Tratto da “Dalla politica alla Chiesa l’Italia è al collasso”, intervista di
Antonello Caporale a Bill Emmott – già direttore dell’Economist – pubblicata su
“il Fatto Quotidiano” del 9 di aprile dell’anno 2013: “Se state annegando in una crisi
che definite senza precedenti è perchè gli argini della società civile non
hanno retto. In Italia si è verificato un collasso di tutti gli organi vitali
della comunità: prima la politica certo. Ma poi la Chiesa, poi la famiglia,
infine l’informazione. Un birillo caduto sull’altro, un effetto domino
disastroso. Non c’è istituzione salva, integra, degna. Alla fine, del vostro
Paese resta il corpo scheletrito, ridotto alla fame. Lo scuoti ma non ricevi
segnali di vita. Lo osservi e lo trovi immobile, insensibile a qualunque
sollecitazione. Il voto a Beppe Grillo non è altro che un sussulto, un rantolo
di fine corsa, un moto di rabbia e impotenza insieme”.
(…). Bill, non abbiamo altro da fare che morire? Possibile che non scorga altro, la società italiana è complessa e possiede energie ancora vitali secondo me. “Tutto quel che è accaduto non è stato un caso, non un incidente della storia. La forza pirotecnica del berlusconismo, e le smargiassate, e la grandiosità dei suoi conflitti e anche del suo potere che si è espanso e ha attecchito profondamente nella cultura del Paese, è il risultato di una larga compromissione della borghesia, degli intellettuali. Se mi chiedi parole per raccontare questa crisi, la prima che mi viene in mente è la collusione, la connivenza. È come se larga parte del Paese fosse stato socio occulto di questa deriva. Ho detto che la condizione di salute mi sembra peggiore di quel che una veduta meno prossima della mia possa intuire. Non c’è solo crisi politica e non è questione di recessione economica.
(…). C’è un parallelismo
significativo tra la decadenza della politica, l’appannamento del suo senso
etico, e l’ondata di malcostume che ha piegato la Chiesa, infiltrando dentro
quella comunità l’odore dei soldi e della corruzione. Un pilastro della società
civile è così venuto a mancare e proprio nel momento in cui c’era più bisogno
che restasse in piedi. Ecco perchè la crisi da voi è più profonda, più seria e
più grave”.
Una società più debole e più
incattivita: “Rabbia, sa esprimere solo la rabbia. Il voto al Movimento 5
Stelle altro non è che una esplosione legittima ma piuttosto confusa di
ribellione”.
Ho visto il tuo film (“Girlfriend
in a Coma n.d.r.). Eri al Quirinale, mi pare, e la cinepresa ha fatto una panoramica
degli invitati a una cerimonia di Stato. “Quel popolo di potenti radunati al
Quirinale è la cornice dentro la quale l’anomalia si è sviluppata. Non ci sono
innocenti, questo mi pare assodato”.
Siamo tutti “unfit”? “Di sicuro
un gran numero lo è”.
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