lunedì 29 ottobre 2018

Riletture. 33 L´immagine dell´Italia nella tempesta dello spread.


I tratti storico-antropologici di un popolo e delle classi dirigenti che esso esprime hanno da sempre condizionato – non sempre al meglio - il divenire di quegli accadimenti e di quei fatti che si suole dire definiscano la “Storia”. Considerazioni del 29 di ottobre dell’anno 2011 contenute ed espresse in “L´immagine dell´Italia nella tempesta della crisi” di Alain Touraine, pubblicato sul quotidiano la Repubblica: (…). Conosciamo, grazie allo scozzese Adam Smith, fondatore della scienza economica nel XVIII secolo, l´importanza decisiva della fiducia nell´economia di mercato. Se oggi l´Italia è costretta a pagare per il suo debito un tasso d´interesse molto più elevato della Germania (spread), è soprattutto perché sia i mercati, sia le istituzioni finanziarie non hanno fiducia in Silvio Berlusconi (al tempo liquidato dai cosiddetti “poteri forti” dell’Europa e non già dalle schede nelle urne. Ed oggi in chi hanno fiducia quelle organizzazioni? N.d.r.): sanno che si mantiene al potere ricorrendo a mezzi anomali per ottenere i voti che gli mancano nelle consultazioni importanti; che è in aperto conflitto con la magistratura, la quale dispone di un´indipendenza maggiore di quella dei Paesi vicini, e in particolare della Francia; e che impedisce al presidente Napolitano di prendere decisioni da lui giustamente ritenute necessarie per l´Italia. Lungi da me l´idea di attribuire a un uomo, per quanto altolocato, le disgrazie di un Paese. Ma il ruolo di Silvio Berlusconi è tanto importante e spettacolare che si è costretti a vedere la sua presenza alla testa dell´Italia come un ostacolo alla ripresa di un Paese la cui immagine è oggi peggiore della sua situazione obiettiva. (…). Gli europei devono avere coscienza dell´importanza economica e politica dell´Italia: e sono ben disposti a riconoscerla, ma alla principale condizione che la sua voce non sia più quella dell´attuale presidente del Consiglio dei ministri. L´Eurozona e tutta l´Unione europea stanno affrontando pericoli che potrebbero essere mortali. Ciascun Paese, ciascun dirigente o portavoce deve essere cosciente della loro gravità, e delle conseguenze catastrofiche che comporterebbe un tracollo dell´euro. Questa situazione conferisce una particolare responsabilità a chi parla e decide in nome del proprio Paese. (…). Se è vero che tutti i Paesi devono affrontare con coraggio le loro responsabilità, oggi è l´Italia – in quanto una delle economie più forti – a poter esercitare la maggiore influenza, positiva o negativa, per il semplice fatto del carattere eccezionale della personalità di Silvio Berlusconi. Tutti gli europei, ma soprattutto quelli che più amano e ammirano l´Italia e vogliono assolutamente darle fiducia, chiedono ai loro fratelli e sorelle italiani di migliorare l´immagine del loro Paese in Europa e nel mondo, ponendo in altre mani le decisioni più vitali, non solo per l´Italia ma per tutta l´Europa.

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