"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

domenica 3 novembre 2019

Dell’essere. 14 Stefan Zweig: «Sul mondo devono scorrere milioni di ore amorfe prima che appaia un´ora veramente storica».


Ritorno alla mia “musa” Roberta de Monticelli che alle pagine 76 e 77 del Suo “La questione morale” scrive: “(…). Fare come se Dio ci fosse, anche da parte di chi non ci crede, per garantire un ordine alla società: non è precisamente la tesi degli atei devoti? È una tesi moralmente nichilista, perché chiede precisamente di affidarsi a un’autorità che dice di interpretare la volontà di Dio, anche nel caso che Dio non ci sia. Il nichilismo, attenzione, non sta affatto nell’ipotesi che Dio non ci sia – ci mancherebbe! Perché questa ipotesi, di per sé, non implica affatto che non ci siano valori e doveri. Il nichilismo morale, invece, sta precisamente nell’intero condizionale – (…) -. Se Dio non c’è tutto è permesso vuol dire che la ragione umana da sola è incapace di conoscenza morale. Quindi, in una brutale versione più corrente che ha il vantaggio della sincerità: Se non sei credente (anzi cattolico) sei moralmente incompetente – al massimo sei un moralista, ma virtualmente anche un assassino. Perciò io Chiesa, dato che tu non hai legge morale, chiederò allo Stato di istituire norme giuridiche che sopperiscano alla tua incompetenza morale. E vuol dire dunque, in secondo luogo: Se Dio non c’è, dio sono io. (…)”. 

sabato 2 novembre 2019

Memoriae. 15 «La normalità dell’uomo di consorteria».


La “memoria” di oggi risale al sabato 17 di settembre dell’anno 2011. L’Italia venuta fuori in questi anni può ben rispecchiarsi nelle parole di denuncia della “memoria”, anche – o soprattutto - nei suoi ultimi sviluppi. Scrivevo a quel tempo che “da che storia è storia, i demagoghi di qualsivoglia colore, i populisti più sfrontati, (…) hanno tentato e tentano di continuo d’instaurare un modello sociale caratterizzato dalla “ferinità” incontrollata tanto nelle idee quanto nei comportamenti degli umani”. Come non riconoscere in quelle “cose” scritte otto anni addietro l’aspetto più preoccupante che ha caratterizzato le vicissitudini del governo del “cambiamento”? Leggiamo la “memoria”:

venerdì 1 novembre 2019

Ifattinprima. 16 «Lo spettacolo dei fascisti che urlano “fascista” a qualcun altro è delizioso».


Proviamo a (s)ragionare al passo con i tempi. È solamente un provare. Cosa suscita in Voi la frase “porco negro”? Direte: si manifesta una opinione. Bene. E la frase “sporco ebreo”? È pur sempre una opinione, viva iddio. E giù, giù sino alla “sporca zingara”. (S)ragionando al passo con i tempi si evince che tutte quelle opinioni andrebbero tutelate come espressione del libero pensiero. Di quale pensiero poi? Si invocherebbe la tutela, sempre (s)ragionando al passo con i tempi, contro qualsivoglia azione si intentasse per frenare tutta quella paccottiglia indecente dell’umano libero pensiero, si invocherebbe cioè la tutela contro il presunto attacco antidemocratico al libero esercizio – democraticamente tutelato - delle libere opinioni.