“Did you mean Sling/Forse cercavi Sling" (2012) di Luca Viapiana. Oil, Acrylic on Thermal
Paper applied on Canvas. Cm 120x80.
“Quelliche…” provano a scalare le
impervie cime dell’umano pensiero, cime inesplorate e negate alla generalità
degli uomini; “quelliche…” come soggiogati dal mito di Sisifo – che condannato
a trasportare un enorme masso sulla cima del monte vedeva lo stesso masso rotolare
alla base del monte e per l'eternità avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua
scalata senza mai riuscirci - provano e riprovano le impervie scalate e vedono miseramente
ruinare il loro debole pensare; “quelliche…” discettano su “destra/sinistra”,
ovvero di “destracontrosinistra”, o ancor di più della “sinistradidestra”
e/o della “sinistradisinistra”. Un delirio! Non un inerpicarsi su per le ardue,
alte cime dell’umano pensiero, ma un inabissarsi nello sprofondo ove seppellire
ciò che resta di una Storia che è stata grande ed alla quale gli gnomi dell’oggi
mal si rapportano. "Quelliche..." a dismisura provano, con chiassosa dialettica, a sproloquiare
su tutte le “sinistre” esistenti, e se non esistenti, immaginabili, una,
due, tre… Un’infinità di “sinistre”, frutto di un pensiero
paranoico come forma precipua di una “psicosi
caratterizzata dallo svilupparsi graduale di forme di delirio cronico, ma
lucido e coerente, non allucinatorio” (da Sabatini/Coletti). Un delirio,
per l’appunto! Ha toccato i vertici di quel delirio Marc Lazar allorquando nel
suo “Le
tre sinistre” – sul quotidiano la Repubblica del 25 di marzo 2015 – ha scritto: