"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

mercoledì 4 gennaio 2017

Scriptamanent. 58 “Lobby, politica e gli spazzacamini di Mary Poppins”.



Da “Come sconfiggere le corporazioni che frenano l`Italia” di Alessandro De Nicola, pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 4 di gennaio dell’anno 2012: È perché ogni città è divisa in arte o in tribù, debbe tenere conto di quelle università, raunarsi con loro qualche volta, dare di sé esempli di umanità e di munificenzia». Così insegnava Machiavelli al XXI capitolo del Principe: chi governa deve rapportarsi con le lobby, dando esempi di umanità e munificenza. Da allora le cose non sono cambiate troppo e la questione dell`influenza dei gruppi di interesse sulla politica è ormai centrale per tutte le società occidentali. (…). Ma come è possibile che le democrazie liberali siano diventate vittime di questo mal sottile, che corrode il buon funzionamento dell`economia e le stesse basi del suffragio universale, anteponendo all`interesse della stragrande maggioranza dei cittadini quello di un ristretto numero di persone? Teoricamente la situazione non è difficile da spiegare e meglio di tutti lo hanno fatto due grandi economisti americani, Gordon Tullock e James Buchanan, fondatori della scuola cosiddetta di Public Choice. Il punto di partenza di questo filone di studi è che pare irrealistico immaginarsi due mondi distinti, uno dell`economia motivato dalla ricerca (legittima) del profitto ed un altro della politica guidato da motivi altruistici. Politici e burocrati sono altrettanto determinati nelle loro azioni dalla logica della massimizzazione del profitto che assume per essi una triplice forma: denaro, potere, prestigio. Il trio è indissolubilmente legato, perché il denaro può servire per scopi privati (e in questo caso è spesso legato a fenomeni di semplice corruzione) o per ottenere la rielezione e quindi potere. Il potere e il denaro sono la via per il prestigio il quale serve per avere più influenza e così via. Il deputato ha in mente la sua prossima rielezione (e, in casi miserabili, il suo vitalizio), il resto viene dopo, soprattutto in un`era post-ideologica come la nostra. E chi è in grado di assicurare questa triade di benefici al politico-burocrate o, peggio, minare il potere e il prestigio che già possiede? L`opinione pubblica? No, le lobby. (…). Prendiamo la categoria degli spazzacamini: alla generalità dell`elettorato poco interessa se il numero degli appartenenti alla corporazione è chiuso e prevede alte tariffe minime. Certo, i possessori di camini si infastidiranno un po’, ma il loro voto non sarà determinato da una legge in proposito. Per i 20.000 spazzacamini della Londra di Mary Poppins e per le loro famiglie, invece, la questione è essenziale e sono ben disposti a dirottare i loro voti (che messi tutti insieme fanno un pacchetto che può far vincere un’elezione) e le risorse finanziarie dell` antica corporazione verso quei deputati e partiti sensibili alle loro istanze. (…). Ora, a meno che non si sia un parlamentare sponsorizzato dall`associazione degli idraulici (una lobby anch’essa) , che vede nel mercato della pulizia dei camini un terreno di caccia per i propri iscritti (sempre di tubi si tratta), perché qualcuno dovrebbe darsi la pena di mettersi nei guai?

martedì 3 gennaio 2017

Scriptamanent. 57 “I Maestri e l’arte del giudizio”.




“(…). Un maestro ti aiuta a conquistare uno stile, ovvero il contrassegno di quello che sei in quello che fai. Possedendo e mostrando il suo ti aiuta a conquistare il tuo. I grandi maestri (…) arano a fondo nel terreno dell’umano, sono primitivi e inattuali, non si gingillano con le cose senza peso, escono e fanno uscire dal quotidiano, non fermano quando li si incontra, né inducono a fare la loro strada, ma invogliano a cercare liberamente ognuno la sua e percorrerla. (…)”. Tratto da “ Essere insegnanti, divenire maestri” di Raniero Regni su “ School in Europe”.

Da “L’arte del giudizio” di Franco Marcoaldi, intervista al professor Carlo Ossola -  filologo e critico letterario, professore presso il Collège de France di Parigi - pubblicata sul quotidiano la Repubblica del 3 di gennaio dell’anno 2013:
(…). Professore, partirei da un’annotazione di carattere linguistico. Giudicare, in questo nostro caso, non significa emettere una sentenza. Il vocabolario del giudizio qui si apre piuttosto alla critica: il giudice si fa critico, esercita la facoltà di separare, scegliere, decidere.

lunedì 2 gennaio 2017

Paginatre 61 “Reliquie per l'anno nuovo”.




“A torto si lamentan li omini della fuga del tempo incolpando quello di troppa velocità, non s’accorgendo quello esser di bastevole transito; ma buona memoria, di che la natura ci ha dotati, ci fa che ogni cosa lungamente passata ci pare esser presente”. (Leonardo da Vinci ). Buon anno.

Da “Reliquie per l'anno nuovo” (2009) di Umberto Eco, riportato in “Pape Satàn Aleppe” – alle pagg. 284/286, “La nave di Teseo” editrice (2016), pagg. 469, € 20 -: Armando Torno, sul 'Corriere della sera' del 3 gennaio scorso, si intratteneva non solo sulle reliquie sacre ma anche su quelle laiche, dalla testa di Cartesio al cervello di Gorkij. Quello di conservar reliquie non è, come si crede comunemente, un vezzo cristiano, ma è stato tipico di ogni religione e cultura. Gioca nel culto delle reliquie una sorta di pulsione che definirei mito-materialistica, per cui si può ritrovare qualcosa del potere di un grande o di un santo toccando pezzi del suo corpo, dall'altro un normale gusto antiquario (per cui il collezionista è disposto a spendere capitali non solo per avere la prima copia edita di un libro famoso, ma anche quella appartenuta a una persona importante) e infine (come accade sempre più spesso nelle aste americane) i 'memorabilia' che possono essere sia i guanti (veri) di Jacqueline Kennedy sia quelli (falsi) indossati da Rita Hayworth in 'Gilda'. Infine c'è il fattore economico: il possesso di una reliquia famosa era nel Medioevo una preziosa risorsa turistica perché attraeva flussi di pellegrini, così come oggi una discoteca nell'entroterra riminese attrae turiste tedesche e russe. D'altra parte ho visto molti turisti a Nashville, Tennessee, venuti per ammirare la Cadillac di Elvis Presley. E dire che non era l'unica, perche ne cambiava una ogni sei mesi. Forse preso da quello spirito natalizio di cui dicevo nella scorsa Bustina, all'Epifania, invece di andare (come tutti) su Internet per intercettare filmini porno, essendo di spirito umorale e bizzarro ho deciso di navigarvi alla ricerca di reliquie famose. Per esempio, ora sappiamo che il capo di San Giovanni Battista è conservato nella Chiesa di San Silvestro in Capite a Roma, ma una tradizione precedente lo voleva nella cattedrale d'Amiens. Comunque il capo custodito a Roma sarebbe senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo.