mercoledì 30 novembre 2016

Primapagina. 16 “Referendum ed i mandanti della riforma''.



Da “I veri mandanti della riforma'' di Antonio Ingroia, su “il Fatto Quotidiano” del 6 di ottobre 2016: (…). C’è (…) un (…) aspetto che va spiegato agli elettori, ed è quello dei mandanti di questo delitto. Perché Renzi è solo l’esecutore materiale, assoldato per abbattere la Costituzione democratica nata dalla Resistenza, figlia della lotta di Liberazione, ma i mandanti sono altri. Vanno ricercati in quei gruppi di potere e in quelle lobby più o meno occulte, tanto quelle legali quanto quelle illecite, che sempre hanno condizionato e tuttora condizionano la storia del nostro Paese affinché non diventi una vera democrazia, quelle lobby che ben conosco perché le ho indagate nei miei anni di pm a Palermo. La posta in gioco è la realizzazione definitiva di un piano che viene da lontano, dagli anni bui in cui Licio Gelli muoveva attraverso la P2 i fili del Paese, che manovrava per realizzare il progetto eversivo trasfuso nel Piano di rinascita democratica. Perché la riforma Renzi-Boschi è figlia di quel Piano, e di quei progetti ad esso ispirati che si sono affacciati alla ribalta in quarant’anni di assedio alla Costituzione. L’obiettivo è sempre lo stesso, cui hanno lavorato non solo Gelli ma anche Craxi, Cossiga, Berlusconi e da ultimo Napolitano. L’obiettivo è quello della definitiva decostituzionalizzazione e deparlamentarizzazione: sbarazzarsi della Costituzione per cancellare la nostra democrazia parlamentare (purtroppo spesso preda delle oligarchie, (…), solo perché la Costituzione non è stata mai veramente attuata), e scongiurare il pericolo che possa mai attuarsi la democrazia orizzontale e partecipativa voluta dai Padri costituenti. Per sostituirla con una Repubblica verticale, dove comandano in pochi e i cittadini vengono ridotti a sudditi da governare. In nome della parola d’ordine “stabilità”, si vuole ancora una volta consegnare il bastone del comando a un solo uomo al potere, più facilmente manovrabile. Riecco dunque il sogno di Gelli e di quei centri di potere – mafia, massoneria, grande finanza internazionale – sempre insofferenti verso le Costituzioni democratiche antifasciste adottate dopo la Seconda guerra mondiale: la definitiva legittimazione costituzionale della Repubblica verticale, autoritaria, intollerante, sfrenatamente capitalista e neoliberista, diseguale, cinica e guerrafondaia, a scapito della Democrazia orizzontale. Renzi sta realizzando questo sogno, sta attuando il progetto autoritario di ribaltamento dei poteri repubblicani. È un furto di democrazia che va sventato attraverso il più democratico degli strumenti, votando No. È tempo non solo di resistenza costituzionale, ma anche di riscossa costituzionale: uscire dal fortino assediato per restituire orizzontalità alla nostra democrazia, per fermare quel processo verticistico in cui le assemblee rappresentative contano sempre di meno e le oligarchie tecnocratiche sempre di più. (…).

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