli di Napoli che sono stati la mia vera scuola di vita. Non ho alcuna preparazione teologica eppure, alla mia maniera, un po' l'ho risolto questo grande dubbio: il lastrico del Paradiso o dell'Inferno lo costruiamo noi qui ed ora. Quando ognuno di noi partirà per la destinazione finale, porterà lì il Paradiso o l'Inferno che si è costruito qui. Io mi porterò un Paradiso dove gentilezza, educazione, lealtà e tolleranza sono normalità quotidiana. Dove ogni anima che incontri ti aiuta - per quello che può - se hai bisogno. Dove tutto funziona bene perché tutti operano con coscienza, senza egoismi, né tradimenti né sopraffazione. Dove nessuno calpesta la dignità di alcuno e non si permette la villania di intaccare la divina armonia del Creato. Porterò con me un Paradiso dove è normale compiere il proprio dovere, dove c'è un'umanità fatta di uomini e donne, non di bestie travestite da esseri umani, dove si costruiscono ponti e non muri, dove nessuno respinge il migrante che fugge da una guerra, dove nessuno volta le spalle al profugo che annaspa tra le onde, dove non ci sono poveri cristi che sgobbano sedici ore al giorno per pochi miserabili euro di paga. Un Paradiso dove, incontrandoci, ci salutiamo tutti con la stessa innocente dolcezza con cui salutava Totò il buono, il giovane protagonista del film di Vittorio De Sica "Miracolo a Milano". In più "lì" mi porterò la Napoli di "Carosello Napoletano", capolavoro di Ettore Giannini, il film più bello dedicato alla mia città dove ogni scena e ogni episodio sono il più grande inno d'amore e tenerezza offerto alla mia terra. Lì mi porterò la città che ho sempre sognato: senza ferite, senza malavita, senza corruzione. Una città che ha ritrovato tutta la bontà di quel "cuore napoletano" che i poeti del tempo passato hanno cantato in tante melodie che hanno contribuito a fare di Napoli la capitale della grande bellezza! A quale “politica” potrà indirizzare i Suoi passi quel lettore? Quale “politica” potrà mai fare sue le aspettative esistenziali che affollano le legittime aspirazioni del cittadino di Napoli? Chiude Marino Niola l’intervista rilasciata ad Antonello Caporale – di seguito riportata quasi nella sua interezza - “che i tanti ora fermi nell’astensione attendono di correre di nuovo in cabina. Correre a inseguire un nuovo sogno”. “Di Maio uccide il M5S: la politica è il luogo eletto dell’ingratitudine”, intervista di Antonello Caporale all’antropologo Marino Niola pubblicata su “il Fatto Quotidiano” di oggi, 27 di giugno 2022: