"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

domenica 17 novembre 2013

Cronachebarbare. 27 “Il paese di chi la spara più grossa”.



Rimaniamo sull’indecente tema “la politica vola basso”. Un tema che non ha mai attirato e trovato l’attenzione dei più. Donde, nessuna presa di posizione tale da invertire l’invereconda prassi. Decaduto, in apparenza, il tema della “decadenza” del signor B. ne è subentrato prontamente un altro con protagonisti diversi ma con la stessa spocchia di chi sa di detenere il potere. Il tema corrente di questi giorni è legato all’ambascia “dimissioni sì”/“dimissioni no” di un molto caritatevole ministro della giustizia. Nessuno che le possa rimproverare il suo vezzo caritatevole. Le si rimprovera l’inopportunità di certe sue iniziative che hanno travalicato e mortificato il ruolo pubblico ed istituzionale per ricondurre il tutto ad una questione non umanitaria ma familistica. In questo disarmante ed allarmante scenario ogni qualsivoglia atto della politica nel bel paese diviene un “volare basso” che non arreca benessere e serenità alla comunità tutta, bensì ad una parte ben individuata di essa. E questo “volare basso” investe tutti gli aspetti della vita politica ed istituzionale. Lo ha ben specificato Antonio Padellaro su “il Fatto Quotidiano” di oggi con un editoriale che ha per titolo “Il paese di chi la spara più grossa”: (…). …la politica italiana è ormai un incessante atto di fede. Prendiamo il ministro Cancellieri che spiega le continue telefonate ad Antonino Ligresti nei giorni in cui altri tre Ligresti finivano in galera “per consigli su problemi di salute miei e dei miei familiari”. Come dubitare, del resto, delle parole di un Guardasigilli? E che dire dell’ultima strepitosa profezia di Enrico Letta-Palle d’acciaio: “La ripresa dell’Italia è a portata di mano, anche se ancora i segnali non sono visibili”. Più che un premier sembra uno studioso di scienze occulte. Gli italiani, naturalmente, neanche più ascoltano questa fantasmagorica alluvione di giuramenti ingannevoli, promesse immaginarie e previsioni avventate. E per i superstiti spettatori dei talk show televisivi, spesso l’unico divertimento consiste nel vedere chi la spara più grossa. Quando politici e politicanti scopriranno che tutto questo parlarsi addosso tra le macerie non serve a niente sarà sempre tardi. (…). Un dubbio persiste: che veramente gli italiani non ascoltino più “questa fantasmagorica alluvione di giuramenti ingannevoli, promesse immaginarie e previsioni avventate”? Veniamo da un ventennio di proclami e di false promesse ed a leggere le vicende degli ultimi anni della politica del bel paese non si può certo dire che i millantatori siano stati puniti per aver venduto fumo. E del resto, anche chi avrebbe dovuto combattere senza tregua illusionisti e millantatori di professione alla fine si è accordato con essi per una conduzione condivisa della cosa pubblica. Giustificandosi dietro lo schermo della necessità. Della eccezionalità. Per la qual cosa chi avrebbe dovuto contrastare i venditori di fumo si sono invece impegnati ad acquisirne le più segrete strategie. Ed è da dire – visti i risultati - che i discepoli non fanno sfigurare i maestri. Un significativo ed esaustivo campionario nello sport divenuto nazionale a “chi la spara più grossa” lo ha proposto Marco Palombi, sempre su “il Fatto Quotidiano”, del giorno 16 di novembre col titolo “Conti a posto”: le balle d’acciaio”. Balle raccontate ad ogni pie’ sospinto dal premier in carica. Di seguito si propone, nella sua interezza, l’interessante campionario.

Il debutto. “Dal tour europeo sono tornato con qualche elemento fiducia in più: ho detto che l’Italia non vuole sbracare, vuole mantenere gli impegni, ma non possiamo più accettare che l’Europa sia solo tagli, tasse e austerità”. (5 maggio)
L’ottimismo. “Sono fiducioso che l’Ue coglierà gli sforzi che l’Italia sta facendo per rimanere virtuosa”. (17 maggio)
Serietà. “L’Italia è un Paese serio e un Paese serio prende degli impegni e li mantiene, a cominciare da quelli sulle politiche per la crescita. Ma senza fare nuovi debiti e senza scaricare sui nostri figli le scelte sbagliate”. (18 giugno)
Ciclismo. “Nei prossimi 18 mesi avremo tre fasi: la prima, quella attuale, è la più difficile ed è il gran premio della montagna. La seconda, a fine anno, sarà il falso piano e, infine, nel 2014 avremo la discesa”. (25 giugno)
Pie illusioni/1. “Parte una nuova fase: i sacrifici fatti al momento giusto, perché avevamo fatto troppi debiti in passato, e le scelte dei governi precedenti confermate da noi hanno consentito di uscire dalla procedura di deficit eccessivo e di avere un premio importante: maggiore flessibilità sul bilancio 2014 che ci consentirà di fare investimenti produttivi”. (3 luglio)
Pie illusioni/2. “L’Europa premia chi si impegna: è un bel messaggio per i cittadini europei e per l’Italia che si è impegnata e oggi ha il suo premio”. (3 luglio)
Visioni. “I sacrifici sono uno strumento per ottenere un fine e oggi c’è la percezione che i primi segnali positivi si vedono”. (2 agosto)
Futuro. “I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno a imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli. Dobbiamo avere maggiore fiducia in noi stessi”. (17 agosto)
Ordine. “Siamo orgogliosi che l’Italia sia un Paese con i conti in ordine”. (21 agosto)
Bacchettate.“Negli altri G20 ci avevano dato i compiti a casa, perché eravamo stati malandrini: oggi invece possiamo ragionare sulle cose positive da fare per il futuro e non ci prendiamo le bacchettate sulle dita come in passato”. (6 settembre)
Autonomia. “La legge di Stabilità la scriveremo noi, non Bruxelles, perché siamo usciti dalla procedura di deficit eccessivo”. (14 settembre)
Previsioni. “Oggi il mondo e l’Europa non ci trattano più da osservati speciali. Oggi è finita l’epoca del rigore fine a se stesso e della sola austerità”. (14 settembre)
Premonizioni. “Se l’Europa è solo tasse, austerità, recessione e nessuna luce in fondo al tunnel la legge di Stabilità non servirà a nulla: quando si chiede di fare sacrifici, poi bisogna anche indicare dov’è la terra promessa”. (24 settembre)
Trionfo/1. “Per la prima volta da anni facciamo una legge di Stabilità in cui i conti quadrano senza aumentare tasse e senza fare tagli al sociale e alla sanità”. (15 ottobre)
Trionfo/2. “Siamo fuori dall’emergenza, ora vanno applicate le riforme: questo budget sarà il primo in cui il debito scenderà, così come il deficit, la spesa pubblica, le tasse”. (17 ottobre)
Atto di fede. “La ripresa dell’Italia è a portata di mano, anche se ancora i segnali non sono visibili”. (13 novembre)

Commentava Antonio Padellaro su “il Fatto Quotidiano” del 6 di novembre – “Sistema Anna Maria” – sempre sul caso soltanto sopito del “ministro umanitario”: Che spettacolo! (…). …l’unica verità politica di questa messinscena viene attribuita al costernato premier nipote che, inorridito dalla prospettiva di un rimpasto, avrebbe pigolato: “Se salta lei, salta tutto”. Proprio vero, poiché la tanto umana Anna Maria nelle telefonate con casa Ligresti rappresenta in realtà un solido e collaudato sistema di relazioni, al vertice del quale c’è il Quirinale con sponde a destra e a sinistra, nell’alta burocrazia ministeriale e nella finanza che conta. E un sistema non si dimette certo. (…). Così vanno le cose. E non c’è da ben sperare.

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