(…). …ci soccorre adesso un
saggetto del professor Andrea Castiello D'Antonio, psicologo clinico e
psicoterapeuta, che con raro tempismo compare su "Psicologia
contemporanea". (…). Così scriveva il 14 di novembre dell’anno
2011 Alberto Statera sul settimanale Affari&Finanza nel pezzo magistrale
che ha per titolo “Berlusconi, una
leadership da narcisismo patologico". Quell’”adesso” dell’illustre
opinionista è quindi incontrovertibilmente riferibile ad una stagione che
sembrava passata, morta e sepolta dopo i fallimenti conclamati,
nell’amministrazione della cosa pubblica, del signor B. Ed invece rieccoci a
parlare ancora del signor B. ed a temerne un ritorno nella cabina di pilotaggio
con tutti gli inconvenienti che ne conseguiranno. Continua nel Suo scritto
Alberto Statera: …il professore descrive con dovizia che cosa è e come si manifesta la
"leadership malata", nutrita di "narcisismo patologico". Il
leader narcisista distruttivo, affascinato dal potere, "copre la sua
incapacità realizzativa con proclami e con intenti generici, astratti,
apparentemente perfetti, ma in realtà inapplicabili e gestiti senza tradurli in
pratica". Crea così una "leadership manipolatoria, sfruttante, strumentalizzante
e confusiva" che ne fa un "thanatoforo", cioè colui che fa
un'arte dell'inversione dei valori, della confusione dei registri, dello
spostamento delle questioni. (…). Più dei ristoranti presi d'assalto, degli
aerei strapieni e dei week end in overbooking, che sono soltanto alcuni degli
ultimi segnali di distorsione cognitiva nella percezione della realtà, valgono
i filmati dell'ultimo vertice dell'Unione europea. Nel più pateticamente
macchiettistico c'è un capannello tra Obama, Merkel e Sarkozy. Lui si avvicina
con sorriso stampato a favore di telecamera, facendo finta di far parte della
conversazione, che evidentemente lo esclude. Un po' come quel tizio che
proditoriamente compare alle spalle dei telecronisti che vanno in diretta sui
telegiornali della sera. Un gagman più che lo statista senza pari che dice di
ritenersi: "Il presidente italiano in tutti i consessi internazionali è il
più esperto, è colui che ha un passato pieno di successi nell'imprenditoria
privata che lo fa tycoon e lo distingue quindi grandemente mettendolo su un
gradino più alto rispetto a tutti gli altri leader". Il latente complesso
d'inferiorità sublimato in deliri megalomani. Lo psicoterapeuta avverte che il
leader malato si circonda di scudieri, che diventano traditori quando si tratta
di spostare le colpe all'esterno di sé. È l'ora degli scudieri-traditori.
Bene, bene. Scriveva all’inizio della campagna elettorale del remoto anno 2001 Clotilde
Buraggi Masina – ordinaria, con funzioni di training, nella Società di
Psicoterapia Psicoanalitica – in un Suo breve saggio che ha per titolo “L’impostore e il suo pubblico: un rapporto
perverso”: (…). Chi sono le persone che vengono ingannate dall’impostore? Sono
persone semplici e ingenue che si lasciano abbindolare o sono invece persone
che fanno il suo stesso gioco, che gli assomigliano caratterialmente, che come
lui aspirano a cambiare la loro posizione senza tenere conto dell’onestà del
metodo e dei limiti imposti dalla realtà ?(…). È questo un punto
importante, poiché se esiste un impostore in preda al proprio raptus narcisista
ci saranno pure degli individui che all’impostore danno credito, e non solo.
Continua Clotilde Buraggi Masina nel Suo saggetto: Secondo
Leopardi, la responsabilità è tutta dell’impostore e non del suo pubblico: ‘Gli
uomini impostori - ha scritto - hanno insegnato agli uomini bonari delle
menzogne per ispogliarli di roba e di libertà’ (1-1370). Il Grande Dizionario
Utet della lingua italiana nel definire la parola “impostore” aggiunge al
concetto della buona fede del pubblico anche quello della credulità. Impostore
è “chi approfitta, per lo più abitualmente, della buona fede o della credulità
altrui, raccontando menzogne, falsificando la verità, facendosi passare per
altra persona o millantando qualità o conoscenze che in realtà non possiede”.
Sì, giusto. Ma quelli raggirati dall’impostore cosa sono, cosa rappresentano? E
qui la conoscenza profonda dell’argomento da parte della studiosa spende una
parola che potrei definire illuminante, definitiva. Si chiede innanzi tutto: Che
cosa significa “credulità”? Il credulone è in buona fede o in mala fede? E
la scienza e la conoscenza che la soccorrono Le consentono di affermare: Secondo
la Greenacre (1958), i creduloni non sarebbero dei sempliciotti che l’impostore
inganna con le sue menzogne ma sarebbero addirittura dei “cospiratori”, dei
complici dell’impostore, di cui l’impostore ha bisogno proprio come il
prestigiatore ha bisogno di una “spalla” per rendere più credibili i suoi
trucchi. Anche gli individui che sono avidi di fare da audience all’impostore
(Finkelstein 1974), soffrirebbero come lui per problemi di bassa autostima. A
ragione delle proprie ferite narcisistiche (Olden 1941), avrebbero bisogno di
sentirsi in contatto con un oggetto potente da idealizzare, sperando di
ricevere magicamente salvezza e valore attraverso il contatto con una persona
sentita onnipotente. Poiché, sempre secondo Clotilde Buraggi Masina,
“un’altra delle caratteristiche dell’impostore, legata alla sua difettosa
gestione della aggressività è la sua incapacità di tollerare i conflitti.
(…).
L’impostore ha una prodigiosa capacità di sedurre (Finkelstein 1974), di
affascinare, di stregare, di illudere, di rassicurare; di scoprire quello che
il suo pubblico è pronto a credere ed è avido di sentirsi dire. (…). Poiché,
scavando nella psiche e nella storia del narcisista divenuto al contempo un impostore,
“ogni
bambino e bambina nel suo processo di sviluppo cerca di rendere simile la
propria personalità a quella del padre (o della madre) imitandolo/a e poi
identificandosi; ma questo non è il caso dell’impostore. Egli, infatti, assume
una personalità diversa dalla propria non per identificarsi con la persona che
finge di essere ma per appropriarsi della potenza di un altro perché egli non
ne ha nessuna. L’impostore è in cerca di un Io. (Greenacre 1958). (…). L’impostore
cerca con tutte le forze di convincere se stesso e gli altri che sia vera la
personalità che egli esibisce e che indossa come un costume mascherato per
nascondere la propria debolezza. (…). Secondo Helen Deutsch (1955), la
personalità dell’impostore ha una basso livello di organizzazione dell’Io ed è
costituita da identificazioni multiple non sintetizzate.(…)”. E così il
cerchio si chiude e si ritorna, concordando in pieno, alle brillanti intuizioni
del professor Andrea Castiello D'Antonio riportate in apertura da Alberto
Statera. Scrive l’illustre studiosa: “Secondo la Greenacre (1958), l’impostore
avrebbe un narcisismo patologico, un senso disturbato della realtà e della
propria identità, la sindrome del piccolo pene, e una ammirazione esagerata per
la madre. (…). Per Gaddini (1974) l’impostore ‘ha massivamente sviluppato le
possibilità dell’imitazione, non avendo alcuna capacità di identificazione e
alcun senso di sé’. (…). La Argentieri
(2000), che ha affrontato il problema della malafede, molto affine
all’impostura, ritiene che in tale patologia vi sia un difetto nella
organizzazione mentale di base descritta da Gaddini (1981), con una angoscia di
integrazione che si oppone difensivamente all’integrazione del Sé e che congela
grosse quote di aggressività.(…)”. La conclusione che se ne ricava è
tutta interna al ragionamento che, con grandissima padronanza scientifica, Clotilde
Buraggi Masina ha sviluppato in quell’indimenticabile Suo scritto:“…quello
dell’impostura è un problema non semplice: appartiene alla classe delle
perversioni e la personalità del perverso è sempre molto complessa da capire
anche per gli addetti ai lavori. (…). L’impostore è una persona che si
autodefinisce, proprio come il bambino che si dice da solo ‘Sono bello, sono
buono’, indipendentemente dalle opinioni degli altri. (…). L’impostore
dedica molto tempo a costruire la propria immagine. Come ogni attore, egli
recita sempre una parte e cambia il suo aspetto con acconciature e
abbigliamento adeguati a far credere di essere quello che gli piacerebbe essere
e che vuole che gli altri credano che lui sia. (…)”. Ma attenzione: non
sono da perdere di vista tutti coloro che dall’impostore sono come rapiti. E
sono milioni e milioni! Ché forse gli ultimi sondaggi non debbano mettere in
grande allarme?
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