"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

martedì 3 aprile 2018

Sfogliature. 93 “Leggere «Il Santo marrano»”.


La “sfogliatura” che si propone oggi risale al martedì 17 di agosto dell’anno 2010. Scrivevo in quel tempo andato: “Il Santo marrano”. È, nella storia della chiesa di Roma, anzi era, un ebreo convertitosi alla fede cristiana. Per folgorazione? Per illuminazione dall’alto?  Per convenienza, considerati i tempi, tempestosi, di fuoco? Per opportunità di salvezza della pelle propria? O di quant’altro? Non ho risposte. Angelo da Gerusalemme, che come tale è rintracciabile nella storiografia di quella chiesa, divenuto cristiano e pur cattolico ma sempre “marrano”, divenne un carmelitano e poi, addirittura sebbene “marrano”, patrono della città della Sicilia che è nomata Licata. Ma anche il protagonista dell’eccellente lavoro letterario del professor Giuseppe Sicari da Capo d’Orlando, “Il Santo marrano” edito da Pungitopo – ISBN 978-88-89244-62-3 pagg. 123 € 14,00 - e presentato di recente nella canicolare atmosfera che ha gravato e che grava tuttora sull’ameno paesotto dei monti Nebrodi, in faccia alle splendide Eolie, anche il protagonista di quell’eccellente lavoro ha nome Angelo. Angelo Maniscalco, “alguacil” di mestiere, che oggigiorno lo si definirebbe un investigatore, figura che buca magistralmente gli schermi della comunicazione di massa. Un antesignano quell’Angelo, datato assai. Poiché la storia, narrata magistralmente dal professor Sicari, ha il suo dipanarsi dal 24 di aprile dell’anno del signore 1492 al 28 di dicembre dello stesso anno. Angelo Maniscalco è un uomo che si è riscattato, e si è riscattato nell’unico modo che gli era possibile al tempo, convertendosi alla religione cristiana, anzi divenendo cattolico. Poiché l’Angelo del professor Sicari era un ebreo. Un “marrano” quindi.

lunedì 2 aprile 2018

Eventi. 24 “Leggere «La barca del sale»”.

Il “leggere”, ovvero la lettura come pratica prima ed insostituibile della mente, ha in se un che di magico. Poiché essa, anche nelle sue forme più elementari  ed ingenue, crea quella magia che nessuna arte umana riesce, con la medesima facilità, ad eguagliare.

domenica 1 aprile 2018

Quodlibet. 69 “Giustizialista o garantista?”.


Da “La vera domanda: giustizialista o garantista?” di Furio Colombo, pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 1° di aprile dell’anno 2015: Avendo vissuto per oltre vent’anni (stiamo entrando nel terzo decennio) questa astuta divisione con cui si copre qualunque politico che sia o sembri colpevole di un reato, e si gettano dubbi e sospetti su chiunque, pur avendo le prerogative costituzionali e professionali per farlo, apra un’inchiesta su un politico, proverò a ripetere alcuni punti, ovvi ma tuttora in grado di ispirare notevoli quantità di articoli, premettendo una avvertenza per i colleghi della stampa estera: i due termini “giustizialismo” e “garantismo” non sono traducibili nelle principali lingue straniere, se non con giri di parole che ne svelano subito un senso convenzionale.