"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

sabato 4 maggio 2019

Riletture. 86 «Il salto con gli sci, Kant per sonnifero e la zuppa in scatola».


Tratto da «Giovanni Sartori: il salto con gli sci, Kant per sonnifero e la zuppa in scatola», colloquio di Silvia Truzzi con Giovanni Sartori pubblicato su "il Fatto Quotidiano" del 4 di maggio dell’anno 2014:
(…). Lei è rientrato in Italia nel '94, un periodo di grandi cambiamenti politici. - Compivo settant'anni e il mio mandato di insegnamento terminava. Ma ho continuato a lungo a fare la spola con New York. Tornato qui, per un certo periodo ho avuto rapporti stretti con D'Alema. Un uomo intelligentissimo, anche se politicamente non ne ha vinta una: è un dato di fatto. Ha il difetto di essere un complottista. Ero riuscito a convincerlo che il sistema migliore era quello francese. Lui mi disse: "Va bene professore, la autorizzo a sondare i partiti a mio nome". E io lo feci: erano tutti d'accordo -.
Andò anche da Berlusconi? È riuscito a dare del comunista perfino a lei. - Sì andai, obtorto collo, anche da lui. M'invitò a cena, con una ventina di persone, incluso il mio allievo Giuliano Urbani, e mi regalò anche una bottiglia di liquore. Berlusconi è come un incantatore di serpenti: e se il serpente obbedisce, bene. Altrimenti lui lo cancella. Comunque alla fine mi disse: "Può riferire a D'Alema che sono d'accordo". Il giorno dopo mi precipitai da D'Alema e gli consigliai di cogliere al volo l'occasione, perché Berlusconi poteva cambiare idea da un momento all'altro. Però era successo qualcosa: D'Alema era stato poco prima in Israele e gli piaceva il modello di premierato forte di quel Paese. Mi disse : "Si occupi dei suoi studi, alla politica ci penso io". Per parecchi anni non ci siamo rivisti. Poi ho ricevuto la laurea ad honorem a Urbino. Lui era tra i relatori e fu molto bravo e simpatico. Sulla Bicamerale voglio dire una cosa, perché ora se ne danno versioni sbagliate. Non la fece saltare D'Alema, ma Berlusconi al quale premeva soltanto una garanzia di immunità giudiziaria -.
Parlando con Gad Lerner, di Renzi lei ha detto: "È un peso piuma malato di velocismo. Vende velocità che non può rispettare. Sono cose che incantano il pubblico: un mese faccio questo, un mese faccio quello. Fa ridere, io ho molti dubbi. L'uomo è molto contento di se stesso e questo gli dà forza, ma temo che si sgonfierà rapidamente nel fare". - Guardi, il giovanilismo nella Storia non ha mai pagato. È sempre servita una giusta di miscela di esperienza e innovazione, di vecchi e giovani. Renzi ha messo su un governo con gente assolutamente incompetente. Lo dico perché di certe materie me ne intendo -.
Siete entrambi fiorentini: lo conosce? - Un giorno andai a ritirare un premio a Firenze, in una trattoria storica che ogni anno regala un prosciutto. Appena entrato mi si fece incontro un signore che non conoscevo, insieme a un sacco di fotografi: mi baciò per le telecamere e senza presentarsi se ne andò. Era il candidato sindaco Matteo Renzi: non l'ho mai più rivisto -.
Invece conosce bene il presidente Napolitano. - È stato il più riformista del Pci, il loro capo migliorista. L'ho conosciuto quando venne in America; allora fu bravissimo. Sono stato al Quirinale a pranzo da lui poco tempo fa. Il punto è che fa una vita faticosissima ed è molto invecchiato. Ormai ha la rigidità delle persone anziane e lo dico da coetaneo. Sono dispiaciuto perché lui ha bocciato il sistema francese: è un vecchio parlamentarista -. (…).

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