"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

martedì 11 marzo 2014

Strettamentepersonale. 12 La “lista Tsipras”.



L’Europa ha smarrito gli ideali originali, tradendo la volontà degli stessi Padri costituenti. Prima che muoia del tutto, è necessaria una “scossa”. Per questo aderisco all’appello per la costruzione di una lista autonoma e della società civile che sostenga Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione di Bruxelles. Dietro tale candidatura non si cela il rifiuto dell’Europa o il dilagante e pericoloso euroscetticismo invocato da forze nazionaliste e xenofobe, ma il ritorno ai veri valori dell’Europa, quella dei cittadini, dei diritti, dell’ambiente. Un’idea di comunità di popoli legati a una cultura e solidarietà, con un ruolo centrale nella politica mondiale. In contrapposizione all’Europa attuale: della finanza, della Troika, che impoverisce e strangola i Paesi in nome dell’austerity e del rigore. Siamo alla smentita più clamorosa dei principi marxisti secondo i quali da un sistema economico si genererebbe sempre una sovrastruttura politica. Viviamo invece in un’Europa in cui il sistema finanziario è fuori da qualunque controllo politico, si autogoverna. Senza alcun freno o limite. Così, la cittadinanza europea si sta sgretolando diktat dopo diktat e, di questo passo, l’illusione e il risentimento nei confronti delle istituzioni europee è destinato ad aumentare. Inoltre, da costituzionalista , aggiungo la seguente considerazione: l’Italia ha aderito all’Unione europea in base all’articolo 11 della nostra Carta, il quale – nella seconda parte – consente la cessione di “pezzi” della propria sovranità in favore di istituzioni sovranazionali che si pongono lo scopo di creare un’integrazione sempre più stretta tra i popoli. Ma la cessione di sovranità è subordinata a due principi: la pace e la giustizia. In questa nostra Europa, così costruita, pare palese che tali valori stiano venendo meno. Quando parlo di “guerra” mi riferisco ovviamente non a operazioni militari (per fortuna scongiurate nel continente) bensì allo strapotere della finanza che per propri interessi ed equilibri sta assoggettando intere nazioni. Nelle istituzioni europee va reintrodotta linfa culturale, l’amore per un’altra idea di Europa e quell’energia politica del progetto originario d’unità nato a Ventotene dopo la Seconda guerra mondiale. Dobbiamo ritornare a poter dire con orgoglio di essere “cittadini europei”. Per questo sostengo la lista Tsipras. Prima che sia troppo tardi. È questo l’appello a firma di Gustavo Zagrebelsky - “Tsipras per l’Europa dei popoli contro lo strapotere della finanza” – apparso su “il Fatto Quotidiano” del 30 di gennaio 2014. Come non aderire ad esso che sembra aprire spiragli nuovi nel maleodorante mondo della “antipolitica” che è al potere? Ed invece i primi passi che la “lista” ha compiuto sono dei più incerti. Poiché non è possibile far camminare un “sogno” grande sulle esili, incerte gambe di quegli stessi uomini che hanno concorso, da tutte le sponde, a scacciare la politica “buona” a favore della “antipolitica” che è al potere. È una lotta impari, titanica, scacciare i manutengoli – che viene dal latino “manutenere” che sta per “condurre tenendo per mano”, ovvero “proteggendo o aiutando attività illecite” - della “antipolitica” affinché torni la politica ad essere limpida, trasparente ed al servizio esclusivo del cosiddetto “bene comune”. Aver aderito o solamente aver pensato di appoggiare la “lista” poiché liberata dalla infestante presenza dei politicanti per mestiere si scontra, nello scorrere dei giorni, con una realtà durissima a morire: quei manutengoli non vogliono per nulla abbandonare le posizioni conquistate. È dalla rete che ci viene data contezza dello scontro durissimo in atto. Non ultimo il caso di Antonia Battaglia – attivista ecologista in quel di Taranto - che, sul sito www.inchiostroverde.it ha denunciato la presenza di impresentabili nella “lista” per la qual cosa ha chiesto l’annullamento della Sua candidatura. Scrivendo: “Ho ricevuto stamane una bellissima lettera da parte del Comitato per la Lista “L’Altra Europa con Tsipras”, nella quale mi si invita a non ritirare la mia candidatura e a non darla vinta a chi mi vorrebbe fuori da questa lista. La lettera, firmata da Argiris Panagopoulos in nome di Alexis Tsipras, Barbara Spinelli, Marco Revelli e Guido Viale, é stata una grande testimonianza di fiducia nei miei confronti. Ma è con grande rammarico che, mio malgrado, constato ancora che tra i candidati della circoscrizione Sud rimangono i nomi di due candidati appartenenti a SEL.(…). I miei principî morali ed etici e la netta consapevolezza di non voler portare avanti una campagna per Taranto e per il Sud tutto in Europa, accanto ad esponenti di un partito che ancora ieri ha continuato a disconoscere le proprie gravi responsabilità sulla questione ILVA, mi inducono a riaffermare con forza la mia scelta. Pertanto ho pregato il Comitato di voler provvedere a levare il mio nome dalla lista dei candidati della circoscrizione Sud. Auguro ad Alexis Tsipras tutto il successo che merita in Europa”. Trovo opprimente tutto ciò. Il “sogno” di poter sostenere una lista che fosse espressione della cosiddetta società civile viene così a dissolversi? È che il “sogno” di quei grandi che l’hanno pensata non può camminare sulle gambe dei nani della “antipolitica”. Il momento è duro. Nel mio piccolo posso testimoniare d’essermi trovato a constatare di persona quanto le resistenze opposte dalla “antipolitica” si stiano organizzando e posizionando sul terreno nuovo affinché il “sogno” abbia a svanire ai primi albori. Mi è capitato di cercare sul sito ufficiale della “lista” il referente della stessa per la mia zona di residenza. Avutone il nominativo mi sono premurato a segnalare la mia simpatia per la “lista” e la mia disponibilità a spendermi per una sua più capillare diffusione. Come riscontro alla mia disponibilità mi si invitava invece a contattare le sedi di specifici partiti. È stato come se mi fosse crollato un muro addosso. Non ho potuto fare a meno che rispondere in questi termini: Egregio ***, la ringrazio per il sollecito e cortese Suo riscontro. Sono un iscritto al Partito democratico e vengo da una Storia politica lontana. Simpatizzando per la lista Tsipras ho tanto sperato che essa avesse un po' meno di partitico e molto più di politico. Questo per dirle che la mia risoluzione ad appoggiare la lista Tsipras non è legata alla emozionalità del momento ma ad una scelta che vuole superare la pessima partitocrazia che ha avvelenato ed avvelena la nostra vita sociale tutta. Se avessi voluto riconoscermi in una qualsivoglia forma partitica per la tornata elettorale delle europee sappia della mia militanza nel Partito Democratico. Il fatto è ben altro. (…). Ostinatamente, forse ciecamente, continuo ad aderire all’appello di Gustavo Zagrebelsky e degli altri proponenti affinché si costruisca veramente “una lista autonoma e della società civile che sostenga Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione di Bruxelles”. È un’altra “ultima spiaggia”.

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